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I superpoteri di una famiglia extralarge

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SIMCHA FISHER - Inma Alvarez - pubblicato il 13/04/16
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…sono i figli a rendere ‘super’ le loro madri!“Come frecce in mano a un eroe, sono i figli della giovinezza” – Salmo 127: 4

Se avete molti figli, siete probabilmente abituati alle critiche provenienti da perfetti sconosciuti: siete pazzi, siete irresponsabili, vi è stato fatto il lavaggio del cervello, siete oppressi, siete egoisti (!) e ovviamente non avete la televisione. La mia risposta standard a quest’ultima osservazione è: “Se pensi che la TV sia meglio del sesso ti sbagli di grosso”.

Molte persone vogliono dirti quanto hai sbagliato ad avere tanti figli. Stranamente, può essere ugualmente spiacevole sentire persone che ti vogliono canonizzare all’istante solo perché sei riuscito ad avere più figli di loro. “Devi essere una santa!”, dicono. “Devi essere così paziente!”, “Devi essere così organizzata!”, “Devi essere così ricca!”

No. Date un’occhiata a casa mia, guardate dentro la mia macchina, ascoltate quello che dico nel confessionale e saprete che niente di tutto questo è vero. Non sono “così” niente. Sono solo una persona normale che guarda caso ha dieci figli. Davvero.

Negli ultimi decenni ho elaborato qualche trucco e qualche abilità per riuscire a destreggiarmi nella landa urlante… ehm, voglio dire il giardino di delizie che è una famiglia numerosa. Ad esempio…

1. Olfatto impeccabile

La maggior parte dei mortali è schiava del suo naso e deve annusare ciò che le sta davanti. Per la madre di una famiglia numerosa, tuttavia, gli odori sono una scelta.

Ho il tempo di realizzare che qualcuno ha infilato del salame masticato sotto la copertura del suo sedile negli ultimi sei mesi?

Ho il coraggio mentale di riconoscere che il mio figlio più piccolo, almeno a livello olfattivo, assomiglia a un cavallo morto?

Mi porterà oltre l’orlo del baratro ammettere quanto yogurt è stato incorporato alle molle del letto nei mesi invernali? E quando è stata l’ultima volta che qualcuno ha portato il cane fuori a far pipì?

2. Super-vista

Se le madri vedono tutto – ed è davvero così – le madri di famiglia numerosa hanno sviluppato questo senso in modo eccezionale. Qual è il segreto? Come dice un nostro amico psicologo, portare avanti una famiglia numerosa è come addestrare il Mossad in casa: tantissimi occhi si scrutano a vicenda, chiamando continuamente l’attenzione degli altri. Guardare fin dove arriva questo interminabile gioco di affetto, rivalità, competizione e aiuto reciproco – questo delizioso ed estenuante equilibrio instabile – permette di percepire subito se a uno di loro stia accadendo qualcosa di strano.

3. Creatrice di spazio

A un occhio non allenato, una casa che ha un numero di persone quattro volte superiore a quello delle camere da letto è una casa piena, ma è diverso per qualcuno che è per metà deliziato, per metà orripilato e per metà perplesso (sì, fa uno e mezzo. Se sembra molto, non mi avete visto quando sono incinta) rendendosi conto che partorirà di nuovo più o meno tra undici ore e non ha ancora idea di dove metterà il nuovo bambino. Ci sono spazi tra gli spazi, se sapete dove guardare.

Quello che una volta era un ripostiglio si rivela improvvisamente un’accogliente stanza da letto per un Hobbit. Quella che alla maggior parte delle persone sembra una stanza-lavanderia compatta diventa lo spazio perfetto per costruire un piccolo loft privato di lusso – completo di condizionamento. E non parliamo neanche del marito che dice “Non c’è posto per parcheggiare la macchina”. Tranquillo, ragazzo. Lascia fare alla ragazza cercaspazio.

4. Ultra-velocità

Sapete quante cose si riescono a fare in dieci minuti? Sono loro, di nuovo, a permettere alla madre di mostrare questo talento insospettato. E anche loro imparano ad essere rapidi ed efficienti, perché il tempo è denaro: per farsi la doccia, per mangiare i biscotti prima che qualcun altro li prenda, per decidere quale film vedere insieme, per nascondersi quando bisogna lavare i piatti…

5. Super-udito

Le persone parlano insieme e si sovrappongono, c’è musica ad alto volume e la piccola piange… è possibile mantenere una conversazione in questo modo? La concentrazione non è un’abilità che si improvvisa, deve essere allenata. Quando in una riunione molti sconosciuti parlano insieme, c’è rumore; ma quando in una famiglia ci sono tante voci di persone che conosci e che ami, c’è una melodia con diversi strumenti! L’abilità dei musicisti – che riescono a concentrarsi sul proprio strumento e allo stesso tempo a seguire il direttore, interagendo nell’armonia con il resto dell’orchestra – e ciò che più si avvicina a questa esperienza.

6. Esperta diplomatica

È possibile negoziare con tutti e nello stesso tempo con ognuno singolarmente? L’ONU, la grande famiglia delle nazioni, potrebbe trarre grandi vantaggi se assumesse come segretaria la madre di una famiglia numerosa. Non fa favoritismi, davanti ai suoi occhi ognuno ha necessità uguali e, allo stesso tempo, radicalmente diverse. Deve saper unire richieste e ricompense, obiettivi a lungo termine con altri a breve termine, essere giusta senza essere egalitaria… Deve capire quando dietro un atteggiamento ostile si nasconde la voglia di essere abbracciati. E riuscire ad abbracciare sette figli insieme, ma far sentire ognuno di loro unico e speciale, è una vera sfida!

7. Super-flessibilità

Potrebbe sembrare qualcosa di poco conto, ma non poter fare sempre tutto ciò che si vuole è un limite quotidiano che offre una grande lezione di vita. So che a mio maggiore non piace condividere il proprio tablet, e che alla mia quinta figlia dà fastidio quando qualcuno bussa alla porta del bagno mentre si fa la doccia… ma sanno trovare dei compromessi, ed è giusto così! La realtà mi costringe a cambiare i miei piani per il bene degli altri; e loro hanno già imparato questa importante lezione…

8. Saper infrangere i canoni

Un piccolino va a vedere l’incontro di wrestling del fratello maggiore con gli stivali da pioggia dei My Little Pony? In qualsiasi altra famiglia sarebbe farsi deliberatamente beffa delle etichette eteronormative che la società insiste a incollare sui nostri bambini ancora “fluidi”, ma in una famiglia numerosa si dice: “Dammi il cinque per essere riuscito ad appaiare le scarpe, ragazzo!”

La piccolina dice che da grande vuole diventare astrofisica-ingegnere meccanico-presidente-operaia di una piattaforma petrolifera-difensore di una squadra di football-CEO di qualsiasi cosa? Il figlio del tuo vicino potrebbe dire che è così perché è stata incoraggiata a ignorare i ruoli di genere tradizionali, mentre il figlio di una famiglia numerosa probabilmente ha solo dato un’occhiata alla lista delle cose da fare della mamma e spera di avere una vita un po’ più facile.

9. Una definizione infinitamente elastica della prudenza

Hai qualcosa di ridicolo e irragionevole che dev’essere fatto – hai bisogno che qualcuno adotti cinque gemelli o si prenda cura di un grosso cane con problemi intestinali o prepari il cibo per un matrimonio che è… domani? A chi chiedere?

Vorrei prendermi a calci per il fatto di dirlo, ma chiedi alla madre di una famiglia numerosa. Darà un’occhiata prudente al suo budget, al suo programma, ai suoi obiettivi a lungo termine e alla sua vita in generale e concluderà che le esigenze della vita quotidiana sono già andate talmente oltre ciò che è umanamente possibile che non c’è motivo per non fare anche quello. Anzi, dì al cane problematico di portare con sé anche il coniglio senza pelo di cui è amico – può aiutarmi sgusciare le uova per il pranzo di nozze.

10. Il “tocco dei pani e dei pesci”

Ok, è meno un miracolo e più un atteggiamento. Sai perfettamente come sia un pasto dignitoso e bilanciato, ma hai comunque la capacità di servire crackers integrali, cipolline e un barattolo di zuppa e definirla “cena” con una gran faccia tosta.

Puoi prendere una minima quantità di pollo e farne una zuppa o farlo in casseruola – ok, probabilmente non trabocca di pollo, ma c’è una presenza scientificamente dimostrabile di fibre animali in ogni centimetro quadrato.

E ovviamente ci sono volte in cui dici: “Ok, Signore, mi hai dato tutti questi figli, e ora come diavolo dovrei nutrirli?”, e qualche minuto dopo un nuovo vicino bussa alla porta, ti spiega che il suo panificio e la sua industria alimentare hanno spesso dei surplus e ti chiede se conosci qualcuno che potrebbe averne bisogno.

A mia figlia di sei anni e ai suoi compagni di classe fu chiesto cosa volessero fare da grande: le risposte oscillavano tra il medico e la parrucchiera, con qualche calciatore qua e là. Lei sorprese tutti quanti dicendo che voleva essere madre. La sua maestra mi disse che si trattava di una caso straordinario, in molti anni di insegnamento nessun bambino di quell’età aveva mai dato una risposta del genere.

Se mia figlia sapesse che ciò che lei ammira in me è dovuto a lei e ai suoi fratelli…!

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti e Valerio Evangelista]