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Papa Francesco: i dottori della lettera sono chiusi a profezie e vita delle persone

Pope Francis – General Audience 15-10-2014 – 09 – Antoine Mekary – it

© Antoine Mekary / Aleteia

Radio Vaticana - pubblicato il 11/04/16

Così il pontefice durante l'omelia mattutina a Santa Marta

Di Sergio Centofanti

Al centro dell’omelia del Papa la prima lettura, tratta dagli Atti degli Apostoli, in cui i dottori della legge accusano Stefano con calunnie perché non riescono “a resistere alla sapienza e allo spirito” con cui parla. Istigano falsi testimoni per dire di averlo sentito “pronunciare parole blasfeme contro Mosè, contro Dio”. “Il cuore chiuso alla verità di Dio – osserva il Papa – è aggrappato soltanto alla verità della legge”, anzi – precisa – “più che della legge, della lettera”, e “non trova altra uscita che la menzogna, il falso testimone e la morte”. Gesù li aveva già rimproverati per questo atteggiamento, perché “i loro padri avevano ucciso i profeti” e loro, adesso, costruiscono monumenti a quei profeti. E la risposta dei “dottori della lettera” è “cinica” più che “ipocrita”: “Se noi fossimo stati al tempo dei nostri padri, non avremmo fatto lo stesso”. E “così – spiega il Papa – si lavano le mani e davanti a se stessi si giudicano puri. Ma il cuore è chiuso alla Parola di Dio, è chiuso alla verità, è chiuso al messaggero di Dio che porta la profezia, per far andare avanti il popolo di Dio”:

“Mi fa male quando leggo quel passo piccolo del Vangelo di Matteo, quando Giuda pentito va dai sacerdoti e dice ‘Ho peccato’ e vuol dare… e dà le monete. ‘Che ci importa! – dicono loro, così – Te la vedrai tu!’. Un cuore chiuso davanti a questo povero uomo pentito che non sapeva cosa fare. ‘Te la vedrai tu’. E andò ad impiccarsi. E cosa fanno loro, quando Giuda se ne va ad impiccarsi? Parlano e dicono ‘Ma, povero uomo’? No! Subito le monete: ‘Queste monete sono a prezzo di sangue, non possono entrare nel tempio’ … la regola tale, tale, tale, tale… I dottori della lettera!”.

E Papa Francesco prosegue:

“Non importa a loro la vita di una persona, non gli importa il pentimento di Giuda: il Vangelo dice che è tornato pentito. Soltanto gli importa il loro schema di leggi e tante parole e tante cose che hanno costruito. E questa è la durezza del loro cuore. E questa è la durezza del cuore, la stoltezza del cuore di questa gente, che siccome non poteva resistere alla verità di Stefano va a cercare testimonianze, testimoni falsi, per giudicarlo”.

Stefano – afferma il Papa – finisce come tutti i profeti, finisce come Gesù. E questo si ripete nella storia della Chiesa:

“La storia ci parla di tanta gente che venne uccisa, giudicata, seppur era innocente: giudicata con la Parola di Dio, contro la Parola di Dio. Pensiamo alla caccia delle streghe o a Santa Giovanna d’Arco, a tanti altri che vennero bruciati, condannati, perché non si aggiustarono, secondo i giudici, alla Parola di Dio. E’ il modello di Gesù che, per essere fedele e avere obbedito alla Parola del Padre, finisce sulla croce. Con quanta tenerezza Gesù dice ai discepoli di Emmaus: ‘Oh stolti e tardi di cuore’. Chiediamo oggi al Signore che con la stessa tenerezza guardi le piccole o grandi stoltezze del nostro cuore, ci carezzi, e ci dica ‘Oh stolto e tardo di cuore” e incominci a spiegarci le cose”.

QUI L’ARTICOLO ORIGINALE

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