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Dove mi parla Dio?

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padre Carlos Padilla - pubblicato il 11/04/16

In tutto! Anche in quello che mi piace!

Giorni fa leggevo questa frase di Walter Ciszek: “La volontà di Dio ci si rivela chiaramente nelle situazioni quotidiane, se siamo capaci di imparare a guardare tutto come Egli lo vede e come ce lo manda. La tentazione è quella di non vedere in quelle cose la volontà di Dio, di trascurarle proprio perché sono così costanti, insignificanti, monotone e di routine, e di cercare di scoprire un”altra volontà di Dio’ in teoria più nobile che si adatti meglio alla nostra idea di quello che dovrebbe essere”.
Nelle circostanze che devo vivere devo imparare a decifrare le voci di Dio. Dove mi parla? Nelle cose di routine. Nelle cose più comuni.

Diceva padre Josef Kentenich: “Individuiamo i colpi che Dio dà alla nostra porta nella vita quotidiana. Dio bussa alla mia porta tutti i giorni. Credo che ci siano molte persone che diventerebbero sante molto più rapidamente nella vita quotidiana che in un monastero di adorazione perpetua. Essere in adorazione permanente può gettarci nella trascuratezza. Noi adoriamo la volontà di Dio nella vita quotidiana e quindi facciamo parte dell’adorazione perpetua. Attraverso la sua unione con la vita, l’apostolo riceve un forte stimolo per prendere il volo verso Dio; e questo fa parte della sua vocazione missionaria”.

Dalla routine al cuore di Dio. Nel quotidiano. Tra le pentole, come diceva Santa Teresa. Dio è nascosto lì e mi dice cosa devo fare. E la prima cosa è dirmi che va bene che faccia ciò che so fare. Che va bene che viva le circostanze della mia vita con gioia. Lì è la sua volontà. Poi dovrò continuare a decifrare le voci, delineando il cammino.

Molti dei nostri desideri sono nobili. E non è che Dio non li vuole perché sono desideri, aneliti, sogni. Al contrario. Dio mi parla in essi. Cos’è che desidero nel profondo del mio cuore?

A volte si è potuto pensare che divertirsi e godersi la vita, desiderare e sognare non sia sempre ciò che Dio vuole e sicuramente non lo è sempre, perché la vita richiede molti sacrifici. Ma ho anche bisogno di imparare a stare bene con le persone che amo. Ho bisogno di godermi la vita.

Mi ha sempre fatto ridere un detto popolare: “Tutte le cose buone o ingrassano o sono peccato”. È uno sguardo povero sulla vita. Tutto quello che mi piace, quello che mi rallegra, non è necessariamente peccato.

Quante cose faccio nella vita che mi piacciono, che mi rallegrano, che mi danno vita? Sarebbe bello pensare a me, alle necessità che ho, alle cose che mi rallegrano l’anima. Cosa ho bisogno di fare? Cosa mi piace fare nel mio tempo libero?

Pietro aveva tutto chiaro. E lì Dio gli ha parlato, è venuto a cercarlo. In quello che gli piaceva fare. In quello che faceva bene. Nella routine, nella quotidianità. Apparentemente in q uel luogo dove non sembra essere così chiaramente. Ma c’è. In quell’adorazione perpetua che viviamo nella nostra vita quotidiana. Lì mi cerca, lì mi parla.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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