Ecco com'è nato il calendario cristiano oggi accettato a livello universale
Un calendario è un sistema di misurazione del tempo stabilito dalla società per le necessità della vita civile, con la divisione per convenienza del tempo in intervalli come giorni, mesi e anni. Le divisioni dei calendari si basano sui movimenti della Terra e sulla loro conseguenza, ovvero le apparizioni regolari del Sole e della Luna.
Il calendario civile vigente in Occidente – e a livello quasi universale – si basa sulla liturgia cristiana, perché il Calendario Gregoriano è stato fissato partendo dalla celebrazione della Pasqua di Resurrezione del Signore. Sembra logico che Cristo sia il punto di riferimento per misurare la storia.
Nel corso della storia, tuttavia, l’umanità ha impiegato diversi calendari:
Calendario egizio
Gli egizi hanno elaborato il calendario più esatto e complesso dell’antichità. L’anno egizio constava di 12 mesi di 30 giorni più 5 giorni aggiuntivi. Questo calendario esisteva già prima del 4000 a.C.
Calendario babilonese
Il primitivo calendario babilonese era di tipo lunare. All’inizio l’anno babilonese era costituito da 12 mesi di 30 giorni, ovvero aveva quasi 5 giorni e 1/4 in meno.
Calendario greco
Di tipo lunisolare, copiato dai babilonesi, constava di 12 mesi di 29 e 30 giorni alternativamente. A quest’anno di 354 giorni si aggiungeva un nuovo mese ogni terzo, sesto e ottavo anno.
Calendario romano primitivo(era romana, dal 753 a.C. della fondazione di Roma)
Introdotto verso il VII secolo a.C., aveva 10 mesi con 304 giorni in un anno che iniziava a marzo. Visto che in questo calendario l’anno aveva una durata tanto diversa da quella dell’anno tropico (365,24219 giorni), le stagioni non si ripetevano nelle stesse date da un anno all’altro.
Calendario giuliano
È servito a correggere gli errori del calendario romano primitivo e a offrire a tutto l’impero i vantaggi di un calendario uniforme. È stato Giulio Cesare a stabilire questo nuovo calendario, entrato in vigore il 1° gennaio del 45 a.C.