Evitare la carne il venerdì vi aiuterà durante tutta la settimana
Un amico protestante che viveva a Philadelphia mi ha detto una volta: “Sai perché i cattolici mangiano pesce il venerdì? Sono tutti italiani, e gli italiani hanno il mercato del pesce giù al centro. E allora hanno fatto stabilire al papa italiano questa regola di modo da poter vendere tutto il loro pesce il venerdì perché non andasse a male nel fine settimana”.
Beh, non è proprio così. I cattolici a volte venivano chiamati “mangiatori di pesce” per via dell’antica disciplina di astenersi dalla carne il venerdì in ricordo solenne della morte del Signore. Visto che non potevano mangiare carne, sul menù figurava il pesce.
Il Venerdì Santo è uno di quei giorni dell’anno in cui l’intera Chiesa cattolica dovrebbe osservare una giornata di “digiuno e astinenza”. Astinenza significa non mangiare carne, digiuno che a una persona è permesso fare un unico pasto completo, o due pasti ridotti che insieme non equivalgono a un pasto completo.
Il problema con le regole e le regolamentazioni è che non appena vengono espresse sorgono molte domande, e allora certi cattolici iniziano a lamentarsi: “Perché non mangiamo carne? In realtà neanche mi piace tanto. Preferisco la pasta, per cui se devo rinunciare a qualcosa non dovrei rinunciare alla pasta? E che dire di quelle persone che si fanno una ricca cena di pesce il venerdì in Quaresima? Non è ‘imbrogliare’?”
Non è imbrogliare. È osservare le regole con ribellione.
Nonostante l’osservanza delle regole “con ribellione” e le domande saputelle, ci sono buoni motivi per osservare i giorni di digiuno richiesti dalla Chiesa.
Primo: La miseria ama la compagnia, per cui unitevi allo spirito cattolico con i vostri amici e familiari cattolici, andate alla festa del pesce della parrocchia o organizzate una cena a base di pasta per gli amici. Rinunciare alla carne nei giorni di digiuno è un modo per fare qualcosa insieme. Pensateci. È una disciplina universale nella Chiesa. Rinunciare alla carne è un modo per unirsi a più di un miliardo di cattolici in tutto il mondo. È una sorta di protesta globale pacifica.
Secondo: Evitare la carne può non essere una grande rinuncia per voi, ma non è l’unico motivo per fare un sacrificio. La regola “niente carne” ci aiuta a fermarci e a concentrarci per un momento sulla nostra fede. Ogni volta che fate uno sforzo – anche piccolo –, rafforza la vostra fede.
Terzo: Una volta smesso di pensare a non mangiare carne, dovreste riflettere di più sui veri sacrifici che state facendo nella vostra vita. Forse il vostro vero sacrificio è essere più pazienti con quel familiare difficile o sforzarvi un po’ di più con quel collega eccentrico. Non mangiare carne vi aiuta a concentrarvi ancor di più su quello che conta.