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La Controriforma cattolica è finita

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John Scalzi/flickr

Russell Shaw - pubblicato il 22/03/16

Ora aspettiamo e speriamo che tutti i cristiani si riuniscano

La notizia che papa Francesco si recherà in Svezia a ottobre per un evento in occasione del 500° anniversario della Riforma protestante sottolinea il fatto che la Controriforma cattolica è finita. Se i protestanti siano preparati a dire lo stesso sulla Riforma spetta a loro deciderlo. Un cattolico può solo sperarlo.

Dire che questi due movimenti fondamentali, la Riforma e la Controriforma, siano finiti non significa sicuramente negare il loro impatto duraturo sulla religione e sul mondo, ma tranne per sacche isolate di resistenza da entrambe le parti, l’ostilità tra cattolici è protestanti è una cosa del passato.

Il loro rapporto vive ormai una nuova era, e l’evento commemorativo del 31 ottobre a cui papa Francesco parteciperà a Lund è una testimonianza di questo fatto.

È stato proprio un 31 ottobre, quello del 1517, che il monaco e professore di Teologia di nome Martin Lutero ha affisso 95 tesi – sulla porta di una chiesa, così si dice – spiegando i suoi punti di vista su alcune questioni religiose controverse dell’epoca. La cerimonia di Lund, luogo della fondazione della Federazion Luterana Mondiale, segnerà l’apertura dell’anniversario.

Il segretario generale della Federazione Luterana Mondiale, Martin Junge, ha descritto questo approccio all’anniversario come una “responsabilità ecumenica”. Il vescovo cattolico Anders Arborelius di Stoccolma, convertito dal luteranesimo, dà voce alla speranza che l’incontro di Lund aiuti luterani e cattolici ad essere “testimoni di Gesù Cristo e del suo Vangelo nel nostro mondo secolarizzato” – un modo per reindirizzare l’energia religiosa dal combattersi a vicenda a presentare un fronte unito contro un avversario comune.

Non è affatto una riunificazione cristiana, che resta un obiettivo che cattolici e protestanti non hanno ancora raggiunto, ma va ben al di là della mera ma amichevole tolleranza reciproca.

Pur dicendo questo, è importante capire che questa riunificazione, se e quando accadrà, richiederà un accordo sulle basi della fede, cosa che cattolici e protestanti sembrano ancora essere ben lontani dal raggiungere. E prima che questo accada dev’esserci un consenso su quali siano queste basi. A giudicare dalle dichiarazioni recenti dei gruppi di dialogo ecumenico, c’è ancora una lunga strada da percorrere prima di raggiungere questo obiettivo.

Consideriamo i rapporti tra luterani e cattolici. Il cattolicesimo e il luteranesimo condividono molte posizioni dottrinali importanti, ma sono profondamente divisi su altre, e attualmente non si intravede alcun modo per colmare il gap esistente. Lo stesso vale per l’anglicanesimo, per tanti versi simile al cattolicesimo ma tanto disastrosamente distante per altri.

Una recente dichiarazione congiunta dei rappresentanti della Chiesa Evangelica Luterana in America e della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti illustra il problema, parlando dell’accordo tra le due parti sul fatto che “il Vangelo, proclamato nello Spirito Santo dagli apostoli”, è l’“origine normativa e la base duratura” della Chiesa sulla terra, ma qual è questo Vangelo – questo messaggio della Buona Novella cristiana -, e come possiamo essere certi di ciò che dice?

Cercando la risposta, i cattolici si rivolgono al Magistero, l’autorità di insegnamento del papa e dei vescovi in comunione con lui, ma proprio questa visione dell’autorità di insegnamento, soprattutto per quanto riguarda l’autorità papale, è alla base delle differenze tra cattolici e luterani, senza “alcuna promessa di risoluzione imminente”, come ha riconosciuto la dichiarazione congiunta.

Alla fine, ovviamente, la riunificazione dei cristiani sarà opera di Dio, ma noi cristiani abbiamo un gran lavoro da fare per cooperare con lui. Speriamo che l’evento che si terrà in Svezia a ottobre e tutte le altre commemorazioni dell’anniversario della Riforma nei mesi successivi contribuiscano a questo scopo.

Russell Shawè autore o coautore di 21 libri e di numerosi articoli e recensioni. È membro del corpo docente della Pontificia Università della Santa Croce di Roma ed ex segretario per gli Affari Publici della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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