Il "patto" con Dio suggerisce di non usare "lame" sulla propria testa
Che taglio di capelli consiglia la Bibbia? Ci sono delle indicazioni sul look più adatto alla propria chioma. In effetti una serie di suggerimenti viene fornita sopratutto…sui capelli lunghi. Le Sacre Scritture, infatti, li “incentivano”, come spiega padre Bernardo Estrada, biblista e docente alla Pontificia Università della Santa Croce di Roma.
Nell’Antico Testamento, quando una persona si consacrava a Dio, una delle condizioni che veniva posta era la seguente: la lama non doveva toccare la sua testa. Ovvero non doveva tagliarsi i capelli.
TRE PERSONAGGI
Nelle donne era meno frequente, perché non erano dedite al culto divino, ma per gli uomini detti “nazirei”, cioè consacrati, esisteva questa prescrizione. Nelle Sacre Scritture, indicazioni in tal senso si trovano in tre personaggi di rilievo, rappresentati in disegni e opere d’arte con i capelli lunghi.
IL PROFETA SAMUELE
Preghiera di Anna, la madre del profeta ebreo Samuele, nel primo libro di Samuele (1,11):
«Signore degli eserciti, se vorrai considerare la miseria della tua schiava e ricordarti di me, se non dimenticherai la tua schiava e darai alla tua schiava un figlio maschio, io lo offrirò al Signore per tutti i giorni della sua vita e il rasoio non passerà sul suo capo».
IL GIUDICE SANSONE
Nel libro dei Giudici (13,3-5) si evidenziano due prescrizioni in riferimento al futuro nascituro Sansone (che diventerà giudice d’Israele). A sua madre, l’Angelo del Signore apparve e raccomandò:
«Ecco, tu sei sterile e non hai avuto figli, ma concepirai e partorirai un figlio. Ora guardati dal bere vino o bevanda inebriante e dal mangiare nulla d’immondo. Poiché ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, sulla cui testa non passerà rasoio, perché il fanciullo sarà un nazireo consacrato a Dio fin dal seno materno; egli comincerà a liberare Israele dalle mani dei Filistei».
SAN GIOVANNI BATTISTA
Il biblista evidenzia che c’è un terzo personaggio consacrato a Dio, che richiama, ma implicitamente, la prescrizione sui capelli ed è San Giovanni Battista. Nel suo caso non si dice espressamente che non avrebbe tagliato i capelli, ma nel Vangelo di Luca (1, 14-15), si legge:
«Poiché sarà grande nel cospetto del Signore; non berrà né vino, né cervogia, e sarà ripieno dello Spirito Santo fin dal seno di sua madre».
Giovanni è un nazireo e il suo voto, la sua consacrazione a Dio, prevede l’astenersi dalle bevande citate e con tutta probabilità, osserva Estrada, il non tagliarsi i capelli.
IL VOTO DI NAZIREATO
Nell’Antico Testamento le indicazioni sono più nette. Nel Vangelo, invece, si ricavano in modo indiretto sulla base degli insegnamenti diffusi attraverso l’AT. Il biblista, infatti, cita il libro dei Numeri (6,2-5), che richiama le indicazioni di Dio a Mosè:
«Quando un uomo o una donna farà un voto speciale, il voto di nazireato, per consacrarsi al Signore (…) Per tutto il tempo del suo voto di nazireato il rasoio non passerà sul suo capo; finché non siano compiuti i giorni per i quali si è consacrato al Signore, sarà santo; si lascerà crescere la capigliatura».
Quel rapporto speciale con Dio, quel patto con il Signore prescriveva ai nazirei il rispetto di una indicazione molto precisa sul taglio dei capelli: era una sorta di regola di purità, in generale per gli ebrei del tempo, e in particolare per i consacrati.
I CAPELLI DI GESU’
Anche i capelli lunghi che si attribuiscono a Gesù sono dovuti al voto di nazireato?