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“Splendore immenso”: un ricordo dei miei tempi da chierichetto

Altarboy

© Ernst Haas/Getty Images

Russell Shaw - pubblicato il 14/03/16

Una vecchia foto ricorda a un ex chierichetto la sua fede di bambino

In qualche modo, la foto mi ha fatto venire in mente il mio primo servizio da chierichetto.

All’epoca frequentavo la quarta, e il mio primo compito è stato quello di inginocchiarmi per mezz’ora davanti al Santissimo Sacramento esposto sul lato dell’altare della nostra chiesa, un giorno di Giovedì Santo.

La liturgia non era stata ancora riformata e il rito del Giovedì Santo ha quindi avuto luogo durante le ore diurne.

Dopo la messa l’ostia fu riposta in una custodia, sull’altare di una cappella laterale; lì le persone si recavano per adorarla e per pregare durante la giornata.

I chierichetti erano là per… decorazione, suppongo. Il muro della cappella era ricoperta di piante in fiore – gigli, azalee e molte altre – e nell’aria regnava un tripudio di profumi di incenso e fiori.

Ho compreso ben poco di ciò che stesse accadendo. Nonostante ciò, ero rimasto stupito dall’immenso splendore di ciò che mi circondava e dall’incredibile responsabilità che avevo per il semplice fatto di esserne parte.

Credo che da allora io sia diventato più sofisticato nei confronti della religione. Ma dubito che l’intensità della mia fede sia aumentata di molto.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Valerio Evangelista]

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