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Le mie amiche, le anime del Purgatorio

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Claudio De Castro - pubblicato il 10/03/16
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Un’esperienza che mi ha segnato per il resto della vitaAlcuni anni fa frequentavo un sito cattolico su Internet, e vi ho conosciuto persone molto interessanti. Una sera ho suggerito: “Perché non ci raccontiamo qualche esperienza che ci ha segnato?”

Ciascuno ha iniziato a raccontare la propria storia. Varie mi hanno colpito, ma non ne dimenticherò mai una in particolare.

“Oggi sono andata alla Prima Comunione di mio figlio. Mi avevano detto che avrei potuto chiedere un’indulgenza plenaria, e quando lui si è comunicato me ne sono ricordata. Fiduciosa, ho elevato una preghiera a Dio e l’ho supplicato per ottenere un’indulgenza per l’anima del Purgatorio che fosse più bisognosa della sua misericordia divina. Ho offerto tutte le grazie di quella Comunione e ho pregato per le intenzioni del papa.

Tra gli abbracci, le fotografie e tutto il resto, ho finito per dimenticarmene. Tornando a casa, ho aperto la porta ed entrando mi sono sentita avvolta da una brezza dolce, e ho sentito una voce, come se mi sussurrasse all’orecchio: ‘Grazie!’”.

Quando ero bambino e tutti mi parlavano del Purgatorio, immaginavo un luogo spaventoso e avevo paura; le anime che erano lì mi impaurivano molto.

Crescendo ho capito quanto sbagliassi. Ho compreso che il Purgatorio è un gesto di misericordia di Dio, e ora considero le anime del Purgatorio mie amiche. Devo loro molti favori.

Mia moglie dice sempre che è bene essere grati. Offro preghiere per le anime del Purgatorio, supplicando Dio di portarle in Paradiso. E ne parlo con tutti quando si presenta l’opportunità.

Non sappiamo quanti nostri familiari si trovino lì. Con le nostre preghiere e le nostre offerte possiamo aiutarli. Chiedono il nostro aiuto, e non possiamo voltare loro le spalle. Grate, queste anime ci aiuteranno in mille modi. Quando ne avremo bisogno verranno in nostro aiuto.

Alcuni anni fa sono stato in Costa Rica. Mia zia Elsa ci ha invitati ad andare a prendere un caffè. Il marito Raul era presente e ci ha raccontato una storia incredibile.

“È iniziato tutto qualche mese fa. La mia sveglia sembrava difettosa e ha iniziato ad accendere la luce da sola. Sempre alla stessa ora, alle tre del mattino. Per via della mia età, quando mi sveglio ho difficoltà a riaddormentarmi. Una notte, stanco, ho detto:
‘Ma che diavolo sta succedendo? Che ho fatto per meritare una cosa del genere?’
Ho sentito chiaramente una voce di donna che rispondeva:
‘Non hai fatto niente di sbagliato. Sono io che sto soffrendo’”.

Sapendo che la Messa è una preghiera perfetta, mio zio Raul ha fatto offrire alcune Messe per quell’anima tribolata. La sveglia non ha più acceso la luce alle tre del mattino.

Stasera ricordati delle tue amiche, delle anime benedette del Purgatorio. Hanno bisogno delle tue preghiere. Prega per loro, soprattutto quanto ti svegli di notte. Offri piccoli sacrifici. Non dimenticarti mai di loro. E ricordati che saranno i tuoi intercessori quando arriverai in cielo!

[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]