Il cartone animato della Pixar non è soltanto un piacevole film, è una lezione sui principi delle neuroscienze
Non capita tutti i giorni di vedere un popolarissimo cartone animato che, oltre a essere piacevole da guardare e intelligente, può fornire ottimi strumenti educativi ai genitori. Inside Out è tutto questo. La creazione della Pixar ha vinto proprio la settimana scorsa l’Oscar come Miglior film di animazione; secondo la mia opinione, così come quella di molti altri genitori, il premio è pienamente meritato.
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Il film racconta la storia di una ragazzina di 11 anni di nome Riley, trasferitasi con i genitori dalla vita idilliaca del Minnesota ad una casa fatiscente e per nulla accogliente nel cuore di San Francisco. La maggior parte del film ha luogo nel cervello di Riley; qui incontriamo cinque personaggi che non solo gestiscono i suoi sentimenti e comportamenti, ma l’aiutano a convertire le esperienze in ricordi, che saranno archiviati e successivamente ripresi. Questi personaggi sono Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto e vivono una vera e propria avventura mentre provano a gestire il fatto che Riley abbia dovuto lasciare tutto ciò che ama per adattarsi a una nuova vita.
Inside Out spiega in modo eccezionale – semplificando, ma non per questo in modo sbrigativo e superficiale – come i sentimenti siano alla base dei comportamenti e come le esperienze plasmino i nostri ricordi e la nostra personalità. Iniziando dal momento della nascita (e più precisamente, questo è ovvio, dal momento del concepimento). Il film offre ai bambini un modo concreto per parlare dei loro sentimenti e delle ragioni dietro ai loro comportamenti. Attraverso il viaggio di Riley, e con le lezioni che Gioia e Tristezza imparano lungo il cammino, un bambino può iniziare a capire che è diffuso e normale che alcuni ricordi e alcune esperienze siano un insieme di emozioni. E che la vita vera non è mai priva di tristezza e di momenti difficili, ma nonostante ciò – anzi, in mezzo a tutto questo – è comunque possibile trovare gioia.
Mettendo da parte i bambini per un secondo, anche a molti degli stessi adulti non farebbe male sapere qualcosa di più sui principi delle neuroscienze. Le semplici lezioni presentate nel film conducono a una migliore comprensione dello sviluppo del cervello, sia nei bambini piccoli, che negli adolescenti che negli adulti.