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29 domande sulla Quaresima

Janvier 2009: Illustration carême, l’eau et le pain.

Corinne SIMON/CIRIC

A Fé Explicada - pubblicato il 04/03/16

Tutto quello che dovete sapere su questo periodo particolare

COS’È LA QUARESIMA?

Chiamiamo Quaresima il periodo di quaranta giorni riservato alla preparazione alla Pasqua e indicato dall’ultima preparazione dei catecumeni che dovrebbero ricevere il Battesimo a Pasqua.

DA QUANDO SI VIVE LA QUARESIMA?

Dal IV secolo si manifesta la tendenza a costituirla nel tempo di penitenza e di rinnovamento per tutta la Chiesa, con la pratica del digiuno e dell’astinenza.

Mantenuta con vigore, tranne che in un principio, nelle Chiese d’Oriente, la pratica penitenziale della Quaresima è diventata sempre più forte in Occidente, ma si deve osservare uno spirito penitenziale e di conversione.

PERCHÉ LA QUARESIMA NELLA CHIESA CATTOLICA?

“La Chiesa ogni anno si unisce al mistero di Gesù nel deserto con i quaranta giorni della Quaresima” (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 540).

QUAL È, QUINDI, LO SPIRITO DELLA QUARESIMA?

Dev’essere come un ritiro collettivo di quaranta giorni, nei quali la Chiesa, proponendo ai suoi fedeli l’esempio di Cristo nel suo ritiro nel deserto, si prepara alla celebrazione delle solennità pasquali, con la purificazione del cuore, una pratica perfetta della vita cristiana e un atteggiamento penitenziale.

COS’È LA PENITENZA?

La penitenza, traduzione latina della parola greca che nella Bibbia indica la conversione (letteralmente il cambiamento dello spirito) del peccatore, designa tutto un insieme di atti interiori ed esteriori volti alla riparazione del peccato commesso e dello stato di cose che ne deriva per il peccatore.

Letterlamente cambiamento di vita, si dice dell’azione del peccatore che torna a Dio dopo essere stato lontano da Lui, o dell’incredulo che raggiunge la fede.

COME SI MANIFESTA LA PENITENZA?

“La penitenza interiore del cristiano può avere espressioni molto varie. La Scrittura e i Padri insistono soprattutto su tre forme: il digiuno, la preghiera, l’elemosina, che esprimono la conversione in rapporto a se stessi, in rapporto a Dio e in rapporto agli altri. Accanto alla purificazione radicale operata dal Battesimo o dal martirio, essi indicano, come mezzo per ottenere il perdono dei peccati, gli sforzi compiuti per riconciliarsi con il prossimo, le lacrime di penitenza, la preoccupazione per la salvezza del prossimo, l’intercessione dei santi e la pratica della carità che ‘copre una moltitudine di peccati’ (1 Pt 4,8)” (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1434).

SIAMO OBBLIGATI A FARE PENITENZA?

“Per legge divina, tutti i fedeli sono tenuti a fare penitenza, ciascuno a proprio modo; ma perché tutti siano tra loro uniti da una comune osservanza della penitenza, vengono stabiliti dei giorni penitenziali in cui i fedeli attendano in modo speciale alla preghiera, facciano opere di pietà e di carità, sacrifichino se stessi compiendo più fedelmente i propri doveri e soprattutto osservando il digiuno e l’astinenza” (Codice di Diritto Canonico, can. 1249).

QUALI SONO I GIORNI E I TEMPI PENITENZIALI?

“Sono giorni e tempi di penitenza nella Chiesa universale, tutti i venerdì dell’anno e il tempo di Quaresima” (Codice di Diritto Canonico, can. 1250).

COSA SI DEVE FARE TUTTI I VENERDÌ DELL’ANNO?

In ricordo del giorno in cui Gesù è morto sulla Santa Croce, “si osservi l’astinenza dalle carni o da altro cibo, secondo le disposizioni della Conferenza Episcopale, in tutti e singoli i venerdì dell’anno, eccetto che coincidano con un giorno annoverato tra le solennità; l’astinenza e il digiuno, invece, il mercoledì delle Ceneri e il venerdì della Passione e Morte del Signore Nostro Gesù Cristo” (Codice di Diritto Canonico, can. 1251).

QUANDO È LA QUARESIMA?

La Quaresima inizia il Mercoledì delle Ceneri e termina immediatamente prima della Messa vespertina nella Domenica di Pasqua. Questo periodo forma un tutt’uno, potendosi distinguere questi elementi:

Il Mercoledì delle Ceneri;
Domenica delle Palme della Passione del Signore;
La Messa Crismale;
Le ferie.

COS’È IL MERCOLEDÌ DELLE CENERI?

È un principio della Quaresima, un giorno particolarmente penitenziale, in cui manifestiamo il nostro desiderio personale di conversione a Dio.

Quando andiamo nei templi in cui ci vengono imposte le ceneri, esprimiamo con umiltà e sincerità di cuore che desideriamo convertirci e credere davvero al Vangelo.

QUANDO HA AVUTO ORIGINE LA PRATICA DELLE CENERI?

L’origine dell’imposizione delle ceneri appartiene alla struttura della penitenza canonica. Ha iniziato ad essere obbligatoria per tutta la comunità cristiana a partire dal X secolo. La liturgia attuale conserva gli elementi tradizionali: imposizione delle ceneri e digiuno rigoroso.

QUANDO SI BENEDICONO E SI IMPONGONO LE CENERI?

La benedizione e l’imposizione delle ceneri si svolgono all’interno della Messa, dopo l’omelia, anche se in circostanze speciali possono aver luogo all’interno di una celebrazione della Parola. Le forme di imposizione delle ceneri si ispirano alla Scrittura: Gn 3, 19 e Mc 1, 15.

DA DOVE PROVENGONO LE CENERI?

Le ceneri provengono dalle palme benedette la Domenica della Passione del Signore dell’anno precedente, seguendo un costume che risale al XII secolo.

QUAL È IL SIMBOLISMO DELLE CENERI?

Il simbolismo delle ceneri è il seguente:

Condizione debole dell’uomo, che cammina verso la morte;
Situazione di peccato dell’uomo;
Preghiera e supplica ardente perché il Signore venga in aiuto;
Resurrezione, visto che l’uomo è destinato a partecipare al trionfo di Cristo.

A COSA CI INVITA LA CHIESA IN QUARESIMA?

La Chiesa ci invita a fare di questo periodo un ritiro spirituale in cui lo sforzo di meditazione e di preghiera dev’essere sostenuto da uno sforzo di mortificazione personale la cui misura, partendo da questo minimo, dipende dalla libertà e dalla generosità di ciascuno.

COSA SI DEVE CONTINUARE A VIVERE IN QUARESIMA?

Se si vive bene la Quaresima, si dovrà raggiungere un’autentica e profonda conversione personale, preparandoci in questo modo alla festa più grande dell’anno: la Domenica di Resurrezione del Signore.

COS’È LA CONVERSIONE?

Convertirsi è riconciliarsi con Dio, allontanarsi dal male, per stabilire l’amicizia con il Creatore.
Presuppone e include il fatto di pentirsi e confessarsi di tutti e ciascuno dei nostri peccati.
Una volta in stato di grazia (senza coscienza di peccato mortale), dobbiamo cambiare dal di dentro (negli atteggiamenti) tutto ciò che non è gradito a Dio.

PERCHÉ SI DICE CHE LA QUARESIMA È UN “TEMPO FORTE” E UN “TEMPO PENITENZIALE?

“I tempi e i giorni di penitenza nel corso dell’anno liturgico (il tempo della Quaresima, ogni venerdì in memoria della morte del Signore) sono momenti forti della pratica penitenziale della Chiesa. Questi tempi sono particolarmente adatti per gli esercizi spirituali, le liturgie penitenziali, i pellegrinaggi in segno di penitenza, le privazioni volontarie come il digiuno e l’elemosina, la condivisione fraterna (opere caritative e missionarie)” (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1438)

COME CONCRETIZZARE IL MIO DESIDERIO DI CONVERSIONE?

In vari modi, ma sempre compiendo opere di conversione, come:

Accostarsi al sacramento della Riconciliazione (sacramento della Penitenza o Confessione) e fare una buona confessione: chiara, concisa, concreta e completa;
Superare le divisioni, perdonando e crescendo in spirito fraterno;
Praticare le opere di misericordia.

QUALI SONO LE OPERE DI MISERICORDIA?

Le opere di misericordia spirituale sono:

Consigliare i dubbiosi;
Insegnare agli ignoranti;
Ammonire i peccatori;
Consolare gli afflitti;
Perdonare le offese;
Sopportare pazientemente le persone moleste;
Pregare Dio per i vivi e per i morti.
Le opere di misericordia coporale sono:

Dar da mangiare agli affamati;
Dar da bere agli assetati;
Vestire gli ignudi;
Alloggiare i pellegrini;
Visitare gli infermi;
Visitare i carcerati;
Seppellire i morti.

QUALI DOVERI HA UN CATTOLICO IN QUARESIMA?

Deve rispettare il precetto del digiuno e dell’astinenza, così come la confessione e la Comunione annuale.

IN COSA CONSISTE IL DIGIUNO?

Il digiuno consiste nel fare un unico pasto al giorno, ma si può mangiare anche un po’ meno del solito la mattina e la sera. Non si deve mangiare niente tra i pasti principali, tranne in caso di malattia.

CHI È TENUTO AL DIGIUNO?

Devono rispettare la legge del digiuno tutte le persone maggiorenni (cfr. Codice di Diritto Canonico, n. 1252).

COS’È L’ASTINENZA?

Si definisce astinenza il divieto di mangiare carne (bianca o rossa e derivati).

CHI È TENUTO ALL’ASTINENZA?

La legge dell’astinenza si applica a chi ha compiuto 14 anni (cfr. Codice di Diritto Canonico, can. 1252).

LA PRATICA DELL’ASTINENZA PUÒ ESSERE MODIFICATA?

“La Conferenza Episcopale può determinare ulteriormente l’osservanza del digiuno e dell’astinenza, come pure sostituirvi, in tutto o in parte, altre forme di penitenza, soprattutto opere di carità ed esercizi di pietà” (Codice di Diritto Canonico, can. 1253).

COS’È REALMENTE IMPORTANTE NEL DIGIUNO E NELL’ASTINENZA?

Vivendo il digiuno e l’astinenza si devono curare degli aspetti di base, come modo concreto in cui la nostra Santa Madre Chiesa ci aiuta a crescere nel vero spirito della penitenza.

QUALI ASPETTI PASTORALI VANNO SOTTOLINEATI IN QUARESIMA?

La Quaresima è un tempo liturgico forte, in cui tutta la Chiesa si prepara alla celebrazione delle feste pasquali. La Pasqua del Signore, il Battesimo e l’invito alla riconciliazione, mediante il sacramento della Penitenza, sono le sue grandi coordinate.

Si suggerisce di usare come mezzi di azione pastorale:

La catechesi del mistero pasquale e dei sacramenti;

L’esposizione e la celebrazione abbondante della Parola di Dio, come consiglia vivamente il canone 767, & 3, 3);

La partecipazione, possibilmente quotidiana, alla liturgia quaresimale, alle celebrazioni penitenziali e soprattutto alla ricezione del sacramento della Penitenza: “sono momenti forti della pratica penitenziale della Chiesa” (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1438), facendo notare che accanto alle conseguenze sociali del peccato, spicca il peccato in quanto offesa a Dio;

Esercizi spirituali, pellegrinaggi in segno di penitenza, privazioni volontarie come il digiuno e l’elemosina, la condivisione fraterna (opere caritative e missionarie).

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE

[Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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