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Perché la misericordia ci mette a disagio

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Minerva Studio/Shutterstock

Judy Landrieu Klein - pubblicato il 25/02/16

Rannicchiata in bagno, implorando la misericordia di Dio, ho ricevuto la mia chiamata a svegliarmi
Non possiamo dimenticare il grande insegnamento che San Giovanni Paolo II ha offerto con la sua seconda Enciclica Dives in misericordia (…): “La mentalità contemporanea, forse più di quella dell’uomo del passato, sembra opporsi al Dio di misericordia e tende altresì ad emarginare dalla vita e a distogliere dal cuore umano l’idea stessa della misericordia. La parola e il concetto di misericordia sembrano porre a disagio l’uomo, il quale, grazie all’enorme sviluppo della scienza e della tecnica, non mai prima conosciuto nella storia, è diventato padrone ed ha soggiogato e dominato la terra” Papa Francesco, Misericordiae Vultus, par. 11

Martedì è successa una cosa molto strana. Migliaia di persone in Louisiana, inclusi mio figlio 16enne Benjamin e io, sono state costrette a rifugiarsi in armadi e bagni di fronte alla minaccia immediata di un tornado nella nostra zona. Siamo abituati agli uragani, non ai tornado.

Sedevo per terra nel nostro piccolo bagno con in testa il casco da lacrosse di Benjamin, stringendo il mio rosario e implorando la misericordia di Dio per tutto ciò che era sulla traiettoria della tempesta. I nostri allarmi telefonici avevano suonato qualche istante prima, avvertendoci di un’imminente minaccia vicino a noi, e ci erano arrivati moltissimi messaggi da familiari che ci dicevano di metterci al riparo mentre seguivano i continui aggiornamenti dei notiziari relativi a una tromba d’aria che si dirigeva proprio verso di noi.

Dal pavimento del bagno, ho iniziato a guardare le notizie sul mio laptop per vedere quanto fosse vicino il tornado. All’improvviso ho pensato a quanto fosse strano che la tecnologia esistesse per darci un resoconto per filo e per segno di un tornado che poteva dirigersi proprio sul nostro quartiere ma senza poter fare niente a livello oggettivo per difenderci dal suo furore. Mi ha ricordato che un confronto diretto con il potere della natura offre un promemoria di quanto siano vulnerabili gli esseri umani, come molti di noi hanno imparato negli ultimi anni di fronte ai disastri naturali.

È interessante che abbia rimuginato tutto il giorno sulla frase di San Giovanni Paolo II citata da papa Francesco che ho menzionato in precedenza, cercando di capire perché e come la misericordia ci mette a disagio. Ma la risposta non è arrivata fin quando non sono stata accovacciata in bagno a implorare misericordia.

La misericordia ci mette a disagio perché necessita l’ammissione della nostra impotenza, e il riconoscere che non siamo Dio. La misericordia distrugge le nostre illusioni di essere i padroni della terra per via della nostra abilità tecnologica, chiamandoci ad affrontare la realtà per cui non abbiamo il controllo. La misericordia richiede da noi l’umiltà di concedere che siamo creature del tutto dipendenti da Dio – creature che smetterebbero di esistere se Lui allontanasse il suo sguardo onnipotente da noi anche solo per un millisecondo.

Cercare la misericordia di Dio è sperimentare quello a cui Joseph Ratzinger (il papa emerito Benedetto XVI) si riferiva come a una “rivoluzione copernicana” personale, in cui arriviamo a vedere che non siamo il centro dell’universo, mentre Dio lo è. Per questo, come affermava, dobbiamo iniziare ad accettare seriamente che siamo una delle tante creature di Dio, e che tutte ruotano intorno a Dio come loro centro.

Guardando il mondo che ci circonda, è evidente che non ci piace ammettere la nostra povertà e la nostra fragilità, e che non tolleriamo bene la povertà e la fragilità altrui. Chiedere e dare misericordia richiede di fare entrambe le cose: riconoscere la nostra fragilità umana e il nostro profondo bisogno di aiuto e allo stesso tempo il “ritorno all’essenziale per farci carico delle debolezze e delle difficoltà dei nostri fratelli” (papa Francesco, Misericordiae Vultus, par. 10).

Francamente preferiremmo non farlo, e si vede dal modo in cui viviamo, dai valori che abbracciamo e dai leader che scegliamo. Ed è proprio per questo che papa Francesco, seguendo le orme di San Giovanni Paolo II, sottolinea incessantamente quello che ritiene il bisogno “urgente” della proclamazione e della testimonianza della misericordia nel mondo.

Judy Landrieu Kleinè autrice, teologa, oratrice, vedova e da poco risposata. Il suo libro, Miracle Man, è stato un bestseller di Amazon Kindle nella sezione dedicata al cattolicesimo. Il suo blog, “Holy Hope”, si può trovare su MemorareMinistries.com.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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giubileo della misericordiapapa benedetto xvisan giovanni paolo ii
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