Tra "canguri", "supercanguri" e voti di fiducia, il PD si intestardisce per portare a casa almeno un pezzo della legge
Dopo il brusco stop al Senato del ddl Cirinnà sulle Unioni Civili della scorsa settimana, il Partito Democratico ci riprova oggi, ripartendo però da un maxiemendamento (che ancora nessuno ha visto), che cambierebbe uno dei nodi essenziali della legge. La controversa “Stepchild Adoption”. E’ questo il punto di mediazione che Matteo Renzi offre all’alleato Angelino Alfano di Ncd perché i centristi approvino la legge e dunque essa non sia più frutto di un accordo trasversale ma – di fatto – una legge del Governo. Il PD di Renzi sa bene che in caso di fiducia il Movimento 5 Stelle non voterà la legge, sebbene in questi ultimi giorni si sia reso disponibile, per bocca di Luigi Di Maio, a votare il provvedimento in Aula purché spacchettato e senza i cosiddetti “canguri”.
IL MONDO LGBT IN PIAZZA
Nel frattempo si mobilitano le associazioni omosessuali amareggiate dal voltafaccia dei 5 Stelle e critiche nei confronti del PD per lo stralcio della stepchild adoption:
“Hanno svenduto i nostri figli per un accordo politico, come potranno d’ora in poi guardarsi allo specchio?”. Marilena Grassadonia, presidente delle Famiglie Arcobaleno, parla con una foga che sconfina nella commozione. “E’ soltanto stanchezza, sono anni che lottiamo, e adesso che sembrava la volta buona, anche i partiti in cui avevamo creduto ci voltano le spalle, fanno affari sulle nostre teste con quegli stessi senatori che in aula hanno paragonato i nostri bambini ad animali o a creature Ogm. Pensate che insulto…”. Tuttavia le associazioni sanno bene che aria tira nei tribunali italiani e sono pronte a portare a casa un provvedimento che ritengono monco nella speranza che quello che non avviene per legge, avverrà per sentenza: Andrea Rubera, manager, è portavoce di “Cammini della speranza” cattolici del movimento Lgbt. Insieme a Dario ha tre bambini, di 4 e 2 anni. “Sono sconfortato. Mi ha scritto un senatore: i sondaggi ci dicono che la gente non vuole le adozioni, per questo stralciamo. Ma è così che un paese va avanti? Non sono le leggi a fare la cultura? Se in Usa i politici si fossero basati sui sondaggi, non avrebbero scritto le leggi che oggi garantiscono i diritti dei neri americani… Pazienza. Vuol dire che combatteremo in tribunale per i nostri figli” (Repubblica, 23 febbraio).
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