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Da “Shakespeare in Love” alla Resurrezione: intervista esclusiva a Joseph Fiennes

Diane Montagna - Aleteia - pubblicato il 12/02/16

La conversazione di Aleteia con l'attore di “Risorto”, l'avvincente film che ha trovato un ottimo equilibrio nel proporre la narrazione del Vangelo. Al di fuori di ogni banalità o revisionismo

ROMA — Sia i credenti che i non credenti saranno affascinati “dall’intreccio di creatività, cinema, testi sacri e racconti biblici”, ha dichiarato l’attore principale di Risorto, un nuovo film che ritrae i primi 40 giorni successivi alla Risurrezione di Gesù Cristo.

Joseph Fiennes interpreta il ruolo di Clavio, un ambizioso – ma instabile – tribuno romano. A lui Ponzio Pilato in persona ha dato l’incarico di investigare sulle voci relative al Messia ebreo e di trovare il corpo mancante di Yeshua (Gesù di Nazareth), per reprimere l’imminente rivolta a Gerusalemme. L’impatto che Clavio ha avuto sugli apostoli – e quello che loro hanno avuto su di lui – introduce un’ipotesi profonda e innovativa su quanto avvenuto immediatamente dopo la morte del Cristo.

Diretto da Kevin Reynolds, in Risorto hanno recitato anche Tom Felton, Peter Firth e Cliff Curtis. Il film debutterà nelle sale di tutto il mondo il 19 febbraio 2016.

“Il vero successo di questo film sarebbe far sedere persone di fede e non, dai background più diversi, nella stessa sala per assistere allo stesso spettacolo, che ci auguriamo possa essere stimolante e divertente”, ha detto Fiennes ad Aleteia prima di una proiezione privata nel Vaticano.

“Sono stati realizzati così tanti film noiosi (e profondamente conservatori, da catechismo) oppure radicalmente revisionisti (talmente rivoluzionari da non avere nulla a che fare con la Bibbia). Qui invece penso che si sia raggiunto un buon equilibrio”.

Un vero e proprio veterano britannico del cinema e del teatro, Fiennes è famoso per la sua interpretazione di William Shakespeare in Shakespeare in Love (1998). Ha anche impersonato Sir Robert Dudley in Elizabeth (1998), e il Commissario Danilov ne Il nemico alle porte (2001).

Nell’agosto 2009 Fiennes ha sposato María Dolores Diéguez, una modella svizzera, in una cerimonia con rito cattolico romano in Toscana. La coppia ha due figlie.

Lo scrittore e regista italiano Manuel de Teffé, che ha assistito Aleteia nell’organizzazione della proiezione a Roma, ha spiegato ciò che lo ha più colpito del film.

“Quando la Sony Pictures mi ha mandato il link per vedere il film [incompiuto], sono rimasto colpito, in quanto romano, da due cose: in primo luogo dalla sequenza di apertura che presenta una superba ricostruzione di una scena militare con la Testuggine romana; in secondo luogo, mi ha colpito la scena della pesca verso la fine del film, un vero capolavoro in miniatura in termini di sincronizzazione, esecuzione, montaggio e fotografia”, ha detto de Teffé.

Scambiando qualche battuta prima dell’intervista, de Teffé ha elogiato la raffigurazione che Risorto ha fatto della cultura militare dell’antica Roma, su cui Fiennes ha scherzato: “Mi chiedo soltanto come i Romani abbiano potuto conquistare il mondo con i sandali ai piedi”.

In quest’intervista, l’attore britannico parla anche della presenza di Maria – Madre di Gesù – in Risorto, dell’incontro della sua famiglia con Papa Francesco – tenutosi di mattina, durante questa intervista – e dell’ampia e intensa connessione che la sua famiglia estesa ha con la Chiesa Cattolica.


Diane Montagna: Risorto è ovviamente la storia del Cristo risorto. Vorrei chiederti, per i nostri lettori: chi è Gesù Cristo per te?

Joseph Fiennes: Questa sì che è una domanda interessante. “Chi è Gesù Cristo per me?” Per me è tutto ciò che è “uomo”. Lui è tutto ciò a cui, dal mio personale punto di vista, siamo soggetti. È venuto sotto forma di uomo, in rappresentanza di Dio, e quindi ha vissuto secondo quelle fallaci incongruenze, quali rabbia e dubbio, e queste sono peculiarità molto umane. Queste condizioni umane mi riguardano. Sento che se una storia mi parla, se la storia del Cristo mi parla, è a causa di questo elemento. E siamo in presenza di un uomo che si è mantenuto fedele ai propri principi e alla propria fede letteralmente fino all’ultimo.

Maria Maddalena: È oltre di noi.

Clavio: Risparmiami gli indovinelli e le ciance sugli zeloti. Dove hai portato Yeshua? È forse un folletto, uno spiritello, che per qualche ragione è nuovamente vivo?

Maria Maddalena: Apri il tuo cuore e vedrai.

Clavio: Io vedo delusione.

Maria Maddalena: Non importa.

Clavio: Ah, no?

Maria Maddalena: No.

Clavio: Allora, fammi arrivare agli altri e ti garantisco che sarai libera.

Maria Maddalena: Lo sono già.

Diane Montagna: Hai incontrato Papa Francesco questa mattina, a Roma. Come è stato?

Joseph Fiennes: Vorrei essere impertinente e dire: “Beh, un mercoledì come un altro”. Ma in realtà è stata un’occasione incredibile. Non solo per me ma anche per mia moglie, i miei bambini e i miei suoceri. E non potevo prepararmi in alcun modo a questo incontro. Che spirito meraviglioso, passionevole e autentico per donare il suo tempo in questa maniera. Mi sono sentito come se mi avesse personalmente fatto dono del suo tempo, anche se c’erano migliaia di persone. Penso che solo una persona speciale possa farti sentire quella sensazione di connessione. E sento che lui è connesso nel modo più spirituale e piacevole. È un autentico gentiluomo.

Diane Montagna: Hai detto che Risen è un film per credenti e per non credenti. Perche?

Joseph Fiennes: Penso che il successo di Risen sia dato dalla sua aderenza alle Scritture. So che i nostri produttori, così come il regista stesso, hanno lavorato in modo diligente con varie chiese, a questo proposito. Contemporaneamente Kevin Reynolds, uno strepitoso regista pieno di esperienza, ha allestito una vera e propria festa cinematografica. E c’è un senso di adattamento degli eventi, infatti Clavio è un personaggio storico inventato. Abbiamo prodotto un intreccio di creatività, cinema, testi sacri e racconti biblici. E penso che il risultato sia un equilibrio narrativo ben riuscito. Non tutti saranno soddisfatti da questa specie di goliardata ma, personalmente, ritengo che il vero successo di questo film sarebbe far sedere persone di fede e non, dai background più diversi, nella stessa sala per assistere allo stesso spettacolo, che ci auguriamo possa essere stimolante e divertente. Questo sarebbe, secondo me, un successo. E penso che sia raggiungibile. Sono stati realizzati così tanti film noiosi (e profondamente conservatori, da catechismo) oppure radicalmente revisionisti (talmente rivoluzionari da non avere nulla a che fare con la Bibbia). Qui invece penso che si sia raggiunto un buon equilibrio.

Diane Montagna: Una delle donne presenti nelle Scritture è Maria, la Madre di Gesù. Che peso ha nel film?

Joseph Fiennes: Buona domanda. Penso che ci voglia un intero film dedicato a Maria, la Madre di Gesù. Il film copre molti aspetti, ma non tutti. Sono presenti momenti quali la Crocifissione, la Resurrezione e l’Ascensione. È stata un’impresa; sono pochi i film, se ce ne sono, che l’hanno fatto. Ma penso che la Madonna meriti un film solo per lei.

Diane Montagna: Molto bene. Se non sbaglio uno dei tuoi zii era un vivace benedettino alla Downside Abbey?

Joseph Fiennes: Si.

Diane Montagna: Ha influito in qualche modo sulla tua fede, sulla tua vita?

Joseph Fiennes: Sulla mia vita, sì. Di nuovo, uno spirito autentico, ricco, meraviglioso. Downside Abbey è connessa alla mia famiglia, ci sono stati molti parenti. Sia come studenti che come monaci, per insegnare. E mio zio – il mio pro-pro-zio – era Vescovo di Bombay, della qual cosa sono molto orgoglioso. Un altro zio è un monaco Archimandrita greco, e un altro zio ancora è un ottimo teologo a Cambridge. La religione è una parte importante della mia famiglia.

Diane Montagna: Grazie mille per essere stato con noi. Aleteia ti augura il meglio

Joseph Fiennes:Grazie

[traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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