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Leggere padre Pio attraverso la sua grafia

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Vatican Insider - pubblicato il 11/02/16

Un’esperta grafologa si cimenta con la scrittura del santo di Pietrelcina e ne analizza la tormentata esistenza

di Evi Crotti *

E’ proprio vero che la santità non fa folclore: non è gratuita e non è facile individuarla nella persona, poiché dal santo si pretende quasi una personalità sdolcinata, priva di midollo e disponibile a tutte le ore per i nostri reali o presunti bisogni.

Lo studio sul Santo di Pietrelcina ha messo in evidenza la fatica, lo sforzo e la volontà che egli ha dovuto esercitare sulla sensibilità emotiva e sul complesso mondo dei sentimenti, investendoli in un patrimonio più ricco quale quello dell’amore per l’umanità.

La sua grafia, almeno in certe fasi del suo percorso di vita, appare fluida e scorrevole come un fiume che inonda tutto il foglio, simbolo dell’immenso amore che lo spinge verso le creature.

Il sentimento emotivo-affettivo, dovuto soprattutto al legame con la figura materna, ha esercitato su di lui un fascino particolare che lo ha portato ad abbandonarsi a tenerezze quasi femminee, prive però di sdolcinature o faziosità (vedi scrittura fortemente pendente e scosse repentine).

La sensibilità e l’empatia lo rendono particolarmente compartecipativo, per cui egli vive tutto in modo intenso e vibrante. Il rigo fermo, le lettere uguali, il taglio delle “t” a mo’ di lazo segnalano un carattere fermo, tenace, impaziente, aggressivo ed insofferente verso le banalità o le provocazioni gratuite.

ESEMPIO GRAFIA – (taglio “t” – pendente – rigo fermo)

In altri momenti invece il grafismo di padre Pio si fa congestionato, discendente, scosso e con perdita della normale fisiologia delle lettere, a indicare momenti di sofferenza fisica e spirituale non comuni, al limite della sopportazione.

L’evoluzione della scrittura dai 25 agli 81 ANNI

Osservando l’evolvere della scrittura di Padre Pio si riesce a cogliere tutto il “calvario”, ma anche la serenità che lo accompagna, conquistata quest’ultima attraverso una metànoia difficile e dolorosa insieme. Potremmo dire che le stigmate, visibili all’esterno sulle sue mani, corrispondono al suo immenso dolore interiore.

9.8.1912: Padre Pio – anni 25

“O pax dona mihi animam meam pro qua rogo et populum meum pro quo obsacro” (dubbi sul testo)

Ricordo della mia 1° Messa.

Gesù. Mio sospiro, mia vita. Oggi che trepidante Ti elevo in un mistero d’amore con te io sia pel mondo. Via. Verità. Vita. E per te Sacerdote Santo. Vittima perfetta. P. Pio Capp.

Note sulla scrittura:

La pressione ineguale, scorrevole e persino impaziente, con tagli della lettera “t” a mo’ di lazo e molto pronunciati verso destra, sono tutti indici di un temperamento ardente, impaziente e dotato di una foga particolare, quasi a voler conquistare e superare i limiti che la realtà esterna impone.

26.5.1917: Padre Pio – anni 30

Nell’assistere alla S. Messa rinnova la tua fede e medita quale vittima s’immola per te alla divina giustizia per placarla e renderla propizia. Non allontanarti dall’altare senza versare lagrime di dolore e di amore per Gesù, Crocefisso per la tua eterna salute.

La Vergine Addolorata ti terrà compagnia e ti sarà di dolce ispirazione.P. Pio Capp.no

Note sulla scrittura:

E’ sempre più vivido il carattere appassionato di padre Pio. La grafia mette in evidenza tanta emotività (vedi scosse del tratto), che si basa su una frenesia che lo porta vivere tutto in modo viscerale, libero da schemi mentali di controllo, un’impronta grafica personale che descrive bene non solo il suo temperamento innato, ma anche il suo penetrare gli animi con un amore inestinguibile, specie per le persone da lui scelte.

15.6.1923: Padre Pio – anni 36

Mia carissima figliuola,

Gesù sia sempre tutto tuo, ti assista sempre con la sua vigile grazia e ti renda sempre più cara al suo Cuor divino!

Stai tranquilla sul suo conto: Gesù è contento di te. Abbandonati sempre con maggiore trasporto in Gesù e non temere di nulla. Gesù ti aiuterà sempre.

Approvo che tu ti adoperi a guadagnare anime a Gesù.

Note sulla scrittura:

Pur mantenendo la sua impronta temperamentale, la grafia è meno congestionata, più fluida e meno segnata dalla sofferenza fisica e psichica; evidentemente egli godeva di una tranquillità momentanea che faceva emergere maggiore serenità.

1950: Padre Pio – anni 50

…, e mangiare come se fosti morta, cioè senza gusto, senza sentimento, senza conoscenza. Le tentazioni contro la fede e la purità sono la merce offerta dal nemico, ma non temerlo se non con il disprezzo. Finché egli strepita e …

Note sulla scrittura:

Ci troviamo di fronte a tratti grafici che permettono di individuare una minore sofferenza e quindi relativa a un periodo di pace e di tranquillità, che sicuramente si accompagnava con un migliore stato di salute fisica.

1959: Padre Pio – anni 72

… ringrazia per me la Vergine di Fatima che proprio il giorno della sua partenza da qua io mi sono sentito bene. Ho ripreso da tre giorni la celebrazione della Santa Messa.

Note sulla scrittura:

La scrittura riprende le peculiarità grafiche del periodo di sofferenza, con una pressione forte, ineguale e congestionata. Ad essa si aggiunge la discendenza del rigo, indice di minore serenità interiore o di un’agitazione per sofferenza interiore o fisica.

14.12.1967: Padre Pio – anni 80

Figliuolina mia,

Non stare preoccupata per me. Io sto alquanto benino, fosse così per te e per Mario. Ma non diffidare. Gesù ci penserà. Saluti Santi.

Note sulla scrittura:

Il tratto si fa sempre più pastoso e congestionato, dimostrando tutta la sofferenza di padre Pio. Le lettere perdono la loro fisiologica struttura e comprovano la grande sofferenza del padre di Pietrelcina.

19, 20 e 21 settembre 1968

Le tre immaginette sono state scritte dal Padre negli ultimi giorni di vita

19.9.68 (ILLEGGIBILE)

20.9.68: Gesù trasforma tutto in te e ti benedica. P. Pio Capp.

21.9.68: L’Angelo di Dio ti sembra (…) più degno per il Paradiso.

Note sulla scrittura:

Le sfaldature dei morfemi, la difficoltà a mantenere il rigo rettilineo e la discendenza dello stesso denunciano uno stato fisico al limite della sopportazione e un’emotività che “fa da padrona” nella sua psiche, per cui lo stato estremo di debolezza sta prendendo il sopravvento sulle possibilità di autocontrollo.

L’ultima scrittura di Padre Pio

Anni 81 – sera del 22 settembre 1968

“Gesù riempia il cuore di tutto sé stesso. P. Pio Capp.”

Note sulla scrittura:

Non solo la pressione risulta ulteriormente congestionata, ma anche la motricità non permette al Padre di mantenere il rigo; la caduta verso il basso della scrittura indica lo stato estremo di debilitazione, che nulla toglie al suo anelito d’amore verso Gesù.

Ancora una volta l’estrema sofferenza di padre Pio ha del “miracoloso” in quanto il gesto grafico, pur così “ammaccato”, non interferisce sulla sua capacità di intendere e sulla volontà di esprimere quanto di più caro c’era per lui: l’amore per Gesù e per l’uomo.

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*Psicopedagogista, scrittrice e promotrice della prima scuola di grafologia morettina in Italia

QUI L’ARTICOLO ORIGINALE

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