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Un laico può benedire l’acqua?

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Padre Henry Vargas Holguín - pubblicato il 10/02/16

È molto importante conoscere la differenza tra un sacramento e un sacramentale

Un laico può benedire il cibo, l’acqua, ecc.? Sì, ma la sua benedizione non ha potere come sacramento. Sono quelli che la Chiesa definisce “sacramentali” (attenzione, non sono “sacramenti laici”). I sacramentali sono gesti sacri, preghiere, che non conferiscono la grazia dello Spirito Santo come i sacramenti, ma preparano a riceverla e dispongono a cooperare con essa.

Un fedele laico può presiedere alcuni sacramentali (ma non i sacramenti, la cui amministrazione è propria ed esclusiva dei ministri ordinati). I sacramentali “derivano dal sacerdozio battesimale: ogni battezzato è chiamato ad essere una benedizione e a benedire. Per questo anche i laici possono presiedere alcune benedizioni; più una benedizione riguarda la vita ecclesiale e sacramentale, più la sua presidenza è riservata al ministro ordinato (vescovo, presbiteri o diaconi)” (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1669).

Bisogna tener conto del fatto che i fedeli non benedicono alla maniera dei sacerdoti o dei diaconi. Agli accoliti e ai lettori istituiti si concede, con preferenza rispetto a qualsiasi altro laico, la possibilità di impartire alcune benedizioni. Anche altri laici, uomini o donne, possono impartire alcune benedizioni, ma sempre in assenza del ministro ordinato.

Cosa possono benedire dunque i fedeli? Tutto ciò che non ha un legame diretto con la vita ecclesiale e sacramentale. Bisogna ricordare che ai laici in generale non è concessa la facoltà di amministrare i sacramentali: solo alcuni potranno amministrare i sacramentali permessi dal diritto liturgico se l’ordinario del luogo lo ritiene conveniente, ad esempio la benedizione di persone (ovviamente dei figli), cibo, veicoli, case, inizio di un viaggio…

Un fedele può benedire l’acqua, ma non avrà alcun uso o efficacia sacramentale; questa benedizione dev’essere semplicemente intesa come modo per ringraziare Dio per l’acqua che si berrà.

Per sapere cosa può e cosa non può benedire un fedele usando acqua previamente benedetta dal ministro ordinato, basta guardare il rituale delle benedizioni, nelle cui rubriche, prima della benedizione in questione, si legge “Se il ministro è un laico…”; i fedeli hanno quindi la potestà di benedire.

Un fedele, con il consenso del parroco, può portare acqua benedetta a casa propria e aspergere la casa, gli alimenti, ecc.

Nel caso dei sacramentali, la benedizione dev’essere effettuata dai laici che hanno una funzione specifica o esercitano un ministero straordinario, o hanno altri offici peculiari all’interno della Chiesa, come i religiosi o i catechisti. Questa facoltà dovrà essere usata a giudizio del vescovo, che dev’essere a conoscenza della dovuta formazione pastorale degli interessati, così come della loro prudenza e del fatto che siano dotati delle qualità adatte all’esercizio dell’officio apostolico che è stato affidato loro. È superfluo dire che, come detto in precedenza, se è presente un ministro ordinato (vescovo, sacerdote, diacono), è questi che dovrà presiedere la benedizione.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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