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Il Parlamento europeo non ha dubbi, l’Isis sta compiendo un genocidio contro i cristiani

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Aleteia - pubblicato il 05/02/16
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Il riconoscimento obbliga gli stati membri a punire i terroristi di DaeshGiovedì 4 febbraio il Parlamento europeo ha ufficialmente dichiarato che le atrocità commesse dal sedicente Stato Islamico contro le minoranze etniche e religiose (come cristiani e yazidi) sono configurabili come genocidio. Da questo riconoscimento consegue che i membri dell’Unione europea hanno l’obbligo di punire i terroristi di Daesh, i loro complici e chi ne fa apologia.

La risoluzione è stata approvata a Strasburgo con una schiacciante maggioranza, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa siriana AINA.

Si tratta di un importante passo avanti, perché rappresenta un riconoscimento politico internazionale di una realtà molto dura. Realtà che molti missionari e responsabili della Chiesa cattolica in Medio Oriente hanno denunciato in modo disperato negli ultimi anni.

“Gli Stati dovrebbero agire partendo dal presupposto che Daesh sta commettendo un genocidio e devono essere consapevoli che questo implica azioni ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite del 1948 per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio“, dichiara la risoluzione.

Viene anche chiesto che “ai combattenti che possono aver commesso atti di genocidio e/o altri reati gravi vietati dal diritto internazionale, e che cercano protezione internazionale entrando in Europa, in nessun caso può essere concesso lo status di rifugiato”.

La consapevolezza è uno degli elementi chiave della risoluzione adottata che, tra le altre cose, dichiara che “il terrorismo non dovrebbe essere associato ad alcuna religione, nazionalità o etnia”.

Il Parlamento europeo ha proposto una serie di misure riguardanti l’istruzione, la repressione di coloro che esaltano l’odio e il terrorismo e l’azione internazionale a favore delle vittime.

Tra le altre cose, gli Stati dovrebbero “adempiere agli obblighi positivi ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite del 1948 per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio, adottando tutte le misure necessarie per prevenire il genocidio”.

Il riconoscimento di un genocidio, secondo il diritto internazionale, impone agli Stati e alla comunità internazionale di agire per prevenire tale genocidio, per difendere le comunità attaccate e per cercare e punire i responsabili davanti alle giurisdizioni nazionali e internazionali .

Il Parlamento sottolinea che la comunità internazionale ha la responsabilità di effettuare azioni collettive per proteggere le popolazioni e chiede “protezione e assistenza, inclusa quella militare, a coloro che sono bersaglio del sedicente Stato Islamico e di altre organizzazioni terroristiche del Medio Oriente”.

Per le voci dicendo che parlare di genocidio contro i cristiani è di esagerare, di riconoscere il primo genocidio è al centro del lavoro della comunità internazionale per ottenere e scuotere le coscienze palco.