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Il Regno Unito dà il via alla modificazione genetica di embrioni umani

Il Regno Unito dà il via alla modificazione genetica di embrioni umani

© Florence DURAND / SIPA

John Burger - Aleteia - pubblicato il 02/02/16

Nei centri di fecondazione assistita gli "avanzi" di un giorno potranno presto essere utilizzati come cavie umane

Il mese scorso un’authority britannica ha valutato le argomentazioni a favore dei controversi esperimenti sugli embrioni umani, dando agli scienziati il permesso di giocare con alcuni geni nel tentativo di rispondere a domande su infertilità e aborto spontaneo.

Lunedì la U.K. Human Fertilization and Embryology Authority (HFEA) ha infatti dato al Francis Crick Institute il permesso di disattivare alcuni geni dei “resti embrionali” – nelle cliniche per la fecondazione assistita – per vedere se così facendo si ostacola o meno il loro sviluppo. L’istituto potrebbe cominciare gli esperimenti già nel mese di marzo, come ha riportato il Telegraph:

Attualmente circa il 50 per cento degli ovuli fecondati non si sviluppa correttamente e gli esperti ritengono che la causa sia da ricercare in alcuni difetti nel codice genetico. Se gli scienziati sapessero quali geni siano responsabili della sana divisione cellulare, potrebbero escludere gli embrioni in cui il loro DNA non funzioni correttamente. Così facendo, potrebbero potenzialmente prevenire gli aborti e incentivare la fertilità. Tutte le cellule in un embrione umano hanno lo stesso codice del DNA, ma si dividono in cellule specializzate a seconda dell’espressione genica. Tra il quinto e il settimo giorno di sviluppo umano, un embrione ha circa 200 cellule di tre tipi diversi. Il primo andrà a formare il feto, mentre un altro tipo diventerà la placenta e il terzo tipo il sacco vitellino che alimenta la crescita del bambino. L’obiettivo del nuovo progetto è quello di scoprire che cosa induca le cellule a trasformarsi nei diversi tipi, in un processo noto come “specificazione”. La nuova tecnica di modifica genetica, chiamata CRISPR, agisce come forbici molecolari per tagliare fuori una parte del codice del DNA in modo che gli scienziati possano vedere se sia necessario. Gli embrioni verranno modificati quando hanno solo pochi giorni di vita.

Parlare di “screening sugli embrioni” fa pensare all’eugenetica, tuttavia per il Telegraph il progetto pilota, che può coinvolgere fino a 120 embrioni, dovrà “superare anche una valutazione etica”.

Alcuni studiosi di etica hanno già bocciato il prospetto. Quando il mese scorso la HFEA ha valutato la proposta del Dr. Kathy Niakan (addestrato negli Stati Uniti), il direttore del Centro di Bioetica Anscombe David Albert Jones (con sede a Oxford) ha dichiarato: “È chiaro che queste proposte di modifica genetica di embrioni umani rappresentino un ulteriore passo verso la creazione di bambini [geneticamente modificati]. … Le nuove tecniche di ‘manipolazione genetica’ offrono la speranza di una terapia etica ed efficace verso bambini o adulti nati in condizioni che attualmente non hanno alcuna cura. Una terapia genica somatica che sia sicura ed efficace dovrebbe essere al centro della nostra ricerca, e non una maggiore sperimentazione sugli embrioni umani che servirà solo a spianare la strada verso i bambini geneticamente modificati”.

Benjamin Harnwell, fondatore e presidente del Consiglio di fondazione della Dignitatis Humanae Institute con sede a Roma, ha trovato una bizzarra ironia nella tempistica di annuncio del HFEA.

“Questa congiura arrogante di scienziati pazzi e burocrati ottusi ha dato il suo consenso alla ‘modifica” genetica degli esseri umani a poche ore di distanza da quanto detto altrove da altri scienziati, che hanno suggerito un legame tra il virus Zika e il precedente programma della Oxitec sulle zanzare geneticamente modificate in Brasile”, ha dichiarato Harnwell ad Aleteia, lunedi. “Il Wellcome Trust sta dicendo che Zika potrebbe senza problemi rivelarsi più pericoloso di Ebola”.

“Non contenti di giocare con il DNA degli insetti, ora vogliamo continuare su questa grandiosa strada e pasticciare il nostro stesso programma genetico”, ha continuato Harnwell, che è anche segretario onorario del Gruppo di Lavoro sulla Dignità Umana al Parlamento europeo.

Gli scienziati britannici sono stati tra i 150 esperti che a novembre hanno richiesto un divieto mondiale sulla modifica genetica degli embrioni, sostenendo che tale pratica potrebbe aprire la porta a “alterazioni irreversibili della specie umana”, ha detto il Telegraph.

Nola Lean, portavoce della organizzazione cristiana CARE, ha dichiarato: “Questa decisione apre la porta all’eugenetica conclamata e bisogna chiedersi dove si fermerà”. “La santità e l’uguaglianza della vita umana sono in pericolo come mai prima d’ora, a quanto pare, perché sfondiamo un confine etico dopo l’altro”. Dr. Calum MacKellar, Direttore della Ricerca del Consiglio scozzese di Bioetica Umana ha detto: “Permettere la modifica genetica degli embrioni apre la strada alla modifica genetica di tutti i discendenti di una persona, così come a quella piena e conclamata eugenetica condannata da tutte le società civili dopo la Seconda guerra mondiale”. “È il futuro stesso del modo in cui le società accettano le persone con disabilità ad essere in gioco, in quanto queste procedure di modifica genetica sottintendono che loro non sarebbero dovuti esistere”.

Non sarà permesso ai ricercatori di impiantare gli embrioni geneticamente modificati nel grembo, così gli embrioni sono sostanzialmente destinati a una vita estremamente breve come “cavie umane”.

“Gli embrioni sono esseri umani viventi. La ricerca sulla modifica genetica significherà l’uccisione di ogni embrione umano che viene, in questo modo, abusato”, ha detto Paul Tully, vice-amministratore delegato della società del Regno Unito per la Protezione dei bambini non nati. “Il processo decisionale della HFEA è privo di qualsiasi principio di tutela per l’umanità di embrioni”.

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