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“Che emozione sentire battere di nuovo il cuore di mio figlio”

Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 02/02/16

Heather Clarke aveva dato il via libera alla donazione del cuore di suo figlio, morto prematuramente, salvando un'altra bambina. E sabato l'ha incontrata

Un incontro che ha fatto commuovere gli Stati Uniti. E’ quello avvenuto tra la madre di un bambino morto a soli sette mesi e a cui era stato espiantato il cuore, e la bambina che ora vive proprio grazie a quel cuore (Il Messaggero, 1 febbraio).

SUBI’ ABUSI

Era il 2013 quando Lukas Clarke, il figlio di Heather, di soli sette mesi e residente in California, morì dopo essere stato abusato dal fidanzato della sua tata, a carico del quale è ancora in corso una inchiesta per violenza su minore. Fu a quel punto che la donna decise di donare gli organi del suo bambino per dare la possibilità ad altri di vivere la vita che era stata negata a Lukas.

IL TRAPIANTO PER JORDAN

Sono state salvate tre persone grazie a lui. Tra di loro, anche Jordan Drake, nata con una malformazione cardiaca, che al momento del trapianto aveva solo 18 mesi di vita. Un intervento delicato ma che è riuscito positivamente grazie alla bravura dei medici dell’ospedale pediatrico di Phoenix, negli Stati Uniti. Sabato 30 gennaio Heather ha voluto incontrare la piccola Jordan, che ora ha quattro anni e gode di buona salute.

“E’ COSI’ FORTE”

Heather ha ascoltato per la prima volta battere il cuore del piccolo Lukas. «E’ così forte», ha detto Heather ascoltando il cuore del figlio nel petto di Jordan e aiutandosi con uno stetoscopio. «Aver donato i suoi organi è stata una scelta giusta perché mi ha dato la possibilità di abbracciarlo di nuovo. E non avrei mai pensato che questo potesse succedere. Con la famiglia di Jordan siamo ora diventati amici e credo proprio che il nostro rapporto continuerà anche nei prossimi anni».

“HA RIDATO LA VITA ALLA MIA BAMBINA”

«Non voglio dire nulla, non ci sono parole giuste in questo momento – ha detto Esther Gonzalez, mamma della bimba salvata – Voglio soltanto abbracciare la donna che ha ridato la vita a mia figlia. Il suo gesto generoso per noi ha significato tutto».

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