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Le 6 differenze tra il cervello di un uomo e quello di una donna

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La Opción V - pubblicato il 14/01/16

Sì, esistono, e dovete conoscerle per amare meglio il vostro partner

“Più del 99% del codice genetico degli uomini e delle donne è esattamente lo stesso. Tra 30.000 geni che ci sono nel genoma umano, la variazione di meno dell’1% tra i due sessi risulta esigua.

Questa differenza di percentuale, tuttavia, influisce su qualsiasi piccola cellula del nostro corpo, dai nevi che registrano piacere e sofferenza ai neuroni che trasmettono percezione, pensieri, sentimenti ed emozioni” (1). Si tratta di una realtà verificata da vari studi neuroscientifici: ogni cellula di un uomo è assolutamente maschile, e ogni cellula di una donna è assolutamente femminile.

Questa differenza si riflette anche nel cervello. Pur essendo identici per più del 99%, le aree e i circuiti neuronali del cervello coinvolti nella risoluzione di problemi e conflitti, nel processamento del linguaggio e nel modo di affrontare lo stress sono diversi.

“In particolare, il cervello femminile: a) ha l’11% in più di neuroni rispetto a quello maschile nelle aree del linguaggio e dell’ascolto, b) presenta zone collegate alle emozioni e alla memoria, situate nell’ippocampo, più grandi che negli uomini, e c) ha meno circuiti neuronali nell’amigdala, zona del cervello in cui si attivano le risposte di fronte al pericolo o si generano i comportamenti aggressivi”.

Gli uomini: a) utilizzano le zone più analitiche del cervello per prendere decisioni, mentre le donne si basano più sulla parte emotiva, e b) la zona del cervello in cui si genera l’ansia è quattro volte inferiore negli uomini” (2).

Di fronte a queste prove scientifiche, come si manifestano queste distinzioni neurobiologiche a livello di condotta? Esistono, allora, un modo maschile e un modo femminile di comunicare? Le esperienze vitali risentono di queste differenze?

Diversi ma complementari

La costituzione neurologica e biologica esercita un’influenza notevole sulla condotta della persona. Come abbiamo visto, essere uomo o essere donna implica il fatto di avere una costituzione diversa e una serie di atteggiamenti distinti che variano anche in base all’età di ogni individuo. Agli effetti di questo articolo, ci concentreremo su alcune condotte della vita adulta che possono influire sulla costruzione o distruzione di un rapporto amoroso. È superfluo dire che, come in molte categorizzazioni di questo tipo, nella realtà non troviamo mai “estremi puri” e ci saranno non poche eccezioni.

  1. Emozioni vs. Obiettivi

Le donne funzionano più attraverso le emozioni. Per questo, “stare bene” con le persone che amano è di fondamentale importanza per la loro felicità. Una donna, ad esempio, non può godersi la giornata se ha discusso con il fidanzato o con la madre. Se a questo si unisce la sua capacità di ricordare dettagli anche minimi, le conseguenze di un brutto momento sono più gravi. Non starà tranquilla fin quando il problema non è risolto. Gli uomini, invece, sono meno emotivi e si concentrano di più sugli obiettivi, sul raggiungere le proprie mete.

  1. Processo vs. Meta

Visto che le donne sono più emotive, si godono più il cammino che il successo dell’obiettivo raggiunto. Per loro la metà non è l’aspetto più importante. Come abbiamo detto, invece, gli uomini concentrano le proprie aspettative sul raggiungere quello che si sono proposti. Per questo è più comune vedere una donna che passeggia in un centro commerciale guardando i negozi senza seguire una direzione definita che un uomo, che piuttosto andrà diretto al luogo in cui comprare ciò di cui ha bisogno e tornerà con la stessa rapidità. Per la donna, arrivare non è tanto o più importante quanto godersi il processo.

  1. Apprensione vs. Distacco

È una differenza importante a livello di condotta. Alle donne, essendo più emotive, costa staccarsi dalle cose. Per questo, ad esempio, per loro è molto più difficile riprendere la vita lavorativa dopo essere diventate madri. Lasciare a casa il proprio bambino può diventare il castigo peggiore, e ovviamente una volta che sono in ufficio penseranno sempre a tutto ciò che hanno lasciato a casa. Gli uomini, invece, possono andare in ufficio e scollegare il “chip” di casa senza il minimo senso di colpa, perché il cervello dell’uomo funziona più come una serie di compartimenti separati tra loro, ordinati in modo schematico.

Per questo, quando si trova nel compartimento “lavoro” non è in quello “fidanzata”, e sempre per questo può sembrare che non ne senta la mancanza durante le ore lavorative. La donna, invece, essendo meno capace di staccarsi da ciò che accade intorno a lei, tiene con sé tutto, per tutto il tempo. Ad esempio, per lei è molto più difficile stare davanti alla televisione e addormentarsi facendo zapping. L’uomo riesce a dormire profondamente anche se la casa sta andando a fuoco. È perché in quell’istante è nel compartimento “relax”, e il suo obiettivo è quello.

  1. La donna polipo

Da quanto detto si può dedurre perché le donne possono fare mille cose allo stesso tempo e con grande abilità. Immaginate la mamma di quattro figli capace di concentrarsi solo su una cosa alla volta?

Agli uomini, visto che cercano l’obiettivo e pensano in modo separato, costa di più dipendere allo stesso tempo dalla cucina, dai bambini, dal telefono e dalla lavatrice. È una dimostrazione del fatto che la donna è superiore? No. Sono modi diversi di essere. Se a questa capacità multifocale uniamo il punto precedente – l’apprensione –, possiamo allora comprendere il motivo per il quale le donne sono sempre più stanche e credono che se le cose non le fanno loro non potrà farle nessun altro (o nessun altro le farà bene come loro). La loro capacità di delegare è minore, per cui lo stress è maggiore.

  1. Parole vs. Silenzio (3)

Il modo più efficace perché una donna risolva un conflitto è parlare. Per questo va a prendere un caffè con un’amica per ore, o può raccontare la stessa storia varie volte a persone diverse, o può stare incollata al telefono o alla chat per un tempo infinito, cosa che gli uomini in genere fanno solo per arrivare ad accordi concreti. Mentre la donna parla, categorizza i problemi e sorgono le soluzioni.

L’uomo, invece, parla solo quando ha già risolto il conflitto, quando si sa già se ha avuto successo o meno. Per questo non deve sorprendere che l’uomo, quando si trova in un momento di notevole stress per qualche problema, possa rispondere “Niente” quando gli si chiede cosa succede. Avere chiaro questo aspetto è molto importante in un rapporto di coppia, perché alle donne, non avendo la capacità di delegare, costa molto non sentirsi ferite o arbitrariamente escluse dalla vita del partner quando non racconta cosa gli sta succedendo e non considera la loro opinione nel processo di risoluzione dei conflitti. Ma non è così. È meglio non insistere e aspettare che l’uomo sia disposto a parlare.

Un elemento importante: la donna vuole essere accolta quando parla dei suoi problemi e non mira ad ascoltare soluzioni. Se consideriamo che l’uomo è più obiettivo e più diretto nella risoluzione di conflitti, le possibilità che resti in silenzio senza offrire la grande risposta è quasi nulla, e lì può iniziare un conflitto. Gli uomini devono capire che se una donna ha un problema cerca compagnia e comprensione, non la solitudine come farebbero loro in una circostanza simile, e men che meno che si risolva il loro problema. Se per caso l’uomo ha dimenticato questo piccolo dettaglio e gli è “sfuggita” la soluzione, un buon consiglio è iniziare a correre…

  1. Tempo libero

Come abbiamo detto al punto 2, alle donne costa di più lasciar andare, delegare. Per questo, è più complicato per loro prendersi del tempo libero senza sentirsi in colpa o senza preoccuparsi di quello che non stanno facendo per rilassarsi. Agli uomini succede l’esatto contrario. Un uomo può dormire placidamente mentre i suoi figli giocano e non succede niente… fin quando la donna non si infastidisce perché le sembra ingiusto che lui possa essere capace di rilassarsi in quel modo senza che gli importi di altro.

È importante che le donne imparino a cercare un tempo per riposare, per stare con le amiche, per andare a fare una passeggiata, senza stressarsi per tutto ciò che può accadere durante la loro assenza. A questo riguardo, un contributo importante del partner è esortarla a farlo e dirle che andrà tutto bene. La donna ha bisogno di essere aiutata a non sentirsi in colpa quando si prende un momento per sé, di modo che riesca davvero a distendersi e a tornare a casa più rilassata di quando è uscita.

Come abbiamo visto in modo succinto, le differenze tra uomini e donne sono molte. Alcune influiscono più di altre sul modo di portare avanti un rapporto, ma conoscere entrambi i modi di affrontare la realtà offre spunti per arricchire l’incontro e cercare vie complementari anziché conflittuali.

Non possiamo tuttavia essere deterministi al momento di integrare queste differenze. Anche se l’aspetto biologico è importante, non bisogna dimenticare il ruolo giocato dalla ragione e dalla volontà in questo cammino di miglioramento. “Il cervello non è altro che una macchina di apprendimento dotata di talento. Non c’è nulla che sia fissato in modo assoluto. La biologia influisce in modo potente, ma non incatena la nostra realtà. Possiamo alterare questa realtà e usare la nostra intelligenza e determinazione per lodare o cambiare, quando risulti necessario, gli effetti degli ormoni sessuali nella struttura del cervello, nel comportamento, nella realtà, nella creatività e nel destino” (4).

Al di là di imparare a comunicare, è fondamentale che questo dialogo tra due persone sia onesto. Oltre alle parole importano i gesti e i modi gentili. Se si riesce a inserire questi ingredienti, il rapporto di coppia maturerà sicuramente e si avranno gli spazi che favoriscono l’incontro e la comunione.

Giuliana Caccia A.

NOTE

(1) Brizendine, L. (2007). El cerebro femenino, Versione Kindle. Posizione 224.

(2) Ilie, C., & Cardoza, G. (2013). iVive la différence! Neurociencias y liderazgo femenino. INCAE Business Review, 2(9), p. 62.

(3) Una divertente spiegazione di questa differenza si può trovare nel video “Historia de dos cerebros” su YouTube.

(4) Brizendine, L. (2007). op.cit., Posizione 339.

Fonte: Instituto para el Matrimonio y Familia, UCSP

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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