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Angeli, pastori e pura gioia

Jacobs Dream

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padre Dwight Longenecker - pubblicato il 24/12/15

La presenza degli angeli in Avvento è la presenza dell'inserimento del soprannaturale nel naturale

Gli angeli affollano la storia dell’Avvento, e la loro presenza culmina nella schiera di angeli che appaiono ai pastori sulla collina fuori Betlemme. Le presenze angeliche che si inseriscono nel mondo ordinario giungono prima dal sacerdote Zaccaria, padre di Giovanni il Battista, e poi dalla Vergine Maria e da Giuseppe. Appaiono poi agli umili pastori con il messaggio della nascita del figlio di Dio.

La storia viene raccontata così:

C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: “Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”. E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama”.

La presenza degli angeli in Avvento è la presenza dell’inserimento del soprannaturale nel naturale. Alla venuta di Cristo, il velo tra il mondo visibile e quello invisibile si assottiglia. L’invisibile si inserisce tra coloro che possono vedere solo il visibile. Quando Dio assume la carne umana, è come se tutto il regno divino diventasse più presente in questa dimensione fisica.

Vi siete mai chiesti perché i messaggeri del cielo appaiano così spesso ai pastori? Gli angeli di Natale non si sono limitati ad andare dai pastori. Il popolo ebraico era composto da tribù nomadi di allevatori. Mosè era un pastore quando Dio gli apparve al roveto ardente. Il grande re Davide era un pastore, e a Laus, La Salette, Lourdes e Fatima Maria è apparsa a dei pastorelli. Le apparizioni soprannaturali avvengono a umili contadini per un buon motivo. Da un lato i lavoratori umili sono più inclini ad accettare un’apparizione soprannaturale, dall’altro è improbabile che fabbrichino una storia strana. Hanno i piedi per terra, sono gente semplice, onesta e diretta.

La combinazione di angeli e pastori anima la meraviglia della nascita di Cristo, e il simbolismo dei pastori e dei saggi si aggiunge ai livelli di significato e di mistero. Se il suo avo Davide è stato il re pastore, il bambino nella stalla proverà di essere sia il Buon Pastore che il Re nel regno di Dio. Gli angeli annunciano la sua nascita ai pastori, e attraverso la stella i magi arrivano a rendergli omaggio. Principi e contadini si uniscono, provando che il bambino è il Signore sia delle fasce più alte che di quelle più basse dell’umanità.

Gli angeli della notte di Natale ci ricordano anche il ruolo degli angeli. Sono i messaggeri di Dio e portano il messaggio della nascita di Cristo ai pastori, e attraverso di loro a tutta la razza umana, ma sono anche portatori di lode. Il ruolo angelico è offrire lode, onore e gloria perenni a Dio. Quando i pastori vedono gli angeli, colgono un indizio di cielo e un barlume di gloria. Il loro cuore si eleva nella lode e nella meraviglia mentre sperimentano la splendida vista del paradiso che si apre per un momento mentre Dio scende per dimorare tra gli uomini.

Quando i pastori accorrono ad adorare il re neonato, ci ricordano un elemento importante. Ogni barlume di gloria e ogni spinta spirituale portano con sé la chiamata all’azione. Gli angeli lodano Dio, ma Lo servono anche. Lo adorano, ma gli rendono anche un servizio. Lo glorificano e portano il suo messaggio al mondo. Allo stesso modo, seguendo il loro esempio, in questo periodo natalizio volgiamo i nostri cuori all’adorazione e alla lode, ma usciamo dalla Messa di Natale con una maggiore determinazione a portare il messaggio angelico di pace e buona volontà al mondo attraverso le nostre parole e il nostro cuore.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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