La Misericordia al contrario. Ovvero la non concessione di un’ultima volontà espressa dal peccatore. Accade anche questo nelle Sacre Scritture.
Nel volume “Le parabole della Misericordia” (edizioni San Paolo), a cura del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, siricorda il caso particolare della parabola dell’anonimo ricco e del povero Lazzaro contenuta nel Vangelo di Luca.
LA PARABOLA
C’era un uomo ricco che vestiva di porpora, di bisso e ogni giorno festeggiava lautamente. Un povero, di nome Lazzaro, giaceva davanti al suo portone piagato e desiderava sfamarsi di quanto cadeva dalla tavola del ricco; persino i cani venivano a leccargli le ferite. Avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo; morì anche il ricco e fu sepolto.
Mentre stava negli inferi, fra i tormenti, alzati i suoi occhi, vede Abramo da lontano e Lazzaro nel suo seno. Gridando disse: «Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere la punta del suo dito nell’acqua per bagnarmi la lingua, perché sono tormentato fra queste fiamme». Abramo disse: «Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni nella tua vita, e Lazzaro similmente i mali; ora però in questo modo lui è consolato, tu invece sei tormentato. Inoltre tra noi e voi è stato fissato un grande abisso, cosicché quelli che vogliono non possono attraversare da qui verso di voi, né si può venire da voi verso di noi».
Disse: «Allora ti prego, padre, di mandarlo a casa di mio padre; ho infatti cinque fratelli, in modo che possa testimoniare per loro, affinché non vengano anche loro in questo luogo di tormenti». Ma Abramo gli dice: «Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro». Ma disse: «No, padre Abramo, se uno dai morti andasse da loro si convertirebbero». Gli disse: «Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risorgesse dai morti si convincerebbero».
CAPOVOLGIMENTO DELLA MISERICORDIA
A differenza delle parabole che trattano in positivo della Misericordia (pecora ritrovata; dracma ritrovata; padre misericordioso), anche in questa si assiste al capovolgimento della situazione, ma con una differenza: ora il ribaltamento è definitivo poiché ci sono due ostacoli. Il primo ostacolo è il portone di casa che impedisce a Lazzaro, per volontà del ricco, di essere soccorso. Il secondo ostacolo è l’abisso tra gli Inferi, dove si trova il ricco, e il seno di Abramo dov’è stato accolto Lazzaro.
NON ESAUDITE LE RICHIESTE DEL RICCO
La sproporzione fra il tempo e l’eternità è comunicata dal silenzio del tempo e dal dialogo dell’eternità: entrambi restano non esauditi. Durante il tempo, il ricco non ha colmato la fame di Lazzaro; nell’eternità, Abramo non può esaudire le tre richieste del ricco. Lazzaro non può alleviare i tormenti del ricco neanche con un dito; non può essere rimandato nel mondo per testimoniare che cosa succede nell’aldilà; e neanche la risurrezione di un morto può convertire i cinque fratelli del ricco.
UNA SUPPLICA INASCOLTATA
Eppure negli Inferi il ricco ripete una supplica: «Abbi pietà di me» (16,24; 18,13). Ma è l’unico caso dove la supplica di un uomo non è esaudita, perché la situazione è diventata irreparabile. Com’è concepibile una situazione irreparabile per l’infinita Misericordia di Dio?
SITUAZIONE IRRISOLVIBILE
Il punto di svolta spiega la ragione principale per cui la situazione del ricco è irrisolvibile. Quando il ricco è negli Inferi e vede Lazzaro nel seno di Abramo lo riconosce e lo chiama due volte per nome. Così si autocondanna con le sue stesse parole: conosceva Lazzaro durante la vita terrena, ma lo aveva sempre ignorato.
LA MISERICORDIA E’ VERSO IL PROSSIMO
Dunque la situazione è insanabile perché la compassione è possibile fin quando c’è un povero che giace piagato davanti al portone di un ricco; dopo non ha più senso ed è di fatto impossibile. La Misericordia di Dio si declina sempre con quella per il prossimo; e quando manca questa, non c’è spazio neanche per quella. Non a caso Dio non è mai menzionato in tutta la parabola: parla e opera per mezzo di Abramo.