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La musica è la prima medicina. Anche per la Siria

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Marinella Bandini - Aleteia - pubblicato il 12/12/15
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Concerto di beneficenza “Roma canta Damasco” per creare un centro medico di primo soccorsoUn concerto per costruire un centro medico in Siria, “poiché la musica è stato uno dei primi metodi di guarigione”. Ed è tutt’oggi linguaggio universale di pace e armonia. A parlare è padre Jacques Murad, priore del Monastero di Mar Elian, per quasi 5 mesi in mano ai terroristi dell’Isis, e oggi a Roma per la serata “Roma Canta Damasco”, all’insegna della musica sacra, ospitata sabato 12 dicembre alle 19.30 nella centralissima chiesa di Sant’Ignazio. Per padre Murad è “un atto di solidarietà con il popolo siriano che soffre la guerra, soprattutto con i malati e i più poveri”. E sarà proprio lui a dirigere il coro di Notre Dame de Livrance di Zaidal. Una serata di musica e preghiera, perché “la preghiera è una potenza che non conosce frontiere o divisioni di popoli, ma unisce davanti all’unico Dio padre di tutti”. Il ricavato servirà a finanziare un centro medico di primo soccorso nella capitale siriana. L’opera è promossa dall’Associazione “Amici di Dolores Sopegna”, nell’ambito del progetto “Orscina – Terra di Pace” in convenzione con il Patriarcato cattolico di Antiochia dei Siri.

Lo scopo, spiega Paolo Merenda, presidente dell’ Associazione è “creare e diffondere pace, andando oltre le differenze culturali e di tradizione. La realizzazione di un Centro medico nella città di Damasco diventa così espressione di pace autentica, atto concreto di misericordia verso quanti vivono l’indifferenza e lo scarto, e, nello stesso tempo è il ‘prendersi cura’ della persona umana nella sua totalità”. Tra i presenti anche il mons. Mar Youhanna Jihad Battah, vicario del Patriarcato dei Siri cattolici per la diocesi di Beirut: “Cantare in italiano, arabo, aramaico canti sacri e natalizi significa creare una sintesi di armonia a favore della pace in tutto l’Oriente e in particolare in Siria”. Il presidio medico sorgerà in un quartiere nella parte antica di Damasco, a forte prevalenza cristiana. La struttura, 500 metri quadrati, si sviluppa su due piani: a piano terra sono previsti un laboratorio analisi, il pronto soccorso, la cardiologia e l’ortopedia. Al primo piano i servizi di endocrinologia, chirurgia, maternità e una farmacia. Il presidio è attrezzato per dieci posti letto.