4) San Josemaría Escrivá
Imparò il significato della sofferenza e del sacrificio quando era giovane a causa della morte delle sue tre sorelle minori e della bancarotta del padre. È stato attraverso queste prove e difficoltà che è arrivato a conoscere Dio.
È molto gradito a Dio il riconoscimento dlela sua bontà attraverso la recita di un Te Deum di ringraziamento, ogni volta che succede qualcosa di straordinario, senza badare se è – come dice il mondo – favorevole o avverso: perché, anche se il colpo di scalpello ferisce la carne, venendo dalle sua mani di Padre, è pur sempre una prova di Amore, che elimina le nostre spigolosità per avvicinarci alla perfezione – San Josemaría Escrivá, Forgia, 609

5) Santa Gianna Beretta Molla
Venne informata dai medici che doveva scegliere tra il salvare la propria vita o quella del bambino che portava in grembo. Gianna scelse che il suo bambino vivesse. È morta 7 giorni dopo aver dato alla luce Gianna Emanuela, il suo quarto figlio.
Il segreto della felicità è di vivere momento per momento, e di ringraziare il Signore di tutto ciò che Egli nella sua bontà ci manda giorno per giorno –Santa Gianna
6) Santa Faustina
Soffrì malattie fisiche e “la notte oscura dell’anima” nella sua vita spirituale. Forse la cosa più difficile da sopportare furono la derisione, la persecuzione e le critiche subite da parte dei membri del suo Ordine, convinti che fingesse di essere malata e di avere visioni di Cristo.
Gesù quando intende purificare un’anima, usa gli strumenti che vuole. La mia anima si sente completamente abbandonata dalle creature. Talvolta l’intenzione più retta viene interpretata male dalle suore. Questa è una sofferenza molto dolorosa, ma il Signore la permette e bisogna accettarla, perché questo ci fa assomigliare maggiormente a Gesù – Santa Faustina

7) San Massimiliano Kolbe
Subì la tortura in un campo di concentramento nazista. Si offrì di morire al posto di un giovane marito e padre. Sopportò fame, sete e abusi prima di morire.
Per Gesù Cristo sono pronto a soffrire anche più di così… Non dimentichiamo che Gesù non solo ha sofferto, ma poi è altresì risorto gloriosamente. Ricordiamoci, inoltre, che noi siamo protesi verso la risurrezione anche attraverso la sofferenza – San Massimiliano Kolbe
8) La beata Chiara Luce
Ha ricevuto la diagnosi di un carcinoma osteogenico (un doloroso tumore alle ossa) quando aveva 16 anni. Ha combattuto con la malattia per due anni con gioia, prima di morire nel 1990. È fonte di ispirazione per molti giovani per la sua pazienza e la volontà di servire Dio nonostante il suo dolore cronico.
Soffrivo molto fisicamente, ma la mia anima cantava – beata Chiara Luce

9) Sant’Agata
Era molto bella e soffrì a causa di questo. Subì aggressioni sessuali e torture perché non voleva rinnegare la propria fede o compromettere i suoi valori morali.
Signore mio Gesù Cristo e padrone di tutto, tu vedi il mio cuore e sai qual è il mio desiderio che solo tu mi possieda, giacché tutta a te mi sono data. Conservami contro questo tiranno e rendimi degna di vincere il demonio che insidia la mia anima. E in prigione: Signore, mio creatore, mi hai protetta da quando ero nella culla. Mi hai presa dall’amore del mondo e mi hai dato la pazienza per soffrire. Ora ricevi il mio spirito – Sant’Agata
10)Papa San Giovanni Paolo II
Conosceva il dolore legato alla perdita delle persone più care. Perse la madre quando era bambino, e quando aveva 20 anni erano già morti anche il padre e il fratello. Rimase senza parenti prossimi. Molti di noi possono ricordare la gioia e lo zelo con cui questo grande santo ha vissuto nonostante le prove affrontate.
Soffrire significa diventare particolarmente suscettibili, particolarmente aperti all’opera delle forze salvifiche di Dio, offerte all’umanità in Cristo. In lui Dio ha confermato di voler agire specialmente per mezzo della sofferenza, che è la debolezza e lo spogliamento dell’uomo, e di voler proprio in questa debolezza e in questo spogliamento manifestare la sua potenza – San Giovanni Paolo II
Dopo aver letto la storia della vita di questi grandi santi potremmo chiederci come siano riusciti a trovare gioia e gratitudine in mezzo alle loro lotte. Affrontare malattie dolorose e la morte, la perdita delle persone care, lo scherno da parte di chi si ama, la persecuzione e l’aridità spirituale nella preghiera sono alcune delle cose più angosciose e dolorose che possiamo affrontare in questa vita. E tuttavia sono stati capaci di usare queste prove per crescere nel loro amore e nella loro devozione al Signore. Se siete in un periodo della vita che rende difficile essere grati, vi esortiamo a trovare la speranza in Dio. Non permettete alle circostanze di definirvi. Aggrappatevi alla croce e alla vittoria del Cielo, trovate sollievo nella Scrittura e pregate usando il Rosario per aiutarvi a trovare le parole che il vostro cuore ha bisogno di pronunciare. Siate certi che siete anche nelle nostre preghiere. Il Signore vi benedica e vi rafforzi.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]