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Quand’è che una porta non è solo una porta? Quando è una “Porta Santa”

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Fr Lawrence Lew OP CC

Thomas L. McDonald - Aleteia - pubblicato il 30/11/15

Tutto quello che avete sempre voluto sapere sulle Porte Sante – cosa sono, quando e perché bisognerebbe varcarne una

Thomas L. McDonald
[Quando sono state diffuse le immagini di papa Francesco che apriva la Porta Santa a Bangui durante la sua visita in Africa molti si sono posti una domanda: “Cos’è una Porta Santa? A cosa serve?” Aleteia cerca di offrire una risposta]

Cos’è una Porta Santa?

Una Porta Sancta è una porta speciale in una cattedrale o in una basilica che viene aperta solo durante gli anni giubilari. Per tradizione, laPorta Santa è quella della basilica di San Pietro. Dopo un anno giubilare, viene sigillata e non viene riaperta fino all’anno giubilare successivo. Gli operai hanno già iniziato il proceso per togliere i sigilli di mattoni alla Porta Santa della basilica di San Pietro per la cerimonia della prossima settimana.

Quando viene aperta una Porta Santa?

In genere dovrebbe avvenire ogni 25 anni. Pio XII ha aperto la Porta nel 1950 e Paolo VI nel 1975, ma San Giovanni Paolo II l’ha aperta prima, nel 1983, e poi ancora una volta nel 2000. Può essere aperta anche durante anni “straordinari”, come nel caso del 1983 e di quest’anno. Papa Francesco inaugurerà l’Anno Giubilare della Misericordia 2016 aprendo la Porta l’8 dicembre 2015. La Porta rimarrà aperta tutto l’anno, richiudendosi il 20 novembre 2016. La data dell’8 dicembre è stata scelta perché è la solennità dell’Immacolata Concezione, e segna il 50° anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II.

Dove si trovano le altre porte?

Ciascuna delle altre basiliche maggiori romane ha una Porta Santa, che verrà aperta nelle prossime settimane. Quella di San Giovanni in Laterano verrà aperta il 13 dicembre, Terza Domenica d’Avvento, mentre le Porte di Santa Maria Maggiore e di San Paolo fuori le Mura verranno aperte nelle domeniche successive.

Nella Misericordiae Vultus, la bolla che annunciava l’Anno della Misericordia, papa Francesco offre qualcosa di nuovo: un vescovo ha il permesso di designare una porta nella sua diocesi come Porta Santa.

“In ogni Chiesa particolare, nella Cattedrale che è la Chiesa Madre per tutti i fedeli, oppure nella Concattedrale o in una chiesa di speciale significato, si apra per tutto l’Anno Santo una uguale Porta della Misericordia. A scelta dell’Ordinario, essa potrà essere aperta anche nei Santuari, mete di tanti pellegrini, che in questi luoghi sacri spesso sono toccati nel cuore dalla grazia e trovano la via della conversione. Ogni Chiesa particolare, quindi, sarà direttamente coinvolta a vivere questo Anno Santo come un momento straordinario di grazia e di rinnovamento spirituale. Il Giubileo, pertanto, sarà celebrato a Roma così come nelle Chiese particolari quale segno visibile della comunione di tutta la Chiesa”.

Papa Francesco ha anche stabilito Porte Sante al Santuario di Nostra Signora del Divino Amore e all’ostello della Caritas, entrambi a Roma.

Come viene sigillata una Porta Santa?

Tutta l’entrata viene coperta di mattoni, e dall’alto viene colato un sottile strato di malta. Una grande croce viene inserita nella malta. Una cassetta metallica viene sigillata e inserita nel muro di mattoni.

Cosa c’è nella cassetta?

All’interno ci sono vari oggetti associati all’anno, inclusa la bolla formale che proclama l’Anno Giubilare. In preparazione all’apertura delle porte, i muri vengono smantellati e le cassette del 2000 vengono rimosse. Tra le cose contenute ci sono 41 medaglie del pontificato di San Giovanni Paolo II: una d’oro, per l’Anno Giubilare, 23 d’argento, una per ciascun anno del suo pontificato, e 17 di bronzo, per ogni anno dall’ultimo Giubileo. C’è anche la chiave per aprire le porte, che verrà data a papa Francesco.

Come vengono aperte le Porte?

Fino a poco tempo fa, il papa colpiva il muro tre volte con un martello, e poi questo veniva smantellato e la Porta aperta. Negli ultimi anni, la malta è stata rimossa e i mattoni “liberati”, di modo che il muro possa crollare quando il pontefice ci batte sopra. Questo ha provocato dei problemi nel 1975, quando alcuni detriti hanno colpito papa Paolo VI, per cui dall’epoca di San Giovanni Paolo II il muro viene rimosso e il papa si limita a spalancare la Porta.

Che Porta è?

La Porta è un’opera di bronzo massiccio progettata nel 1949 da Ludovico Consorti e realizzata dalla fonderia artistica di Ferdinando Marinelli di Firenze. È stata aperta per la prima volta per il Giubileo del 1950. Sulla porta ci sono 16 pannelli (quattro e quattro) che illustrano la storia della salvezza, dalla caduta dell’uomo alla resurrezione del corpo. Quella di San Pietro è una delle cinque porte monumentali progettate da Consorti, che gli hanno fatto guadagnare il soprannome di “Vico dell’uscio”.

Circa la Porta Santa della basilica di San Pietro in Vaticano, il maestro delle celebrazioni liturgiche di Paolo VI, il cardinale Virgilio Noè, paragonava i pannelli ai versi di un inno, che cantano l’infinita misericordia di Dio, sottolineando che iniziano dalla realtà del peccato, che degrada l’uomo, e vanno fino alla penitenza che lo riabilita, e illuminano ogni momento di qualsiasi situazione con la certezza del perdono divino.

Cosa succede se mi reco in pellegrinaggio a Roma e attraverso le Porte?

Ottieni un’indulgenza plenaria! Prendi questa, Martin Lutero! La remissione della punizione temporale per i peccati perdonati in confessione viene offerta a chi attraversa le Porte, riceve l’Eucaristia e la riconciliazione, prega per le intenzioni del papa e compie un atto di misericordia.

Cosa riguarda tutto questo?

Papa Francesco ha detto che “sarà in questa occasione una Porta della Misericordia, dove chiunque entrerà potrà sperimentare l’amore di Dio che consola, che perdona e dona speranza”.

Le porte sono assai simboliche. Rappresentano un passaggio: dal peccato alla redenzione, dalla vita alla morte, dal non credere alla fede e così via. Gesù descrive se stesso come la porta. La gente deve entrare attraverso Cristo per arrivare al Padre. La porta è la via per la salvezza.

C’è anche un simbolismo mariano, visto che la Beata Vergine Maria è la porta attraverso la quale la salvezza è entrata nel mondo. Aprire le porte nella solennità dell’Immacolata Concezione ha quindi un doppio significato.

Le porte di una Chiesa segnano il confine tra il sacro e il profano. Spalancandole (e nell’anniversario del Concilio), papa Francesco sta sottolineando il suo desiderio di spalancare el porte della fede al mondo.

Nell’Apocalisse (3, 20), Gesù dice: “Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me”.

A Gerusalemme, la Porta d’Oro è l’ingresso orientale del Monte del Tempio. In ebraico è chiamata Sha’ar HaRachamim, la Porta della Misericordia. Nell’antica tradizione ebraica, è lì che sarebbe apparsa la Shekhinah e che vi riapparirà quando arriverà il Messia. Gesù deve averla attraversata la Domenica delle Palme. I testi apocrifi dicono che è lì che Maria ha incontrato Giuseppe dopo l’Annunciazione, e così rappresenta l’incarnazione. È stata murata nel Medioevo. Alcuni testi medievali suggeriscono un legame tra la Porta d’Oro e la Porta Santa.

Chi ha iniziato questa tradizione?

Non Alessandro VI, anche se per molto tempo si è detto così. Presumibilmente egli ha inaugurato la pratica nel 1500, ma secondo Herbert Thurston in The Holy Year of Jubilee “è certo che l’idea centrale dello spalancare le porte come simbolo dell’effusione della misericordia di Dio non ha avuto origine in un pontificato dal nome poco edificante come quello di Alessandro VI”. Il legame con Alessandro VI deriva probabilmente ai riferimenti all’ampiamente diffuso Diarium di Johann Burchard, che è stato maestro delle celebrazioni di cinque papi, compreso Alessandro.

Thurston va indietro nel tempo per trovare riferimenti che precedono Alessandro VI di almeno 200 anni, e suggerisce radici ancor più antiche.

Medaglie di 25 anni prima, relative al pontificato di Sisto IV, mostrano il papa alla porta.

Alla metà del XV secolo, il viaggiatore William Wey, di ritorno dalla Terra Santa, scrisse: “Nel vestibolo della chiesa di San Pietro ci sono sei porte, una delle quali è chiusa, e questa è l’autentica Porta d’Oro”.

C’è anche un suggerimento in base al quale Clemente VI ((1342-1352) sognò che gli veniva ordinato di aprire una porta, ma è insufficiente e alcuni dei documenti sono spuri.

Nel 1437 Pedro Tafur collegava l’indulgenza del Giubileo al diritto di rifugio nell’attraversare la porta della basilica del Laterano.

Questo suggerisce una radice molto antica della pratica, risalendo a Costantino, che chiese che papa Silvestro pubblicasse un editto proclamando il diritto di rifugio per i cristiani che entravano nella basilica. A quanto pare si abusò del privilegio e la porta venne murata, per essere aperta solo negli anni giubilari.

Tutto bene, ma allora chi è stato davvero a iniziare?

Non lo sappiamo. Per favore, smettete di chiederlo.

Thomas L. McDonald @ThomasLMcDonald è uno scrittore e storico della Chiesa.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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