Lottare per le anime – lottare per vincere
“Riprendi la tua pistola, Sammy. Sammy! Devi riprendere la tua pistola!”
Queste parole sono state gridate da un istruttore dell’accademia di polizia a uno dei suoi studenti (un mio amico) durante un’esercitazione. Sammy e un altro cadetto indossavano un equipaggiamento protettivo, si rotolavano a terra e lottavano per il possesso di una pistola di gomma.
Sammy ha condiviso con me l’impatto che ha avuto su di lui quell’esercitazione. “Padre, al liceo ho fatto wrestling, quindi sono abituato a combattere con un altro uomo per vincere, ma nel wrestling lottavamo solo per un punteggio. Eravamo al sicuro, ci rispettavamo e non volevamo farci male. In quell’esercitazione all’accademia era come il wrestling del liceo – ciascuno voleva vincere, eravamo sicuri e non volevamo farci male. La differenza era che ci stavamo preparando a un periodo in cui non sarei stato al sicuro e avrei combattutto contro qualcuno che mi voleva morto. Sapevo che dovevo allenarmi al meglio delle mie possibilità, per essere sicuro al 100% di poter prevalere indipendentemente da tutto. Se non avessi potuto o voluto farlo, allora sapevo che avrei dovuto rinunciare, altrimenti avrei provocato la morte mia o di qualche innocente. In una vera lotta per la vita o la morte non c’è time out, e non c’è misericordia”.
La storia di Sammy mi ha fatto pensare. E se affrontassimo la nostra vita spirituale in quel modo? E se affrontassimo la guerra spirituale in quel modo? Nella nostra vita spirituale veniamo messi in guardia spesso. “Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare” – 1 Pt 5,8; “La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti” – Ef 6, 12. Il nostro nemico non ci vuole semplicemente morti – ci vuole dannati.
Il demonio vuole che soffriamo la morte senza fine della separazione eterna dal Dio vivente, il Dio per il quale siamo stati fatti.