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Il nuovo “Prince”: niente più sesso sfrenato e tanta fede

FRANCE-MUSIC-PRINCE

© BERTRAND GUAY / AFP PHOTO

US singer and musician Prince (born Prince Rogers Nelson) performs on stage at the Stade de France in Saint-Denis, outside Paris, on June 30, 2011. AFP PHOTO BERTRAND GUAY

Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 12/11/15

E’ lontana anni luce la postar trasgressiva, violenta, ossessionata dal sesso. Prince, guru americano della musica anni ’80 e ’90, ha subìto una vera trasformazione che lo ha portato a diventare Testimone di Geova, allontanandolo dagli eccessi.

“WHAT IF”
Il legame ormai profondo con la religione si è manifestato già nel marzo scorso, quando una stazione radio di Louisville, in Kentucky, Christian Radio, ha passato una nuova canzone del cantante americano Prince dal titolo “What if”. Si tratta, in realtà, della cover di una canzone della cantautrice cristiana Nichole Nordeman.

UN INNO A GESU’
Nella canzone Prince canta insieme a Hannah Welton, batterista del gruppo femminile delle 3rdEyeGirl, la band che attualmente suona con Prince nei suoi concerti (pichfork.com, 17 marzo). La canzone è un inno a Gesù, alla pace nel mondo che ha voluto diffondere attraverso le sue parole e l’impegno dei suoi discepoli (TheBlaze.com, 15 marzo).

LA FEDE E LA NUOVA “RAZIONALITA'”
La sua adesione alla religione è stata determinante per la svolta di vita, come racconta a La Repubblica (10 novembre). «La fede ha influenzato il mio modo di dire le cose, spingendomi a scrivere cose vere in un modo più sincero, conciso e diretto; a pensare molto di più ai dettagli».

IL FRENO SUL SESSO SENZA LIMITI
Ma la vera svolta riguarda il suo modo di apportare al sesso, che non è più una priorità assoluta e ossessiva nella sua vita. Premette la star: «Non è stata la religione ad influenzarmi», quasi a non voler accettare che la spinta propulsiva nella sua vita derivi dalla suo credo religioso.

L’IMPORTANZA DELLA FAMIGLIA
Poi, però, prosegue: «Semmai ciò che è stato determinante è il fatto che nel mio pubblico oggi ci sono anche i figli dei miei vecchi fan, che nel frattempo hanno messo su famiglia». Un atto, che al di là della religione, è influenzato da una svolta “morale” voluta dal cantante. «La platea è diventata più grande, preferisco essere più sfumato rispetto a certi temi», dice nell’intervista, prefigurando un equilibrio che, probabilmente, quasi mai lo aveva caratterizzato almeno fino ad oggi.

UN UOMO IN MISSIONE
Il giornalista Toure’, autore del nuovo “I Would Die 4 U“, dal titolo di un celebre brano di Prince, paragona la star ad un uomo ora «in missione», «un po’ simile a quello che ha fatto Gesù, che ha avvicinato i lebbrosi e le prostitute, le persone che non volevano recepire il suo messaggio, coloro che erano alla ricerca di affatto». Così Prince con i suoi fan: a chi gli dice “Mi hai promesso che ci sarebbe stato del sesso”, lui, fa notare Tourè, adesso risponde: “Beh, non c’è e non ci sarà, ma lascia che ti parli un po’ di Gesù Cristo” (The Observer, 2013).

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