Un docufilm sul “sindaco santo”.Il 5 novembre 1977 moriva a Firenze “il sindaco santo” Giorgio La Pira. Un anniversario che Tv2000 ricorda con il documentario “Giorgio La Pira, la città posta sul Monte”.
E’ il racconto della vita e della fede di questo grande politico italiano e sindaco di Firenze, terziario domenicano e francescano, appartenente all’Istituto Secolare dei Missionari della Regalità, servo di Dio e della Chiesa cattolica. Prodotto dall’Associazione culturale “Firenze Maginifica” di Daniele Guerriero e Mirko Pieri, l’opera è tratta dall’ omonimo libro di Nino Giordano. La Pira Era nato in Sicilia, a Pozzallo, una cittadina di mare in provincia di Ragusa il 9 gennaio 1904 da Gaetano e Angela Occhipinti, primogenito di sei figli. Poi nel 1914 si trasferisce a Messina dove fa amicizia con Salvatore Quasimodo e Salvatore Pugliatti. Arriva a Firenze nel 1924 come studente di Diritto Romano, di cui successivamente diviene professore. In quel primo periodo fiorentino nasce l’esperienza della Messa di San Procolo rivolta ai poveri. Nel 1946 fu eletto all’Assemblea Costituente dove diede un contributo decisivo alla stesura dei primi articoli della nostra Costituzione, quelli fondamentali per l’impronta personalista. Rieletto deputato, entrò al governo al Ministero del lavoro con Fanfani. Nel 1951 divenne Sindaco di Firenze, carica che ricoprirà, salvo brevi interruzioni, fino al 1965. Difese con energia i più deboli della città, i senza casa, i diritti dei lavoratori. Promosse i «Convegni per la pace e la civiltà cristiana», che si svolsero dal 1952 al 1956 con la partecipazione di uomini di cultura di tutto il mondo e, dal 1958, i «Colloqui mediterranei» per la riconciliazione tra le religioni della «famiglia di Abramo». Nel 1959, primo uomo politico occidentale a superare la «cortina di ferro», si recò in Russia creando un ponte di preghiera, unità e pace tra oriente ed occidente.
Fu sempre legato alle suore di clausura, informandole e coinvolgendole nelle sue molteplici iniziative attraverso la preghiera, che considerava anche come forza, la più grande, di efficacia storica e politica. Visse gli ultimi anni della sua vita fra i giovani, continuando a lavorare per la pace e l’unità dei popoli a tutti i livelli. Morì a Firenze il 5 novembre 1977.