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Calano gli aborti in Italia

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Lucandrea Massaro - Aleteia - pubblicato il 03/11/15

Uscita la relazione annuale sull'applicazione della 194: - 5% rispetto all'anno precedente, prima volta sotto i 100 mila aborti

Per la prima volta il numero di interruzioni di gravidanza in Italia scende sotto la soglia dei 100 mila. Per il 2014 i dati preliminari stimano 97.535 aborti, cioè il 5,1% in meno dell’anno precedente. A dirlo è la relazione annuale sull’attuazione della legge 194, la fonte è il Ministero della Salute.

Una situazione che migliora?

Le interruzioni di gravidanza dal 1982 ad oggi sono più che dimezzate. In quell’anno erano 234.801. Ma non è il solo indicatore a dire che c’è una diminuzione nel ricorso agli aborti. Il tasso di abortività (numero delle interruzioni per 1000 donne fra 15-49 anni) nel 2014 è risultato pari a 7,2 per 1000, con un calo del 5,9% rispetto al 2013 e un decremento del 58,1% rispetto al 1982. Il valore italiano resta quindi tra i più bassi di quelli osservati nei Paesi industrializzati. Resta costante, e la più bassa a livello internazionale, la percentuale di aborti ripetuti: il 26,8% delle Ivg viene effettuata da donne con una precedente esperienza abortiva.

Molte immigrate, poche minorenni

Per quanto riguarda il 2013, si conferma la stabilizzazione del contributo percentuale delle donne straniere, pari al 34% delle interruzioni di gravidanza, con un tasso di abortività del 19 per 1.000, pari a una tendenza tre volte maggiore di quelle italiane, in generale, e quattro volte per le più giovani.

Fra le minorenni il tasso di abortività è del 4.1 per 1.000 (era 4,4 nel 2012), uno dei valori più bassi rispetto agli altri paesi occidentali. Segnale che – a dispetto della supposta assenza di corsi di educazione sessuale nelle scuole – fa pensare che le minorenni italiane sono molto più caute e consapevoli delle loro coetanee del resto d’Europa. O forse proprio per il fatto che la primaria fonte di informazione sono le famiglie? Sarebbe utile uno studio in questo senso (Avvenire, 2 novembre).

Diminuiscono gli aborti ma cambiano le modalità

Si nota infine un incremento dell’uso della pillola Ru486 per l’aborto in Italia. Il farmaco è stato infatti impiegato nel 9,7% (in totale 8.114 casi) di tutte le Interruzioni volontarie di gravidanze (Ivg) nel 2013, in tutte le Regioni tranne le Marche. L’aborto farmacologico era stato usato nel 2010 in 3.836 casi (3,3% del totale) e in 7.432 casi nel 2011 (6,7%).

La questione dell’obiezione di coscienza

Secondo la relazione del Ministro Beatrice Lorenzin circa l’efficienza della copertura dei medici non obiettori si rileva “quanto già osservato su base regionale e, per la prima volta, per quanto riguarda i carichi di lavoro per ciascun ginecologo non obiettore, anche su base sub-regionale: non emergono infatti criticità nei servizi di Ivg. In particolare, emerge che le Ivg vengono effettuate nel 60% delle strutture disponibili, con una copertura soddisfacente, tranne che in due regioni molto piccole”. Il numero dei punti Ivg, paragonato a quello dei punti nascita, mostra invece che “mentre il numero di Ivg è pari a circa il 20% del numero di nascite, il numero di punti Ivg è pari al 74% del numero di punti nascita, superiore, cioè – conclude la relazione – a quello che sarebbe rispettando le proporzioni fra Ivg e nascite” (Dire, 2 novembre). Quindi l’obiezione di coscienza non mette in pericolo la scelta delle donne che vogliono abortire, con buona pace delle associazioni abortiste? Vedremo.

Una vittoria amara…

Il calo degli aborti è sempre un fatto positivo, certamente i numeri sono ancora giganteschi se pensiamo che – comunque – la principale causa di morte dei bambini entro la nascita è ancora la scelta da parte dei genitori di non farlo venire al mondo, e i numeri restano quelli di un genocidio: 100 mila ogni anno. Certo dai 234 mila è una trasformazione enorme, segno che forse un cambiamento di mentalità è in atto, non sapremmo dire, certamente i numeri vanno comunque messi in relazione al numero di figli nati.

Nel 1978 – anno dell’introduzione della 194 – ci furono “solo” 68 mila aborti, il 1982, l’annus horibilis, 234 mila ma contemporaneamente ci furono rispettivamente 709 mila e 617 mila nuovi nati. Nel 2014 ci sono stati sì “solo” 97 mila aborti ma contestualmente appena 500 mila nuovi nati (Wikipedia).

Restiamo un paese che sta invecchiando perché – letteralmente – uccidiamo il nostro futuro (umano, culturale e perfino pensionistico…) un po’ per egoismo, un po’ per paura, un po’ (probabilmente) per disperazione…

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