di padre Ian Van Heusen
Attraverso la respirazione intenzionale, siamo in grado di influire sia sul nostro ritmo cardiaco che sulla nostra vita interiore (cfr. Heartmath Institute). Questa guida gentile della nostra vita interiore costituisce una forma di ascetismo in cui possiamo calmare i disordini del cuore e creare l’opportunità per ricevere l’amore di Dio. Oltre a questo, la naturale saggezza delle tecniche promosse da Heartmath e altri può essere messa al servizio del nostro rapporto con Gesù. Ad esempio, nell’Oriente cristiano i monaci hanno sviluppato metodi per integrare la respirazione intenzionale con brevi preghiere tratte dalla Scrittura.
Prima di addentrarci nel vasto potenziale della preghiera con il respiro, dovremmo mettere in guardia su una cosa. La respirazione intenzionale può provocare sensazioni piacevoli e può aiutare nel breve periodo, ma la realtà è che le tecniche di preghiera devono essere affiancate dalla conversione morale e spirituale in comunione con la Chiesa. In questo modo, dovremmo capire che la spiritualità non è separata dalle altre aree della nostra vita cristiana. Un altro modo di dirlo è che la meditazione e la preghiera devono essere integrate nella chiamata costante di Gesù Cristo a sperimentare guarigione e trasformazione in modi che ci rendono liberi di amare Dio e il prossimo. Se pratichiamo qualche spiritualità esoterica mentre continuiamo a commettere peccati mortali, viviamo in un’illusione e non stiamo seguendo la volontà di Dio
Tenendo a mente questo, pregare con il respiro può essere un mezzo potente per aiutarci ad aprire il nostro cuore ai suggerimenti dello Spirito Santo. Andando oltre il pensiero discorsivo e analitico, diamo spazio a mezzi di comprensione più intuitivi. Ovviamente, qualsiasi intuizione e ispirazione dev’essere misurata usando un buon discernimento, ma spesso il nostro modo di vedere troppo razionale può limitare il nostro potenziale ricettivo. Come dice l’adagio, a volte dobbiamo passare dalla mente al cuore
Per fare questo, possiamo usare una tecnica semplice, e incoraggio la gente a provarla. Per tradizione, i cristiani orientali usano la preghiera a Gesù e ne combinano la recita con il respiro. Quando inspirano recitano quindi una parte della preghiera, e quando espirano recitano l’altra metà. Nei suoi Esercizi Spirituali, Sant’Ignazio di Loyola suggerisce una pratica simile con il Padre Nostro e l’Ave Maria.
La preghiera a Gesù è “Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore”
Oltre a questo, combinando la preghiera formale con la respirazione ritmica, consigliano anche di fare attenzione al battito cardiaco. Quando impariamo ad ascoltare il nostro cuore, scopriamo spesso che ci può dare degli indizi su ciò che stiamo sperimentando. Iniziamo a notare quando il nostro battito cardiaco accelera o quando sembra più debole
Nelle mie riflessioni, aggiungerei qualche punto alla saggezza classica e qualche altro modo in cui beneficiare del fatto di pregare in questo modo
1. In primo luogo, sperimentare vari tipi di respiro può aiutare a reindirizzare gentilmente la nostra vita interiore. Respirare velocemente (senza ovviamente andare in iperventilazione) ci può dare una piccola scarica di energia e rinvigorirci quando ci sentiamo fiacchi o troppo rilassati. I respiri lenti possono invece calmarci quando il cuore batte in modo incontrollato