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Violato il computer del revisore generale dei conti vaticani

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Andrea Tornielli - Vatican Insider - pubblicato il 01/11/15

La Gendarmeria sta indagando. E intanto arrivano due libri con i documenti sulla gestione delle finanze della Santa Sede

È stato violato il computer del Revisore generale della Santa Sede, Libero Milone: la Gendarmeria vaticana ha aperto un’indagine per scoprire chi nelle ultime settimane abbia cercato di carpire i dati contenuti nel Pc dell’uomo che nel giugno scorso è stato nominato alla guida del nuovo ufficio, frutto della riforma delle finanze e degli enti economici d’Oltretevere.

La notizia è stata anticipata ieri sera durante la trasmissione «Virus» su RaiDue da Luigi Bisignani ed è stata riportata oggi dal quotidiano «Il Tempo». La Sala Stampa della Santa Sede non ha voluto entrare nel merito limitandosi a un «Non abbiamo nulla da dire al momento». Milone, 67 anni, è stato scelto da Francesco per il compito di supervisione e controllo su conti e bilanci di tutti gli organismi, gli uffici e le istituzioni della Santa Sede.

Milone ha lavorato per 32 anni nella società di revisione e consulenza Deloitte, raggiungendo il grado di amministratore delegato per l’Italia. Dal 2007 è stato consulente di diverse società private e membro di alcuni cda di società quotate in Borsa. Secondo il nuovo statuto, l’Ufficio del Revisore è l’ente al quale è affidato il compito di revisione dei dicasteri della Curia Romana e delle istituzioni a essa collegate e alle amministrazioni che fanno capo al Governatorato della Città del Vaticano.

Intanto è prevista per la prossima settima l’uscita di due libri con documenti inediti provenienti dall’interno della Santa Sede e relativi alle più recenti vicende finanziarie. Li hanno scritti rispettivamente il giornalista de «L’Espresso» Emiliano Fittipaldi e il giornalista di Mediaset Gianluigi Nuzzi.

Com’è noto, qualche mese dopo l’elezione, nel luglio 2013, Papa Francesco aveva istituito due commissioni: una incaricata di studiare una riforma dello Ior. Mentre un’altra aveva compiti di studio e indirizzo sull’organizzazione della struttura economico-amministrativa della Santa Sede. Questa seconda commissione, chiamata COSEA, per un anno ha vagliato carte e conti, suggerendo riforme per la razionalizzazione delle spese e una migliore gestione complessiva. È stato il lavoro di questa commissione a portare alla nascita della Segreteria per l’Economia, guidata dal cardinale George Pell. Il percorso non è stato sempre semplice, e anche dopo l’istituzione del nuovo organismo non sono mancate frizioni interne tra il nuovo dicastero e l’Amministrazione del Patrimonio della Santa Sede, riguardanti l’attribuzione di competenze e la direzione da dare alla gestione delle finanze. Dalle anticipazioni finora uscite anche queste frizioni sono oggetto dei due nuovi volumi sullo stesso argomento.

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