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10 consigli per crescere nella vita di preghiera

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© Gadini

Pildorasdefe.net - pubblicato il 30/10/15

Sant'Alfonso ha affermato che al mondo non ci sono persone forti né deboli, solo persone che sanno come pregare e altre che non lo fanno

La preghiera è fondamentale per la salvezza. Sant’Agostino dice che chi prega bene vive bene, chi vive bene muore bene e per chi muore bene tutto va bene. Sant’Alfonso ribadisce lo stesso concetto: “Chi prega si salva, chi non prega si danna”. Lo stesso santo ha affermato che al mondo non ci sono persone forti né deboli, solo persone che sanno come pregare e altre che non lo fanno. In altre parole, la preghiera è la nostra forza in ogni tempo e luogo.

Ci piacerebbe offrire dieci parole di incoraggiamento per aiutarci nel cammino verso il cielo attraverso lo sforzo di crescere nella nostra vita di preghiera.

1. Avere convinzione e determinazione

Non c’è alcuna persona di successo in questo mondo in qualsiasi impresa che non sia stata animata da una salda determinazione a raggiungere i suoi obiettivi. Superatleti, musicisti navigati, professori esperti e scrittori famosi non sono arrivati alla perfezione perché lo desideravano e lo pensavano, ma per una salda e tenace determinazione a raggiungere le proprie mete contro ogni avversità. Per questo motivo, la dottoressa della preghiera, Santa Teresa d’Avila, ha dichiarato: “Dobbiamo essere fermamente decisi a non darci mai per vinti con la preghiera”. Se nel profondo del nostro cuore crediamo davvero ai tesori di valore incalcolabile che derivano dalla preghiera, faremo del crescere costantemente nella preghiera un obiettivo importante nella nostra vita.

2. Avere lo Spirito Santo come Maestro

San Paolo ci dice che in realtà non sappiamo chiedere come conviene, ma che è lo Spirito Santo che intercede per noi e ci insegna a dire “Abbà, Padre”. Lo Spirito Santo è il nostro Maestro Interiore. Con Maria, gli apostoli hanno trascorso nove giorni e nove notti pregando e digiunando e sono stati imbevuti del potere che viene dall’alto, dallo Spirito Santo. Prima di iniziare qualsiasi periodo di preghiera formale, perché non invocare la Persona dello Spirito Santo per aiutarti nella tua debolezza? Durante il tuo periodo di preghiera, perché non chiedere la presenza dello Spirito Santo affinché illumini la tua mente e accenda il tuo cuore? Ti è più vicino di quanto immagini. Se sei in stato di grazia, Egli è nel tuo cuore.

3. Dedicare tempo, spazio, buona volontà e silenzio

Qualsiasi arte si impara con la pratica, e questo si applica anche alla preghiera. Per imparare a pregare, dobbiamo avere un tempo determinato, un buon posto, buona volontà e silenzio. Il saggio detto per cui “la pratica fa il maestro” si applica tanto allo sport quanto alla preghiera.

4. Fare penitenza

Può essere che la nostra preghiera sia diventata insipida, noiosa, senza vita, anemica o paralizzata da molte ragioni. Un motivo potrebbe essere una vita di sensualità, permissività, gola, o semplicemente il fatto di vivere più secondo la carne che secondo lo spirito. Come ci ricorda San Paolo, la carne e lo spirito sono contrapposti. Gesù ha trascorso quaranta giornni e quaranta notti pregando e digiunando. Gli apostoli hanno trascorso nove giorni e nove notti pregando e digiunando. Non possiamo avanzare in una vita mistica seria guidata dallo spirito se non siamo passati per la vita ascetica di sacrificio, mortificazione e penitenza. Un uccello ha bisogno di due ali per volare, e lo stesso accade a un seguace di Cristo. Per voltare alto nella vita mistica le due ali sono la preghiera e la penitenza. Se non hai formazione nella vita penitenziale, consulta un buon direttore spirituale e inizia con piccoli atti di penitenza per accumulare forza di volontà al fine di compiere atti di penitenza più eroici. Se non hai mai corso, inizia con un isolato e poi arriva a un chilometro.

5. Cercare direzione spirituale

Gli atleti hanno bisogno di allenatori, gli studenti hanno bisogno di professori, i professori hanno bisogno di mentori per imparare l’arte. Allo stesso modo, i guerrieri della preghiera devono avere qualche tipo di orientamento, e questo si chiama direzione spirituale. Sant’Ignazio di Loyola ha insistito sulla vita spirituale come un cammino di accompagnamento. Santa Teresa d’Avila ha avuto vari santi che la guidavano nel suo lungo e doloroso cammino verso la perfezione: San Giovanni della Croce, San Pietro d’Alcantara e San Francesco Borgia. Ci sono molti ostacoli al cammino spirituale, soprattutto quando si persegue una profonda vita di preghiera; per questo, avere un direttore spirituale competente che conosce i trabocchetti del demonio, gli ostacoli e i pericoli che sono sempre presenti può aiutarci a crescere in modo costante in santità attraverso una vita di preghiera più profonda e autentica.

6. Accompagnare la preghiera con l’azione

Santa Teresa d’Avila segnala che la crescita autentica nella preghiera si dimostra con la crescita nella santità e che questa significa la pratica della virtù. Gesù ci ha detto che conosciamo l’albero dai frutti. Allo stesso modo, un’autentica vita di preghiera raggiunge la sua pienezza progressiva nella pratica delle virtù: fede, speranza, carità, purezza, bontà, servizio, umiltà e un amore costante per il prossimo e per la salvezza della sua anima immortale. La Madonna è modello in ogni momento, ma soprattutto nell’intima connessione tra la contemplazione e l’azione. Nell’Annunciazione vediamo Maria assorta nella preghiera; in seguito, nel mistero successivo (la Visitazione), vediamo come segua l’ispirazione dello Spirito Santo per andare a servire la cugina in una missione d’amore. In realtà, possiamo definire Maria una vera “contemplativa in azione”. Come Maria, siamo chiamati ad essere “contemplativi in azione”.

7. Studiare e leggere sulla preghiera

Santa Teresa d’Avila non permetteva che nel convento delle carmelitane entrassero donne che non sapevano leggere. Perché? La semplice ragione è che sapeva quanto potevano imparare su molti temi, ma soprattutto sulla preghiera, attraverso una solida lettura spirituale. Trova buona letteratura sulla preghiera e leggila! Quante idee utili vengono da una buona lettura spirituale! Un suggerimento: leggi la parte 4 del Catechismo della Chiesa Cattolica. È un capolavoro spirituale sulla preghiera.

8. Partecipare a ritiri

Un modo assai appropriato per andare davvero a fondo nella preghiera è riservare un momento per un periodo prolungato di preghiera; lo chiamiamo ritiro spirituale. Uno degli stili più efficaci di ritiro è costituito dai ritiri ignaziani. Potrebbe durare un mese intero, o otto giorni, o anche solo un fine settimana può risultare molto prezioso. Gesù, vedendo gli apostoli oppressi dal lavoro, li ha esortati dicendo “Venite in disparte e riposatevi un po’”. Questo riposo che Gesù ha menzionato è stato interpretato classicamente come un appello al ritiro spirituale. Consulta il tuo calendario e riservati un po’ di tempo. Periodi più lunghi per la preghiera permettono una maggiore profondità della preghiera stessa.

9. Ricorrere alla confessione

A volte la preghiera risulta estremamente difficile perché abbiamo la coscienza sporca a causa del peccato. Gesù ha detto: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Mt 5,8). Dopo una buona confessione, nella quale il Preziosissimo Sangue di Gesù lava la nostra anima e pulisce la nostra coscienza, gli occhi dell’anima possono vedere e contemplare il volto di Dio con maggior chiarezza.

10. Contare sul sostegno della Vergine Maria

Come abbiamo menzionato l’importanza del fatto che lo Spirito Santo sia con noi come nostro Maestro Interiore, così dobbiamo chiedere costantemente a Maria di pregare per noi e invitarla a pregare con noi ogni volta che dedichiamo tempo e sforzo alla preghiera. Come Gesù ha trasformato l’acqua in vino a Cana per intercessione di Maria, lei può aiutarci a trasformare la nostra preghiera insipida nel dolce vino della devozione. Maria non ti deluderà mai, ricorri a lei!

Padre Ed Broom

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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