La notizia del tumore del Papa diviene sempre più inconsistente, ma al terzo “attacco” dall’inizio del Sinodo gli interrogativi cresconoUna bufala. Per lo meno è questo quello che si configura sempre di più mentre via via vengono fatti tutti i controlli sulla questione del medico Giapponese che – sempre stando alla notizia smentita e rismentita – avrebbe in cura il Pontefice per un presunto (ripetiamo presunto) tumore encefalico.
Nel frattempo il pubblico ministero della Procura di Salerno, Carmine Olivieri, ritiene che
il professore Takanori Fukushima ha costretto i suoi pazienti in gravi condizioni a pagare migliaia di euro per essere operati subito, senza dover aspettare la lista d’attesa. La procura di Salerno – di conseguenza – lo ha iscritto sul registro degli indagati per concussione, insieme al suo collaboratore Gaetano Liberti, al primario di Neurochirugia degli Ospedali Riuniti di Salerno, Luciano Brigante, e al Direttore del Dipartimento Neuroscienze Renato Saponiero (La Stampa, 22 ottobre).
Ma, sebbene rilevante per la coincidenza di tempistiche, quello che più interessa è che il professore avrebbe più che altro millantato un rapporto personale col Papa, taroccando le foto sul proprio blog a suffragio di questa affermazione. La vera domanda non è perché lo abbia fatto, ma perché non si voglia cercare la verità.
Come spiega Luis Badilla sul Sismografo, commentando la puntata di Porta a Porta su Rai Uno, con Bruno Vespa che “interroga” il direttore responsabile del Quotidiano Nazionale, di cui lo stesso Vespa è direttore editoriale (in un palese conflitto di interessi quindi), per cercare una blanda giustificazione a quello che si vuole far passare per “errore in buona fede”:
Abbiamo atteso fino al programma “Porta a porta” di Bruno Vespa per sentire e conoscere la “verità” del direttore del “Quotidiano Nazionale”, ariete del Gruppo Poligrafici Editoriale S.p.A., del quale dal 1º dicembre 2014 è direttore editoriale lo stesso Bruno Vespa, che poche ore fa ha moderato un curioso e singolare dibattito televisivo sulla vicenda e dove sono state evitate accuratamente alcune domande di fondo.
Il fatto è che il direttore del QN non ha ricevuto nessuna domanda pertinente e necessaria – era un dovere deontologico nei confronti dell’opinione pubblica – sulla dinamica ultima della vicenda, nessuna! Di fronte alle risposte del direttore, insistere nel dire “forse siete stati vittime di un tranello” non aveva senso a meno di voler abbassare il profilo della vicenda ad una sorta di incidente di percorso.
E’ chiaro che ieri sera i presenti dovevano chiudere il capitolo “neurochirurgo” facendo vedere al pubblico chi è questo signore e come si è comportato in tutta questa vicenda e magari – eppure era molto ma molto “televisivo” – andavano diffusi i fotomontaggi in cui il luminare giapponese voleva far credere di avere avuto un incontro “a tu per tu” con il Papa quando in realtà era insieme a un folto gruppo di fedeli e visitanti (per donare, si dice, 10mila euro che poi avrebbe consegnato – nel gennaio 2015 – al cardinale Comastri). Perché ha ritoccato la foto?
Il giapponese è venuto due volte a Roma con l’intenzione di incontrare il Papa: novembre 2014 e gennaio 2015, occasione in cui arrivò all’Aeroporto dell’Urbe insieme con una tv giapponese. Solo la seconda volta riuscì a stringere la mano del Santo Padre e null’altro (in questo momento è stata scattata la fotografia manipolata). […] Ieri, a Rai1, è andato in onda un nuovo capitolo di una vicenda alquanto oscura e misteriosa dove ciò che più ha colpito sono stati i silenzi, le omissioni, i corporativismi, la poca o nulla voglia di arrivare alla verità (che non sembra interessare molto … perché?)
Va detto, poiché il direttore del QN non ha riconosciuto i suoi errori, trincerandosi nella ridicola e patetica spiegazione – che ripete monotonamente da 48 ore – che “sono stati fatti tutti i controlli”, cosa non vera, perché già alla Base di Pratica di Mare avrebbero risposto: non c’è stato nessun volo di elicottero da e verso il Vaticano nel periodo temporale indicato che poi ha precisato padre Lombardi in base alle sue informazioni interne al Vaticano (Il Sismografo, 22 ottobre).
Le domande di Badilla rimangono tutte sul tavolo, le foto sono state nel frattempo sbugiardate dall’Osservatore Romano e sempre il quotidiano del Papa dice qualcosa di molto serio e molto importante:
Anche il direttore della Sala stampa della Santa Sede — il gesuita padre Federico Lombardi, intervenuto nella notte con una secca smentita — ha ribadito nella mattinata la totale falsità di queste notizie: «Lo faccio dopo le verifiche con le fonti opportune, compreso il Santo Padre».
E chiosa con un commento lapidario:
E il momento scelto rivela l’intento manipolatorio del polverone sollevato.
Mentre dunque i media perdono ad ogni “scoop” che finisce in bolle di sapone la propria autorevolezza, fedeli e gente comune resta col dubbio, quale che sia la notizia, quale che sia il fenomeno del momento, di cosa sia la verità, di che cosa accada veramente. Dall’inizio di questo Sinodo, e facciamo fatica a pensare che sia un caso, c’è stato un outing molto ben programmato di un ex ufficiale del Sant’Uffizio che si è dichiarato gay in mondo visione, una lettera di 13 poi 9 poi 8 poi non si sa quanti, tra cardinali e vescovi, che mettono in discussione metodo e finalità del Sinodo stesso e – sottilmente – anche la legittimità del ministero petrino nel fare questo, indirizzandola al Papa. Come sia giunta ai soliti bene informati non è chiaro. Infine l’insinuazione che il Papa non ci sta con la testa. Che succede? Chi vuole mettere i bastoni tra le ruote del Sinodo?