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Fai la Comunione solo se la distribuisce il sacerdote?

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© Iglesia en Valladolid

Mónica Ibáñez Sarco - Aleteia - pubblicato il 14/10/15

Preoccupazione della Chiesa colombiana per il rifiuto da parte di alcuni fedeli dei ministri straordinari della Comunione

La delegazione arcivescovile per i ministeri laicali dell’arcidiocesi di Medellín ha espresso una certa preoccupazione per alcuni fedeli che mostrano disagio nei confronti del servizio prestato da certi laici delegati dall’arcivescovo a servire come ministri straordinari della Comunione.

Padre Alexander Pareja, responsabile dei ministeri laicali nella Chiesa locale, ha spiegato ad Aleteia questo ministero. “È importante dare una parola e una luce che aiutino a comprendere questo servizio della Chiesa”, altrimenti molti rimarranno confusi da affermazioni che finiscono per assolutizzare certe raccomandazioni o certi interventi decontestualizzati riferiti al sacramento dell’Eucaristia.

Diversità di ministeri nella Chiesa

All’epoca della Chiesa delle origini, Paolo già parlava della varietà di ministeri e carismi al servizio della comune missione ecclesiale. Nella sua Lettera agli Efesini scriveva: “A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo… È lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo”. Nel Nuovo Testamento e nei documenti del Magistero si trovano altri testi che promuovono e confermano la varietà di ministeri e la diversità nei compiti ecclesiali.

Potremmo affermare che la possibilità di servire nei vari ministeri è rendere esplicita la figura del fatto che la Chiesa è il Corpo di Cristo. Nella Christifideles Laici si propone l’orizzonte dei ministeri e dei carismi come “doni dello Spirito Santo per l’edificazione del Corpo di Cristo e per la sua missione di salvezza nel mondo. La Chiesa, infatti, è diretta e guidata dallo Spirito che elargisce diversi doni gerarchici e carismatici a tutti i battezzati chiamandoli ad essere, ciascuno a suo modo, attivi e corresponsabili” (n. 21).

I laici, servitori dell’Altare

Tra questi ministeri ci sono quelli che vengono conferiti ai laici distinguendoli dai ministeri ordinati, ovvero quelli che sono propri del sacramento dell’Ordine, come il diaconato, il presbiterato e il vescovato.

I ministri laici ricevono per istituzione il lettorato e l’accolitato, e per delegazione del vescovo diocesano ottengono la dovuta autorizzazione per essere catechisti e servire come ministri straordinari della Comunione.

L’Istruzione Redemptionis Sacramentum, che tratta alcune cose che si devono osservare o evitare circa la Santissima Eucaristia, precisa al numero 152 che questo ministero è di supplenza, visto che il ministro ordinato dell’Eucaristia è il sacerdote.

Il vescovo delega un fedele perché distribuisca la Comunione soprattutto ai malati e nelle assemblee liturgiche che lo richiedono.

I ministri straordinari della Comunione non sono quindi l’invenzione di qualcuno, ma un servizio promosso dalla Chiesa quando la situazione lo richiede, riconosciuto dalla Chiesa.

Padre Pareja ha detto al riguardo che “è un servizio laicale e dobbiamo accostarci ad esso senza paura, senza dubbi, con assoluta fiducia; non vedendo questo servizio laicale come un declino della Chiesa, ma come un mezzo e uno strumento perché molti malati vengano assistiti correttamente e molte comunità parrocchiali abbiano laici competenti al servizio della Liturgia”.

Nell’arcidiocesi di Medellín

I ministri straordinari della Comunione vengono assistiti in modo tale da poter servire in modo integro nella missione che la Chiesa affida loro. Padre Pareja ci ha raccontato qual è il processo e quali sono i requisiti necessari per ottenere la dovuta autorizzazione da parte del vescovo.

  • Il candidato (persona idonea, buon cattolico e che viva la pienezza del Battesimo) viene presentato dal parroco al delegato arcivescovile.
  • È importante che goda di buona fama e che sia in piena comunione con la Chiesa.
  • Si richiede che abbia un minimo di 30 anni.
  • Deve aiutare nella costruzione della comunità apportando i propri valori e le proprie qualità.
  • Deve partecipare alle 14 sessioni di lavoro organizzate dalla delegazione arcivescovile dei ministeri laicali. Il periodo di formazione contiene temi relativi a Bibbia, liturgia e umanesimo. Il corso iniziale si svolge in un semestre.
  • Il delegato arcivescovile presenta i candidati al vescovo, che delega loro le funzioni proprie del loro ministero per un periodo di un anno.

Si tratta di un servizio che richiede reverenza e serietà. I ministri straordinari della Comunione sono delegati per un parrocchia, e non possono esercitare questo ministero al di fuori del loro territorio.

“Il servizio come ministro straordinario è riservato alla parrocchia alla quale è stato delegato sotto la cura del parroco. Non dovrà distribuire la Comunione in altri luoghi, solo in quello per il quale è stato delegato”, ha detto il sacerdote.

È infine corretto valorizzare il fatto che esistano laici che attraverso il loro servizio fanno sì che il Corpo del Signore arrivi ai fratelli malati e allo stesso tempo confidare nel discernimento dei nostri pastori. Dall’altro lato, preghiamo perché siano di più gli uomini che decidono di seguire il Signore e di servire la sua Chiesa attraverso il sacramento dell’Ordine, perché non ci manchi mai l’Eucaristia.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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