“Viaggiano sempre in coppia”. Anche quando si tratta di miracoli. I coniugi Luigi e Zelia Martin (genitori della più nota Teresa di Gesù Bambino) sono stati insieme tutta la vita e anche nella santità rimangono uniti. Saliranno all’onore degli altari il 18 ottobre, la terza domenica del mese, quella dedicata alle Missioni, di cui santa Teresina è patrona. A questi sposi è attribuita la guarigione di due bambini piccoli, nati con problemi così gravi da essere considerati incompatibili con la vita. Una “coincidenza” molto particolare, che infatti non è solo una coincidenza.
A raccontare la loro storia è padre Antonio Sangalli, vice postulatore della causa di beatificazione. Lo abbiamo incontrato al suo arrivo con le reliquie dei coniugi Martin a Santa Maria Maggiore, dove possono essere venerate per tutta la durata del Sinodo. “Si presentano come i santi della famiglia. Loro stessi hanno avuto nove figli di cui quattro persi quando erano piccolissimi“. Hanno sperimentato la sofferenza della perdita dei figli, “ma a chi la rimproverava di non fare attenzione, mamma Zelia rispondeva: ‘voi non sapete cosa significa avere un figlio in Cielo’. I bambini morti prematuramente per tutta la famiglia Martin erano invocati come santi in casa, ricorrevano a loro“. Questi due sposi “insegnano alle famiglia di oggi che amarsi, e dirselo, è un modo di santità. Che la vita coniugale è una scelta che non è inferiore a nessun’altra”. Con questa canonizzazione “si afferma che il sacramento del matrimonio è una cosa grande, cammino di santità per gli sposi e per tutta la famiglia”. La famiglia Martin ci conduce anche verso il prossimo Giubileo della Misericordia.
“La si può definire una casa-scuola di misericordia, vissuta prima tra i due coniugi, i quali poi hanno insegnato ai figli le opere di misericordia corporali e spirituali. Sono state vissute tutte”. Le storie nella storia sarebbero tante: la preghiera di Teresa per la salvezza dell’anima di un condannato a morte e il segno che ciò era avvenuto quando lui – che non credeva e non si era voluto confessare – baciò tre volte il crocifisso appena prima di morire. O quando Leonia fece la prima comunione e Zelia preparò lo stesso vestito per una compagna povera. E poi l’accoglienza: un giorno Luigi chiamò fuori le figlie e le mise in ginocchio davanti a un povero che aveva bussato alla loro porta, chiedendogli di benedirle.