Aleteia logoAleteia logoAleteia
venerdì 29 Marzo |
Aleteia logo
Stile di vita
separateurCreated with Sketch.

Perché tutti dicono che è così complicato? È solo un bambino!

WEB-Man-Baby-Infant-Suprised-Gonzalo-Merat-CC – it

Gonzalo-Merat-CC

Catholic Link - pubblicato il 09/10/15

di Andrés D’Angelo

Ho adorato questo video! Siamo tutti esperti su come si devono allevare i figli… degli altri! Quando ne abbiamo di nostri, la prospettiva cambia “leggermente”.

Quando ho sposato Mariana avevo già quasi quaranta nipoti. Essendo l’ultimo di dodici fratelli, sono stato quasi per forza il baby sitter dei miei nipotini fin da quando ero piccolo, per cui l’esperienza non mi mancava. Quello che invece mi mancava era avere un figlio mio, per capire che la paternità è, come dice Ed Asner, “in parte allegria e in parte guerra di guerriglia”.

La prima notte come “genitori ufficiali”, tornando con il nostro figlio neonato dalla clinica, la vita ci ha dato la prima lezione: credevo di essere capace di addormentare qualsiasi bambino in qualunque circostanza. A 14 anni ero riuscito a far dormire un nipotino di 6 mesi nello strepito di una festa di matrimonio familiare, e me ne vantavo. Dopo aver sentito Tomás piangere per quasi tre ore, mi sono reso conto che non sapevo NULLA. Oggi, dopo 15 anni, so perfettamente quello che stava accadendo: casa nuova, odori nuovi, genitori nervosi. Il bambino aveva bisogno che ci rilassassimo per potersi sentire a proprio agio. Quella notte ho promesso che non mi sarei mai più messo a “pontificare” sulla paternità.

La paternità è l’attività più creativa, più appassionante e più dinamica che esista. Non servono i manuali, non serve l’esperienza, ogni figlio è un universo differente e dobbiamo adattarci alla sua realtà e al suo modo di essere, e non diventiamo esperti per il fatto di aver allevato un figlio. Anche se ne abbiamo allevati vari non possiamo essere giudici di coloro che compiono i migliori sforzi per allevare i propri. I consigli pratici su come dormire o su come insegnare a mangiare, o ancora su come aiutare i propri figli nelle attività quotidiane sono assolutamente inutili: quello che funziona con un figlio non funziona con un altro, e il primo figlio (con il quale in genere siamo ossessivo-compulsivi) non è uguale all’ultimo (con il quale in genere siamo troppo rilassati).

Al di là di questi consigli pratici, ci sono alcune cose che non devono mai mancare in una famiglia per allevare figli sani e felici, dando per scontato, naturalmente, l’amore tra gli sposi e l’amore dei genitori per i figli e dei figli per i genitori:

1. Un papà e una mamma: Può sembrare ridondante, ma il bambino ottiene dai due genitori l’equilibrio di un’educazione integrale. Ogni genitore apporta i suoi doni all’educazione dei figli. In genere la madre apporta affetto e tenerezza, il padre autorità e sicurezza. Non vuol dire che una (eroica) madre single non possa allevare un figlio da sola, ma sicuramente le costerà molto di più che a un papà e a una mamma insieme. Non significa nemmeno che il padre non debba mostrare tenerezza o la madre non debba mostrare autorità. Entrambi i genitori sono fondamentali nella formazione della personalità dei figli.

2. L’esempio: Non importa quante volte dite a un bambino come comportarsi. I nostri figli ci ascoltano il 10% delle volte, ma ci osservano per il 90% del tempo. Se dico a mio figlio “Ti ho detto un milione di volte di non essere esagerato”, sto inviando un messaggio contraddittorio. Vogliamo figli generosi? Dobbiamo essere generosi! Vogliamo figli affettuosi? Dobbiamo essere affettuosi! Vogliamo figli ordinati? Dobbiamo essere ordinati! L’esempio è un ottimo maestro!

3. La preghiera: Nella preghiera la famiglia si incontra. Dobbiamo dare l’esempio anche nel fatto di essere genitori che pregano. Pregare CON loro e pregare PER loro. Soprattutto i loro angeli custodi e i loro santi patroni. La preghiera è il cemento che unisce le famiglie solide e ci dà figli felici e sicuri. In Santa Monica abbiamo un grande esempio di perseveranza nella preghiera materna efficace: ne è prova il figlio Sant’Agostino.

4. I riti: L’educazione dei nostri figli dev’essere un rituale. L’ora di cena, sacra (niente cellulare o televisione). Il fine settimana, obbligatorio. La ripetizione di azioni positive forma le virtù, e questi riti apportano ai bambini la sicurezza di cui hanno bisogno per crescere felici. Ci sono però due riti che non devono MAI mancare nella vita familiare: la Santa Messa, almeno quella domenicale, e la benedizione paterna alla fine della giornata, dopo le preghiere insieme. Noi genitori abbiamo la grazia propria del nostro stato, che fa sì che questo sacramentale (proprio del sacerdozio di tutti i genitori battezzati, e purtroppo in molti Paesi dimenticato) abbia un effetto reale sui nostri figli.

5. Dare loro delle responsabilità: “Se vuoi che i tuoi figli restino con i piedi per terra, metti sulle loro spalle qualche responsabilità”. Fin da piccoli, i bambini possono e devono essere responsabili di alcuni compiti all’interno della famiglia. A due anni possono togliere i loro giochi da terra, e da lì, man mano che crescono, vanno inserite responsabilità in base all’età e alle capacità.

6. Il gioco: L’eutrapelia, la virtù dimenticata del cristiano. Viviamo in un secolo in cui il “divertimento” è quasi obbligatorio, e coltivare una virtù per “divertirci” può risultare, paradossalmente, noioso. Imparare a giocare in famiglia, imparare a condividere, fare sport insieme, giocare ai giochi da tavolo, vedere film insieme ecc. aiuta non solo a formare i nostri figli, ma anche a far sì che i figli considerino la casa un luogo nel quale desiderano tornare: se i nostri figli sanno trovare momenti per condividere e godere dei piaceri semplici della vita nella casa familiare, non avranno mai problemi a invitare i propri amici a condividere l’allegria della famiglia.

Ci sono molte altre cose importanti in una famiglia cristiana, ma se ci sono queste sei possiamo essere sicuri che siamo sulla buona strada! Di recente papa Francesco ha detto:

“La famiglia è la sorgente di ogni fraternità, e perciò è anche il fondamento e la via primaria della pace, poiché, per vocazione, dovrebbe contagiare il mondo con il suo amore”.

E Madre Teresa diceva:

“Cosa puoi fare per promuovere la pace nel mondo? Vai a casa e ama la tua famiglia”.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

Tags:
bambinieducazionefamiglia
Top 10
See More