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Siria: primi raid russi contro l’Isis

Russian fighter

Sputnik

Agi - pubblicato il 30/09/15

Assad ha chiesto aiuto a Mosca

La Russia ha cominciato i raid aerei in Siria. Lo afferma l’amministrazione americana. Il Parlamento russo aveva dato questa mattina il suo via libera.

La richiesta era del presidente Vladimir Putin. Intanto il Cremlino rende noto che e’ stato il presidente Assad a chiedere “l’aiuto militare” di Mosca, anche per quanto riguarda specificamente l’invio di aerei. Richiesta confermata da Damasco che sottolinea come gli aiuti militari forniti siano stati espressamente richiesti dal presidente Bashar al-Assad all’omologo Vladimir Putin tramite un’apposita lettera.
“Qualunque incremento nel sostegno militare russo alla Siria e’ avvenuto, e sta avvenendo”, si puntualizza nella nota ufficiale della Presidenza della Repubblica siriana, “come risultato di una richiesta formulata dallo Stato siriano”. Una precisazione che con ogni probabilita’ ha offerto a Mosca l’opportunita’ di rivendicare, all’incirca nelle stesse ore, l’esclusiva “legittimita’” del proprio intervento nel Paese mediorientale, storicamente alleato.

Nel frattempo, pero’, i caccia della coalizione guidata dagli Stati Uniti continuano a percorrere lospazio aereo siriano, ignorando gli inviti russi a lasciarlo libero. Lo ha riferito l’amministrazione americana.

RENZI: BENE OBAMA-PUTIN, AREA RISCHIA ESPLOSIONE – “Riteniamo sia molto positivo che il presidente Russo e quello degli Stati Uniti d’America siano tornati a parlarsi, ma non ci nascondiamo le preoccupazioni per cosa sta accadendo in queste ore”. Lo ha detto Matteo Renzi parlando della crisi in Libia e Siria durante il question time alla Camera. “La nostra posizione rimane nel solco delle nazioni unite.
Non si crei ancora una volta un modello per cui, dopo quattro anni di guerra, l’assenza di governo porta all’esplosione di pezzi interi di medioriente”, ha aggiunto Renzi. “Mi ha molto colpito, in occasione degli incontri a margine dell’assemblea generale delle Nazioni unite, notare come dai colloqui con i giornalisti le domande sull’Italia non erano piu’ quelle dello scorso anno. Quest’anno ci hanno chiesto la nostra posizione sul Mediterraneo, sulla Libia e sulla Siria. La fase di crisi e’ alle spalle, mentre consolidiamo la ripresa occorre chiarire il nostro ruolo. E il nostro ruolo e’ rimettere al centro il Meditterraneo, il nostro punto di riferimento rimane la posizione dell’inviato Staffen De Mistura”, ha concluso Renzi.

IL CREMLINO – “L’utilizzo di Forze Armate sul territorio di un Paese terzo e’ possibile unicamente in forza di una risoluzione delle Nazioni Unite o su domanda del governo legittimo di tale Paese”, ha ricordato Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino. “In questo caso, la Russia sara’ di fatto il solo Stato ad agire su basi legittime”, ha sottolineato ancora Peskov. “Appunto, dietro richiesta del presidente della Siria”.
Poco prima la camera alta del Parlamento federale russo aveva approvato all’unanimita’ proprio “l’impiego di forze militari all’estero” con riferimento al conflitto siriano. Al riguardo Peskov ha precisato che unico scopo di future operazioni sara’ quello di “aiutare Assad” e “lottare contro il terrorismo”, espressione che ha peraltro tenuto a circoscrivere al solo Stato Islamico. Nessuna anticipazione invece sulla data in cui cominceranno eventuali bombardamenti anti-Isis, ovvero su un loro gia’ avvenuto inizio. “Non posso rispondere”, ha tagliato corto il portavoce presidenziale. “Si tratta di informazioni particolari”.

Per il momento, ha concluso, Putin “non ha in programma di rivolgere alcun discorso speciale alla Nazione” sull’intervento. Intanto la magistratura francese ha aperto il 15 settembre scorso un’inchiesta per “crimini contro l’umanita’” nei confronti del regime di Bashar al Assad. L’indagine riguarda presunti crimini commessi dal regime di Damasco tra il 2011 e il 2013 e si basa sulla testimonianza di un ex fotografo della polizia militare siriana, fuggito dal Paese nel 2013 con 55mila fotografie comprovanti gli abusi e le brutalita’ commesse nel corso del conflitto.

Intanto e’ di almeno 27 civili morti e di decine di feriti il bilancio delle vittime di bombardamenti aerei su aree residenziali nella Siriacentrale. A operarli, secondo l’Osservatorio siriano dei diritti umani, sono stati i caccia del regime di Bashar Assad, che hanno colpito su Rastan, Talbisseh e Zafarani, tutte nella nella provincia di Homs. A Zafarani sono morte 5 persone, 7 a Rastan e 15 a Talbisseh. “Vi sono molti feriti gravi e altri sotto le macerie”, ha aggiunto Abdel Rahman, direttore dell’Osservatorio.

AGI

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