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I 5 obiettivi della guida LGBT per manipolare il messaggio del papa negli USA

Barack Obama, Michelle Obama, Pope Francis

AP Photo/Andrew Harnik

President Barack Obama and first lady Michelle Obama greet Pope Francis upon his arrival at Andrews Air Force Base, Md., Tuesday, Sept. 22, 2015. (AP Photo/Andrew Harnik)

Catholic Link - pubblicato il 23/09/15

di Elise Harris

La GLAAD – un’organizzazione che fa parte del movimento di difesa LGBT– ha lanciato una guida per la comunicazione (“Visita Papale: guida dei giornalisti per informare sul papa e la comunità LGBT”) esortando i giornalisti a spiegare la propria realtà durante la visita di papa Francesco negli Stati Uniti, dal 22 al 27 settembre.

In un certo senso, la speranza della GLAAD di “presentare la storia degli LGBT cattolici e dei loro cari” è positiva perché credo che siamo tutti d’accordo sulla necessità di promuovere un dialogo e un ascolto più attento. Detto questo, e in base agli insegnamenti della Chiesa, questo dialogo resterà sempre nel contesto dei metodi e degli atteggiamenti relativi a non si baserà sull’intenzione di cambiare la dottrina. Per un cattolico non c’è atto d’amore più grande dell’annuncio umile e sacrificato degli insegnamenti di Cristo compresi e vissuti in fedeltà alla Santa Chiesa.

Questo articolo cerca semplicemente di richiamare l’attenzione sul fatto che ci sono molte organizzazioni come la GLAAD molto potenti a livello economico e che riescono ad esercitare una forte influenza sui media. Guide di comunicazione come questa, che modella la copertura delle notizie a livello internazionale, non hanno l’intenzione di presentare in modo fedele le parole di papa Francesco. Come ha sottolineato un giornalista, “la GLAAD cerca di ridefinire cosa sia la Chiesa. I giornalisti devono capire che la GLAAD sta cercando di presentare la visita del papa come se fosse a favore della sua agenda estrema, non di mostrare quello che il papa vuole dire davvero”. Per questo, con l’aiuto di alcuni strumenti linguistici e la concentrazione degli sforzi, l’intenzione è tanto chiara quanto esplicita: spingere la Chiesa cattolica a cambiare la sua dottrina, e finché questo non accadrà metterla a tacere incolpando e disprezzando tutti coloro che non sono disposti a cedere.

Prima di addentrarci in questi esempi concreti, è importante ribadire che la Chiesa cattolica è sempre stata aperta al dialogo con persone di orientamento omosessuale:

Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2358).

Più che un cambiamento nella dottrina, ogni cattolico è chiamato a discernere il modo in cui lo Spirito Santo lo invita ad accompagnare i fratelli e le sorelle in questa situazione, per fare tutto il possibile per aiutarli, accompagnandoli nel loro cammino di fede.

Nel caso della GLAAD, l’idea non è tanto quella di cercare il dialogo o di comprendere meglio tutte le posizioni, ma di filtrare, e se è necessario di manipolare, il messaggio di papa Francesco per promuovere la propria agenda. Questo articolo è un invito/esortazione ad andare sempre alla fonte.

Ecco la nostra interpretazione della guida in 5 passi per separare la gerarchia della Chiesa dai laici e distorcere così il messaggio di papa Francesco. Questa guida si basa sulla recente guida di comunicazione della GLAAD, che raccomanda un modo di comunicare sul viaggio di papa Francesco negli Stati Uniti (le frasi in neretto sono nostre, quello che segue è tratto quasi parola per parola dalla guida).

 Primo obiettivo: Far sì che la gerarchia si veda allontanata dal resto della Chiesa

Come? Parlare alle persone LGBT che sono state licenziate da organizzazioni cattoliche perché vivevano o esprimevano punti di vista opposti a quello che insegna la Chiesa cattolica – anche se è legale, si crea un problema per la gerarchia cattolica, che dice di rispettare la dignità di tutte le persone. Coprire dichiarazioni vaticane che hanno causato problemi alle persone LGBT e cercare di collegare il LGBT ad altre cause importanti della Chiesa, come l’immigrazione, per mostrare i parallelismi esistenti.

Secondo obiettivo: Delegittimare l’insegnamento cattolico sul comportamento sessuale

Come? Segnalare i paradossi o le contraddizioni tra certi leader della Chiesa che hanno abbracciato politiche più aperte verso le opinioni della comunità LGBT. Citare studi che mostrano come l’insegnamento della Chiesa e ministeri ufficiali come Courage siano dannosi. Fare tutto il possibile per affermare l’esistenza dell’orientamento gay, bisessuale e lesbico, così come l’identità di genere o le persone transgender (la Chiesa nega la realtà dell’orientamento sessuale o identità di genere).

Porre domande come: Se un giovane si sta interrogando sul proprio orientamento sessuale, si sentirebbe sicuro se si aprisse a persone della Chiesa? Quali doni possono offrire alla Chiesa le persone LGBT?

Terzo obiettivo: Evitare l’uso di termini che evidenzino l’unità della Chiesa

Come? Ad esempio facendo distinzioni tra definizioni come “la Chiesa”, “i vescovi” e “la gerarchia”. Visto che la definizione “la Chiesa” è tecnicamente “tutto il popolo di Dio”, non si può dire: “La Chiesa cattolica è contro il matrimonio omosessuale”. Bisogna scrivere invece: “Molti vescovi della Chiesa cattolica sono contrari al matrimonio omosessuale”.

Quarto obiettivo: Dare l’impressione che la stragrande maggioranza dei laici cattolici (in opposizione alla gerarchia) appoggi la comunità LGBT

Aleteia Image Department/Flickr

Come? Parlare con le persone LGBT e raccontarne le storie, richiamare l’attenzione su come certi cattolici o certe comunità religiose accettino stili di vita omosessuali. I laici cattolici in genere sostengono le attività LGBT più della gerarchia, per cui bisogna parlare con loro. Far sì che i membri della comunità LGBT sembrino simpatetici alle altre minoranze, e non porre mai domande che implicano che l’accettazione della comunità LGBT significa respingere altri gruppi.

Quinto obiettivo: Brainstorming anticipato

Come? Proporre idee per storie che mettano la comunità LGBT e la Chiesa dallo stesso lato, come Alleati della LGBT nella gerarchia romana” o “Come la gerarchia cattolica gioca un ruolo di opposizione alla legalizzazione dei comportamenti LGBT”. Raccontare la storia di attivisti LGBT che vogliono partecipare pienamente alla Chiesa, di modo che la visibilit’ dei cattolici che si identificano attivamente come LGBT aumenti.

Cosa dice papa Francesco?

Anche se molti potrebbero tendere a limitare i pensieri del papa sulla questione dell’omosessualità al suo Chi sono io per giudicare?”pronunciato sul volo di ritorno da Rio de Janeiro nel 2013, o alle voci uscite dal Sinodo dei vescovi dello scorso anno sulla famiglia che ha aperto le porte della Chiesa alle persone con orientamento omosessuale, non sappiamo davvero cosa pensa il papa. Anche se nessuno può pretendere di sapere con certezza cosa ci sia nella mente del pontefice, dare uno sguardo ad alcuni dei suoi commenti recenti sul tema del matrimonio e della famiglia potrebbe darci una dritta sul punto in cui si trova prima del suo viaggio negli Stati Uniti:

L’immagine della famiglia – come Dio la vuole, composta da un uomo e una donna in vista del bene dei coniugi ed anche della generazione e dell’educazione dei figli – è deformata mediante potenti progetti contrari sostenuti da colonizzazioni ideologiche”. Papa Francescoai membri delle Équipes Notre Dame, 10 settembre 2015.

La famiglia è anche minacciata dai crescenti tentativi da parte di alcuni per ridefinire la stessa istituzione del matrimonio mediante il relativismo, la cultura dell’effimero, una mancanza di apertura alla vita”. Discorso di papa Francesco all-incontro con le famiglie nelle Filippine, 16 gennaio 2015.

La famiglia rimane al fondamento della convivenza e la garanzia contro lo sfaldamento sociale. I bambini hanno il diritto di crescere in una famiglia, con un papà e una mamma, capaci di creare un ambiente idoneo al loro sviluppo e alla loro maturazione affettiva. Per questa ragione, nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium, ho posto l’accento sul contributo «indispensabile» del matrimonio alla società, contributo che «supera il livello dell’emotività e delle necessità contingenti della coppia» (n. 66). È per questo che vi sono grato per l’enfasi posta dal vostro colloquio sui benefici che il matrimonio può portare ai figli, ai coniugi stessi e alla società”. Papa Francescoai partecipanti al colloquio internazionale sulla complementarietà tra luomo e la donna, 17 novembre 2014.

Quello che stanno proponendo non è un matrimonio, è una associazione. Ma non è matrimonio! E’ necessario dire cose molto chiare e questo dobbiamo dirlo!”. Papa Francesco ai membri di Schoenstatt, 25 ottobre 2014.

Potrebbe aiutare anche uno sguardo alle udienze generali del papa da gennaio, visto che il matrimonio e la famiglia sono stati al centro delle sue riflessioni come introduzione al Sinodo dei vescovi sulla famiglia che si celebrerà quest’anno.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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