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Scoperto messaggio in codice sulla lunetta di una chiesa a Pisa

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Turismo.pisa.it

Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 19/09/15

Ignorato per oltre 800 anni il messaggio contiene la serie di Fibonacci

Un messaggio in codice nelle geometrie della lunetta della chiesa di San Nicola a Pisa, che per i lettori di Dan Brown e del suo Codice da Vinci, ha un nome familiare: sequenza di Fibonacci (La Repubblica, 18 settembre).

LA SCOPERTA DI ARMIENTI

Se ne è accorto un professore dell’università di Pisa, Pietro Armienti, esperto di petrologia (la scienza delle rocce). E’ stato proprio il professore che studiando quelle geometrie si è reso conto che i segni erano un richiamo esplicito alle scoperte del primo grande matematico dell’Occidente cristiano, Leonardo Fibonacci vissuto, ma le date non sono certe, tra il 1175 e il 1235. Il resoconto delle ricerche è stato pubblicato da Armienti sul “Journal of Cultural Heritage” (Corriere della sera, 18 settembre)

COS’ E’ LA SEQUENZA

Semplificando molto il discorso, la sequenza di Fibonacci è una successione di numeri dove il successivo corrisponde alla somma dei due precedenti: 1,1, 2, 3, 5, 8, 13, 21… La sequenza nacque per descrivere la progressione della nascita di conigli, ma si riscontrerebbe spesso anche in natura: nella forma delle conchiglie, nella crescita degli alberi o nella disposizione delle foglie e nei fiori di girasoli. Addirittura esistono riviste specializzate proprio su questo argomento.

LAVORO CONGIUNTO

«Per secoli i segni del tempo avevano reso illeggibili gli intarsi della facciata della chiesa, la cui costruzione, che risale al XIII secolo, viene da molti attribuita a Nicola Pisano – spiega il docente – Dopo il restauro, il messaggio scolpito nella lunetta del portale è emerso in tutti i suoi dettagli e ci ha permesso di dimostrare che il pregevole manufatto, che ha comportato il lavoro congiunto di matematici, teologi, artigiani, celebra le intuizioni che segnarono a Pisa la nascita di una scuola di pensiero capace di trasformare la visione medievale del mondo e di fare della città la culla della pensiero scientifico moderno» (AdnKronos, 18 settembre).

UN RICHIAMO AL MATEMATICO

Stando all’interpretazione del professor Armienti, le eleganti simmetrie dell’opera all’interno della lunetta sulla facciata di questa chiesa sono un richiamo diretto alle scoperte del celebre matematico pisano: se si assume come unitario il diametro dei cerchi più piccoli dell’intarsio, i più grandi hanno diametro doppio, i successivi triplo. E così via.

EDUCAZIONE DELLE ELITES

«L’intarsio – prosegue Armienti al Corriere – di fatto è un abaco per rappresentare numeri irrazionali come p o il rapporto Aureo f, oltre che per calcolare con un’ottima approssimazione i lati dei poligoni regolari inscritti nel cerchio diametro maggiore. Si tratta dunque di un importante monumento la cui presenza era stata concepita per l’educazione delle élites, secondo il programma della filosofia scolastica: un dono prezioso della sapienza degli antichi giunto dopo ottocento anni di oblio e la cui presenza va valorizzata».

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