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Rivendicando l’Illuminismo per la Chiesa cattolica

Diane Montagna - Aleteia - pubblicato il 09/09/15

Una nuova serie di EWTN spiega come la civiltà sia in debito con “la luce della fede”

Dal 7 al 10 settembre, EWTN sta mandando in onda una nuova serie, Catholic Enlightenment,presentata da padre Andrew Pinsent, Research Director dell’Ian Ramsey Centre for Science and Religion presso l’Università di Oxford, e padre Marcus Holden, custode del santuario di Sant’Agostino di Ramsgate (Gran Bretagna).

Catholic Enlightenment esamina come tanto di ciò a cui diamo valore nella nostra civiltà derivi dalla fede cattolica e da menti cattoliche. “Racconta la storia di cosa ha fatto per il mondo la luce della fede”.

Aleteia ha parlato con padre Pinsent di questa affascinante nuova serie.

Padre Pinsent, cosa ha ispirato la serie sull’Illuminismo cattolico?

L’ispirazione iniziale per la serie Catholic Enlightenment è stata una reazione a un’ingiustizia. Qualche anno fa, la BBC ha trasmesso un dibattito in cui più dell’87% del pubblico rifiutava l’idea che la Chiesa cattolica fosse una realtà positiva nel mondo. Questo rifiuto caratterizza un cambiamento recente nell’atteggiamento di quelle che Auberon Waugh ha definito le “classi chiacchierone”, che modellano ampiamente ciò che fanno molte società, o almeno quello di cui parlano. Tra questi gruppi, la fede cattolica oggi è ampiamente derisa, ritenuta perniciosa e un ostacolo da eliminare da parte di coloro che cercano di costruire un “nuovo mondo coraggioso”. Questi pregiudizi, ovviamente, pongono barriere psicologiche al modo di proclamazione del Vangelo, e stanno anche spianando la strada a una persecuzione più diretta della fede in futuro. Abbiamo quindi bisogno di raccontare la nostra storia in modo più efficace, sia per correggere un’ingiustizia (visto che la verità è importate) che per rimuovere gli ostacoli al Vangelo.

Com’è sorta questa situazione?

Almeno parte del problema è il fatto che molti cattolici indulgono in qualcosa che è difficile esprimere a parole ma potrebbe essere descritto come l’opposto del vantarsi. Gesù ci dice: “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli” (Mt 5, 16). Per contrasto, la maggior parte dei cattolici non impara molto sulla storia né proclama quei frutti che sono maturati nel mondo alla luce del Vangelo. Nascondiamo la nostra luce, e visto che falliamo nel raccontare la nostra storia, altri lo stanno facendo per noi. Qualche anno fa, ad esempio, qualcuno mi ha dato una storia ampiamente illustrata dell’“Illuminismo”. Sono rimasto esterrefatto dal modo in cui molti traguardi di civiltà venivano presentati come se fossero avvenuti più o meno alla fine del XVIII secolo. L’implicazione era che questi traguardi fossero concomitanti con un rifiuto della fede cattolica e un volgersi alla “ragione”, un cambiamento mescolato in modo piuttosto bizzarro a una moda di costruire monumenti a dèi pagani. Quando ho visto queste rappresentazioni errate sfacciate, ho capito la necessità di raccontare la storia dell’“Illuminismo cattolico”, in altre parole di raccontare la storia di ciò che ha fatto per il mondo la luce della fede.

Si riferisce ai frutti e alla luce della fede. Perché ha scelto queste parole?

La scelta della parola “frutto” ha una ragione più profonda per la serie Catholic Enlightenment. L’apologetica razionale, una difesa ragionata della fede, si è sempre concentrata sulle verità religiose naturali che possono essere giustificate dalla filosofia, come l’esistenza di Dio, ma questi metodi sono inadeguati per le verità soprannaturali, come l’Incarnazione e la Trinità. Ad esempio, il filosofo Aristotele sapeva dell’esistenza di Dio come vivente, eterno e perfetto, ma non ha mai sognato che Dio sarebbe nato in una stalla o sarebbe morto su una croce per la nostra salvezza. Come è possibile, allora, giustificare queste verità senza fede, e chi non accetta la verità della Scrittura, della tradizione e del magistero? Una risposta è mostrare le radici e i frutti della fede cattolica, radicati ovviamente anche nell’antica fede del popolo ebraico. In altre parole, studiando la continuità e lo sviluppo della fede nella storia, e i suoi buoni frutti, si può mostrare che nel mondo è stato impiantato qualcosa di estremamente buono, con la coerenza della fede, anche se la verità stessa resta nascosta senza gli occhi della fede. Definisco questo approccio “apologetica organica”. Questo approccio è nello spirito della costituzione pastorale Gaudium et Spes del Concilio Vaticano II, che al paragrafo 40 dichiara che la Chiesa non solo comunica la vita divina all’umanità (l’obiettivo salvifico che le è proprio), ma effonde la luce riflessa di quella luce su tutta la terra. Studiando la storia, possiamo vedere molto chiaramente la prova di questa luce.

A chi è rivolta la serie sull’Illuminismo cattolico? Quale dovrebbe essere il pubblico?

La serie è rivolta a qualsiasi persona ragionevole che voglia conoscere la verità delle cose, ma è particolarmente importante per genitori, clero, religiosi, insegnanti e tutti coloro che hanno un ruolo nell’educare gli altri. Per fare un esempio di chi può trarne profitto, tre anni fa ho fatto una presentazione a un gruppo di oltre 200 responsabili di scuole cattoliche su questioni legate a fede e scienza. Molti hanno espresso grande stupore venendo a sapere che è stato un sacerdote cattolico, monsignor Georges Lemaître, a inventare la teoria del “Big Bang”. Mi hanno gentilmente permesso di effettuare un sondaggio, e ho scoperto che più di tre quarti di questi responsabili scolastici non aveva mai sentito parlare di monsignor Lemaître, un risultato che illustra il problema più ampio che dobbiamo affrontare. Anche se gli esperti sanno che i dettagli di questi sviluppi spesso sfidano i miti semplicistici (cfr., ad esempio, Helge Kragh, Cosmology and Controversy, Princeton University Press, 1999), anche i non specialisti intelligenti hanno raramente questa conoscenza. La serie, quindi, dovrebbe essere di aiuto a un’ampia gamma di persone, soprattutto quelle coinvolte nell’educazione.

È disponibile altro materiale del genere?‬

Certo, quanti di noi hanno messo insieme queste storie non sono i primi a vedere i collegamenti tra cattolicesimo e civiltà. Si può considerare, ad esempio, il libro di Thomas Woods How the Catholic Church Built Western Civilization, pubblicato nel 2005, o la bella serie Civilization presentata da Lord Kenneth Clark, trasmessa per la prima volta dalla BBC nel 1969. La nuova serie di EWTN Catholic Enlightenment è un progetto molto più semplice, che mira solo a comunicare alcuni fatti di base relativi alla nostra storia. Penso che il vantaggio della serie di EWTN sia il fatto di essere semplice e accessibile, trattandosi solo di cinque episodi di trenta minuti ciascuno. La serie è anche piuttosto ad ampio spettro, coprendo (1) il vero illuminismo, spazio, tempo ed esplorazione; (2) l’impatto della vita sacramentale, anche su arte, architettura, matrimonio, cura dei malati e dei morenti; (3) l’educazione e la dignità della persona umana, includendo università, scuole, filosofia e teologia; (4) moralità, legge e il dramma della salvezza, comprese idee di bene umano, azione umana, giustizia e difesa della civiltà; (5) lingua, letteratura, musica e i frutti ultimi della fede, ovvero i santi. Nella serie ci dovrebbe essere quindi qualcosa per chiunque.

Ovviamente la serie affronta molti argomenti solo brevemente, per cui è disponibile del materiale aggiuntivo in un opuscolo intitolato LUMEN: The Catholic Gift to Civilization. Alcuni dei nomi chiave, come quello di monsignor Georges Lemaître, sono affrontati anche in una serie di splendidi poster laminati chiamata The Catholic Knowledge Network. Sia l’opuscolo LUMEN che la serie di poster sono pubblicati e disponibili per l’acquisto dalla Catholic Truth Society in Inghilterra. Con una road map basica di nomi e idee, speriamo che almeno alcuni vorranno approfondire da sé i vari argomenti.

Quali sono alcune delle scoperte sorprendenti che la gente farà guardando Catholic Enlightment?

Quando abbiamo messo insieme il materiale per la serie, la scoperta della ricchezza delle influenze culturali delle società e delle menti cattoliche mi ha sorpreso, anche se sapevo in parte cosa aspettarmi. Non si tratta solo dei grandi sviluppi istituzionali, come università e sistemi legali, ma anche di questioni che tendiamo a dare per scontate, come la promozione dell’alfabeto latino, uno dei massimi strumenti dell’alfabetizzazione di massa mai inventati, o dei prototipi dell’alfabeto cirillico (attribuito ai missionari Santi Cirillo e Metodio), o allo sviluppo monastico della notazione musicale. Quando abbiamo finito, ho iniziato a pensare che buona parte del meglio della civiltà occidentale è un effetto, alla fin fine, dell’obiettivo cattolico di riunire l’umanità nella vita divina in cielo. Ho anche iniziato a pensare che se perdiamo di vista questo obiettivo perderemo anche molto del meglio della civiltà.

Qual è stato il significato di girare la serie a Ramsgate, in Inghilterra?

La serie è stata girata nella chiesa di Sant’Agostino di Ramsgate, istituita come nuovo santuario in Inghilterra dall’arcivescovo Peter Smith di Southwark nel 2012. Questa chiesa è significativa perché è vicina al luogo in cui Sant’Agostino di Canterbury arrivò nel 597 in missione per conto di papa San Gregorio per convertire gli anglosassoni al cristianesimo. Questo luogo segna quindi l’inizio del cristianesimo nel mondo anglosassone. La chiesa è significativa anche perché è stata costruita a metà del XIX secolo da Augustus Pugin come esempio del suo revival gotico, un progetto che ha anche portato alla progettazione interna del palazzo di Westminster e della sua iconica torre dell’orologio, il Big Ben. Sant’Agostino era quindi un luogo ideale per una serie sull’Illuminismo cattolico, esplorando l’impatto della fede sulla civiltà.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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