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Ted Neeley e l’illuminazione di Gesù

Jesus Christ Superstar (1973) usa

© ARCHIVES DU 7EME ART / PHOTO12 / AFP

Jesus Christ Superstar Jesus Christ Superstar Year: 1973 - usa Ted Neeley Director: Norman Jewison

Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 04/09/15

In Italia il musical Jesus Christ Superstar con l'attore americano protagonista

Non chiamatelo musical: Ted Neeley, l’iconico interprete di Jesus Christ Superstar nei teatri di mezzo mondo e del celebre film di Norman Jewison, ribadisce che si tratta di una “Rock Opera” sugli ultimi 7 giorni di vita di Gesù (Ansa, 2 settembre).

BAGNO DI FOLLA

A 72 anni, Neeley interpreta il ruolo del Nazareno allo Sferisterio di Macerata il 4 settembre, nell’imponente allestimento prodotto dalla Peep Arrow Entertainment e firmato Massimo Romeo Piparo, in versione originale e con orchestra dal vivo. E’ atteso un vero e proprio bagno di folla che consacra Jesus Christ Superstar come il Musical più amato di tutti i tempi.

GLI INTERPRETI

In scena con Ted Neeley, protagonista dell’omonimo successo cinematografico icona degli Anni Settanta, anche Feysal Bonciani (Giuda), Simona Distefano (Maria Maddalena), Paride Acacia (Hannas), Emiliano Geppetti (Pilato), Claudio Compagno (Simone), Francesco Mastroianni (Caifa), Francesco Italiani (Pietro) e Salvador Axel Torrisi (Erode).

“MI RAFFORZA SPIRITUALMENTE”

Spiega Neeley: «Fare il ruolo di Gesù da tanti anni non mi stanca. Tutt’altro. Per me ogni volta è una esperienza spirituale. Ne esco rafforzato. Quando canto e recito, avverto come una illuminazione dentro di me, poi lo spettacolo finisce e torno ad essere quello che sono. Credo, però, che perfino un ateo convinto avrebbe cominciato a credere in un dio creatore, se avesse lavorato qua». Anche sua moglie l’ha incontrata sul set di Jewison in Israele: era una delle ballerine. «L’ho preso per un segno del destino» (La Stampa, 16 aprile 2014).

LE “BENEDIZIONI” DI TED

L’attore racconta un aneddoto curioso sul suo ruolo di Gesù: «Molti vogliono essere abbracciati e io li abbraccio. Ormai sono tre generazioni che vengono a vedermi: padri, figli e nipoti. Le donne incinte chiedono che io benedica il loro bambino e io lo faccio. Un appassionato di questo musical sostiene che lo avrei guarito dal cancro, ma non ci credo. Io sono un ex ragazzo del Texas che suonava la batteria e sapeva anche un po’ cantare».

“UN INNO VALIDO PER TUTTA L’UMANITA'”

A Neeley poi non è mai venuta la tentazione di impersonare il ruolo opposto a quello del Cristo: cioè quello di un diavolo? «Mai pensato. Sentire il coro che intona “Jesus Christ, Jesus Christ” quando entro in scena mi dà una carica incredibile. Non è solo un inno alla religione cristiana: è un inno alla fede in Dio, valido per tutta l’umanità». D’altro canto il Gesù del musical rappresenta «la bontà, la dolcezza, l’onestà , la speranza. Lui è il figlio di Dio, ma è soprattutto un uomo che vuole insegnare l’amore agli altri uomini».


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