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Il Vaticano: i transgender non possono essere padrini cattolici

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Zoe Romanowsky - Aleteia - pubblicato il 04/09/15
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La Chiesa afferma che non possono compiere i doveri richiesti dal ruoloIl Vaticano ha stabilito che le persone transgender non possono essere padrini nella Chiesa cattolica, il che ha sollevato un polverone nei media secolari e tra gli attivisti, soprattutto in Spagna, dov’è esploso il caso.

Alex Salinas, della città spagnola di Cadice, è nato donna, ma ora ha una carta d’identità maschile ed è in attesa di un intervento per la riassegnazione del sesso.

Salinas ha fatto domanda per essere padrino di un nipote, e la richiesta è stata trasmessa alla Congregazione vaticana per la Dottrina della Fede dal vescovo di Cadice e Ceuta, Rafael Zornoza.

La CNA ha riferito che al vescovo è stato detto che le persone transessuali non possono compiere i propri doveri di padrino.

Un articolo sul caso pubblicato su Breitbart riferisce che dopo che il vescovo ha ottenuto la risposta dal Vaticano ha diffuso una dichiarazione pubblica indicando la posizione della Chiesa per la quale il transessualismo “è contrario alla natura umana” e riferendosi all’enciclica di papa Francesco Laudato Si’, nella quale si legge che l’uomo ha “una natura che deve rispettare e che non può manipolare a piacere”.

I media hanno risposto accusando il Vaticano di “transfobia”. Carla Antonelli, transessuale, attivista LGBT e politica del Partito Socialista all’Assemblea di Madrid, avrebbe detto, secondo quanto riportato da Breitbart, riferendosi alla decisione della Chiesa:

Di fronte a una crudeltà simile bisogna concludere che la vera inconsistenza è di quanti affermano di essere rappresentanti di una dottrina che predica il rispetto e l’amore per il prossimo ma la usano per suscitare odio e fobie, e per distruggere il proprio prossimo”.

Salinas si sarebbe detto triste per la notizia, dicendo di sentirsi “usato e deluso dalla mia stessa Chiesa” e affermando che sua sorella non pensa di battezzare più il suo bambino.

Mi stanno allontanando dalla Chiesa; non mi aspetto più niente da loro”, avrebbe commentato.

La questione dei transgender nella Chiesa solleva molte sfide, a livello sia morale che pastorale. Anche questioni molto pratiche sono diventate difficili da affrontare, come i bagni o gli spogliatoi che le persone transgender dovrebbero usare. Di recente, la vicenda di una ragazza transgender (nata maschio) che voleva usare gli spogliatoi femminili per le lezioni di ginnastica ha diviso una scuola in Missouri (Stati Uniti).

 

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]