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Angelica è salita in cielo a braccia spalancate

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Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 02/09/15
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La 19enne di Pontirolo Nuovo ha lottato contro un tumore con una profonda fede«Sarà una festa» e ci sono pochi dubbi. «Lo vuole, l’avrebbe voluto lei. Magari, da qualche parte, l’ha pure messo per iscritto: basterebbe spulciare tra le centinaia di sms, bigliettini e lettere che Angelica era solita lasciare nei telefoni e tra le stanze di casa ai suoi cari».

NELLE BRACCIA DEL SIGNORE
E’ salita al cielo serenamente Angelica Tiraboschi, come spiega a L’Eco di Bergamo (1 settembre) il papà Marcello di questa luminosa 19enne bergamasca dilaniata giovanissima da un tumore. I suoi genitori, quando da Pontirolo Nuovo, in provincia di Bergamo, l’hanno raggiunta all’Istituto europeo di oncologia, a Milano, l’hanno trovata con le braccia aperte, i palmi delle mani rivolti all’insù. «Se ne è andata così, bellissima, incontro al suo Signore».

LA CROCE DI ANGELICA
Papà Marcello confessa al quotidiano bergamasco di avere un problema: «Non sono degno di mia figlia» dice il giorno in cui la sua Angelica scoprì il male. La ragazza non si scoraggiò e «da subito mi disse di non angosciarmi. “Papà è la volontà di Cristo, non preoccuparti: la Croce la porto io. Ma quando sono stanca, te la dò per un po’. E poi la riprendo”. Mi diceva così quando ancora sembrava che il tumore si potesse curare».

LA DIREZIONE DEL VENTO
La malattia, alla fine, purtroppo l’ha sopraffatta. «Perché non possiamo cambiare la direzione del vento, ma possiamo sistemare le vele in modo da poter raggiungere la nostra destinazione in Cristo Gesù nostro Signore», ripete il Papa. Chi l’ha accolta con una lettera sulla propria bara, tra decine di cestini colmi di fiori e infiniti rosari masticati con calma, non può che desiderare una festa, per il proprio funerale.