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Standard & Poor’s lancia un indice per quotare le società vicine al mondo cattolico

Vatican Reform

Alexandre Duret-Lutz

Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 25/08/15

L’indice escluderà chi è coinvolto nel commercio o produzione di armi

Standard & Poor’s lancia un indice dei valori cattolici. L’agenzia di rating, che già pubblica degli indici di investimento conformi alla Sharia, ha annunciato il lancio del nuovo indice ispirandosi al modello della finanza cattolica. Il nuovo indice sarà costituito da valori già membri del S&P 500 «le cui pratiche rispettano le regole di investimento socialmente responsabile emesse dalla Conferenza dei vescovi degli Stati Uniti» precisa una nota (RadioCor, 21 agosto).

UN INDICE PER CLIENTI CATTOLICI
L’idea è di offrire alle società di gestione che desiderano sviluppare questo genere di approccio d’investimento ai loro clienti cattolici, un indice di riferimento. Quest’ultimo potrà anche servire allo sviluppo di tutta una gamma di prodotti derivati, principalmente gli Etf (exchange traded-fund). Questi prodotti, che conoscono un larghissimo successo negli Stati Uniti e nel mondo, hanno raggiunto quasi 3.000 miliardi di dollari a fine giugno.

IN LINEA CON I VESCOVI USA
L’indice si chiama “S&P 500 Catholic Values Index” e selezionerà solo le aziende le cui pratiche di business sono accettate dalle «linee guida degli investimenti socialmente responsabili» della Conferenza dei vescovi americani. L’indice escluderà chi è coinvolto nel commercio o produzione di armi nucleari, chimiche, batteriologiche, cluster bomb, mine antiuomo (La Stampa, 22 agosto).

LE SOCIETA’ ESCLUSE
C’è il divieto di includere nei portafogli società «il cui business principale è la vendita di prodotti militari» o quello – più tassativo – per «chi impiega il lavoro minorile» in qualunque fase di produzione e distribuzione. Precisa l’emittente americana Cnbc (20 agosto) che l’indice esclude aziende che operano anche in materia di aborto, contraccezione, intrattenimento per adulti. 

IL FINANZIAMENTO DELLA CHIESA AMERICANA
E la Reuters (20 agosto) aggiunge che tuttavia, alcuni dei più grandi gruppi cattolici americani, hanno milioni di dollari di esposizione in società che operano nei settori dell’energia e dei combustibili fossili. Grandi aziende che lavorano in netto contrasto con le linee guide, a tutela dei cambiamenti climatici, promossi dall’Enciclica “Laudato sii”. 

REVISIONI DELLE PARTECIPAZIONI
Al tempo stesso aiutano a finanziarie le attività della stessa Chiesa americana. Basti pensare che la diocesi di Chicago, la terza più grande negli Usa, ha investito 100 milioni di dollari in partecipazioni presso queste aziende. Ma ha già annunciato di essere pronta a rivedere le sue partecipazioni. Anche alla luce del nuovo indice cattolico e delle direttive che impartirà la conferenza episcopale americana.

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finanzafinanza etica
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