Nel 1865, un gruppo di giapponesi si avvicina al padre francese Bernard Petitjean, che ha da poco tempo ottenuto il permesso di costruire una chiesa a Nagasaki dopo due secoli di feroci persecuzioni anticristiane da parte dello Shogunato di Tokyo. Il gruppo chiede al missionario se è possibile “salutare la Signora e il Suo Figlio” all’interno della chiesa: con grande stupore, il padre francese scopre di avere davanti dei cristiani, che hanno mantenuto la fede trasmettendosela in famiglia e nascondendosi dal potere temporale.
Papa Pio IX, informato dell’avvenimento, lo definisce “il miracolo dell’Oriente”. La storia è nota e lo stesso Papa Francesco l’ha più volte citata nel suo ministero. Quello che si conosce meno è che questi kakure kirishitan (“cristiani nascosti”) hanno celebrato per secoli gli antichi riti davanti a immagini particolari: quelle di “Maria-Kannon”, ovvero una statua della dea buddhista della misericordia – Kannon per i giapponesi, Guanyn per i cinesi – nella quale hanno identificato la Vergine.