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Sui cristiani che invocano Gesù per sé e non per gli altri

Stay with me Jesus – Guster

© Public Domain

padre Massimo Granieri - Arena dei Rumori - pubblicato il 11/08/15

Una riflessione a partire dal Dio cattivo e imprevidente dei Guster

I Guster sono una band americana di Boston. Durante un concerto a Pittsburgh, il vocalist Ryan Miller ha introdotto la canzone “Stay with me Jesus” (Rimani con me  Gesù) spiegando il senso del brano: «Sai quando si guarda una partita di calcio e la tua squadra segna, passando in vantaggio? Contento, pensi che sia stato Gesù a volerlo. Poi magari la squadra avversaria pareggia e i loro tifosi pensano: “È stato Gesù a volerlo”.  Beh, questo mi fa ridere…». Dunque, non una lode a Gesù.

“Stay with me Jesus” critica quei cristiani che invocano l’intervento provvidenziale di Gesù per sé e non per gli altri, che ringraziano il Signore di uno scampato pericolo e si dimenticano del prossimo abbandonato a un destino di morte (il tema centrale della canzone). Quell’alleluia sarcastico è il rifiuto di pensare Gesù come un dispensatore della salvezza per pochi eletti. Alcuni sopravvivono alle tragedie, il resto dell’umanità invece soccombe alle sciagure. Secondo i Guster, nella distribuzione della Provvidenza c’è qualcosa che non va. Dio è iniquo, ingiusto, parziale.

Un pugno nello stomaco.

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