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Tre parole che possono cambiarti la vita

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mons. Charles Pope - pubblicato il 05/08/15

Provale oggi, ne sarai felice

A volte ci piace complicare le cose. È sempre utile semplificare. L'altro giorno ho pensato che tre parole descrivono il benessere che ho scoperto nella mia vita fisica, emotiva e spirituale. Sono rispettivamente “muoviti”, “respira” e “confida”.

Analizziamole una per volta. “Muoviti” appartiene al campo fisico, “respira” a quello emotivo e psicologico, “confida” a quello spirituale.

I. Muoviti.Qualche anno fa, il mio medico mi ha detto che il segreto della buona salute, della forza e della longevità deriva da un'unica parola: “muoviti”. Uno stile di vita sedentario può provocare innumerevoli problemi: acquisto di peso, apatia, affaticamento, noia, depressione, atrofia muscolare, ossa deboli e/o fragili, respiro poco profondo, postura errata, cuore debole, aumento della possibilità di problemi polmonari come l'asma, sangue meno ossigenato e pensiero meno lucido, solo per citarne alcuni.

Avete capito. Muovetevi! Camminate ogni giorno! Tranne che per il nuoto, non c'è quasi esercizio migliore. Se le vostre giunture sono già artitriche o problematiche, una macchina ellittica è una buona opzione a basso impatto.

Da giovane correvo, ma le mie ginocchia ne risentivano. Personalmente non penso che il corpo umano sia stato progettato per la corsa sulla lunga distanza; c'è troppo impatto sulle giunture. I traumi sono comuni e alcuni dei danni alle giunture possono essere permanenti. A causa di questo, circa quindici anni fa ho iniziato a camminare, e ora cammino almeno più di tre chilometri al giorno, sei giorni a settimana.

Camminare è un'azione a basso impatto ed è agevole per il corpo. Promuove il respiro aerobico piuttosto che l'ansimare anaerobico della corsa. Richiede pochissima attrezzatura e offre tempo per pregare, ascoltare musica o podcast, parlare con un amico con cui si sta camminando o chattare al cellulare (raccomando un apparecchio che lasci libere le mani di modo che le braccia possano ondeggiare naturalmente). Aspetto con ansia le mie passeggiate serali!

Il popolo della Bibbia era un ottimo camminatore. Nostra Madre Maria, San Giuseppe, Gesù e tutti gli apostoli compivano il pellegrinaggio annuale a Gerusalemme a piedi, poco più di 110 chilometri ad andare e altrettanti a tornare. Camminavano quasi ovunque andassero, attraversando regioni collinari e montuose. Maria ha camminato per 70 miglia fino a Betlemme quando era al nono mese di gravidanza. Lei e Giuseppe hanno camminato per centinaia di miglia per andare in Egitto, portando con sé Gesù, e poi per tornare indietro. Il popolo della Bibbia era resistente; camminava quasi ovunque, spesso portando grandi carichi.

Muovetevi! Camminate ogni giorno se potete. Se dovete farlo, iniziate camminando solo per un isolato, poi aumentate un po' la distanza percorsa ogni giorno. Ma muovetevi. Quando potete, fate le scale anziché prendere l'ascensore, camminate anziché prendere la macchina, scendete dal divano. Alcuni hanno addirittura delle scrivanie per stare in piedi in ufficio! (cfr. foto sopra)

C'è un piccolo dispositivo manuale chiamato braccialetto “UP” che conta i passi che si fanno ogni giorno. L'obiettivo per un adulto medio sono 10.000 passi al giorno.

Muovetevi. Cambierà la vostra vita, migliorando non solo il vostro corpo, ma anche la vostra anima.

II. Respira. La mia psicoterapeuta ha una targa sulla scrivania con su scritto “RESPIRA”. La maggior parte di noi non sa come respirare correttamente. Respiriamo con il petto e riempiamo solo la parte superiore dei polmoni.

Non è difficile imparare come respirare meglio, usando la pancia. I bambini lo fanno naturalmente, ma quando cresciamo e diventiamo più consapevoli dell'aspetto della nostra pancia tendiamo a respirare in modo meno profondo. C'è un video qui sotto che dimostra il modo giusto per respirare profondamente.

Respirare è entrare in contatto con il nostro io più interiore e con il nostro corpo. Respirare è molto spirituale. Inspirando riceviamo le benedizioni di Dio. Espirando lasciamo andare gli stress e le lotte interiori. Espirare è un modo di rilasciare, inspirare un modo di ricevere.

Respirare profondamente può essere molto rilassante; riduce lo stress ed è un ottimo modo per prepararci a pregare. Troppi di noi non sono in contatto con il proprio corpo e il proprio io. Respirare può ricollegarci al nostro io e a Dio. Troppi di noi incamerano molto stress. Dobbiamo imparare come espirare. Troppi di noi vivono in collera. Dobbiamo imparare come attingere più profondamente dal respiro vitale che Dio ci offre.

Respirate!

III. Confida. Il mio direttore spirituale ha spesso ridotto i suoi consigli a un'unica parola: “fiducia”. La radice di tutta l'ansia che ho sperimentato è il fatto che non avevo fiducia in Dio. Imparando a confidare maggiormente in Dio sono diventato meno ansioso. In realtà ormai divento ansioso raramente. È il risultato di un viaggio di 15 anni per abbandonare il disordine e abbracciare la fiducia.

Non posso scrivere un intero articolo sulla fiducia, ma bisognerebbe sottolineare due cose.

In primo luogo, l'illusione del controllo è un grande nemico della fiducia in Dio. Il controllo è alla fin fine un'illusione. Si può avere il controllo su poche cose, come quello che si mangerà per cena, dove si compreranno i vestiti, ecc., ma anche quelle cose che si pensa di poter controllare si basano su innumerevoli cose che non si possono controllare: il prossimo battito del proprio cuore, se ci sarà o meno un incidente che provocherà traffico mentre andate al negozio, se la vostra macchina si romperà o meno, ecc. Non avete il controllo neanche sull'eventualità che il negozio vada a fuoco o sul fatto che l'articolo che volete comprare sia disponibile.

Il controllo, in senso completo, è sia illusorio che limitato. Pensare che possiamo e che dobbiamo avere il controllo è vivere in un'illusione, e vivere in un'illusione del genere è stressante e frustrante.

Spesso pensiamo che se potessimo avere il controllo saremmo meno ansiosi, ma non è così. Il grande paradosso relativo alla serenità è che l'accettazione del fatto che ci sono molte cose che non possiamo controllare riduce l'ansia e dà pace. Il fatto che non controlliamo tutto è una dura verità che porta una maggiore serenità e induce la fiducia se arriviamo ad accettarlo.

In secondo luogo, un ottimo modo per aprire la porta alla fiducia è ricordare di essere grati. In senso spirituale, ricordare significa tenere profondamente presente nella mia mente e nel mio cuore ciò che Dio ha fatto per me, per poter essere grato a Lui e diverso a causa di questo. Ricordare è disciplinare la mia mente e il mio cuore a ponderare quanto sia stato buono e fedele Dio, trascorrere ogni giorno considerando i doni e le grazie di Dio e come Egli mi abbia sostenuto e abbia provveduto a me. Questo mi rende grato e diverso.

Costruisce anche la fiducia, e la fiducia scaccia via le paure, i risentimenti e tutte le forme di ansia. Attraverso la gratitudine, divento un uomo di speranza, ovvero aspetto con fiducia l'aiuto e la provvidenza di Dio per perseguire il mio obiettivo di essere con Lui nella gloria.

Una vecchia canzone dice: “Attraverso tutto questo, ho imparato a confidare in Gesù, ho imparato ad avere fiducia in Dio… Ho imparato a dipendere dalla Sua Parola”.

Questa è la mia storia. Ho imparato a confidare. E nel corso degli anni, nel laboratorio della mia vita, ho sperimentato la Parola di Dio e le Sue promesse e ho scoperto che sono vere. Imparate a confidare, a lasciar andare.

Ecco le tre parole che possono cambiare la vostra vita: muoviti, respira e confida.

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Monsignor Charles Pope è parroco della parrocchia Holy Comforter-St. Cyprian di Washington, D.C. (Stati Uniti). Ha frequentato il Mount Saint Mary’s Seminary ed è laureato in Divinità e Teologia Morale. È stato ordinato nel 1989 e nominato monsignore nel 2005. Ha condotto uno Studio Biblico settimanale al Congresso degli Stati Uniti e alla Casa Bianca, rispettivamente per due e quattro anni. Questo articolo è stato pubblicato originariamente sul blog di monsignor Pope sul sito web dell'arcidiocesi cattolica di Washington.

[Traduzione dall'inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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