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La toccante testimonianza di paternità e fede di un giocatore professionista di football

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AP Photo/Stephan Savoia

Matthew Becklo - Aleteia - pubblicato il 04/08/15

Il discorso di Devon Still, papà di una bimba malata di tumore

La cerimonia in occasione dell'ESPY (Excellence in Sports Performance Yearly) Award di quest'anno, svoltosi nei giorni scorsi, ha visto numerosi atleti di fama mondiale appartenenti ad ogni disciplina sportiva salire sul palco e parlare dell'importanza di non darsi mai per vinti.

È stata però la testimonianza di Devon Still, giocatore della National Football League (NFL) per i Cincinnati Bengals, a colpire forse maggiormente il pubblico.

Sua figlia Leah, di 5 anni, combatte dallo scorso anno contro un neuroblastoma al quarto stadio, una forma di cancro che colpisce soprattutto bambini dell'età di Leah o ancora più piccoli.

“Vi sfido a non essere ispirati da lui”, ha detto il campione NBA Lebron James chiamando sul palco Still.

Dopo la diagnosi inattesa giunta lo scorso anno, Still ha messo da parte la sua promettente carriera nella NFL per sostenere la figlia nel momento del bisogno e per percorrere con lei ogni passo del difficile cammino che la attende.

Ha dormito accanto a lei in ospedale dopo un recente intervento alla schiena e si è rasato i capelli annunciando che se li farà ricrescere quando ricresceranno anche quelli della bambina, che ha cercato di tirare su durante le tre settimane di chemioterapia intensiva alla quale è stata sottoposta.

I fan e l'organizzazione della squadra li hanno sostenuti in tutto il percorso. I Bengals hanno infatti pensato alla vendita delle maglie di Still e a devolvere il ricavato alla ricerca per il cancro dei bambini. Nell'arco di una giornata, sono state vendute più maglie di Devon Still in poche ore che maglie di qualsiasi altro giocatore in tutta la storia dei Bengals (Vanity Fair, 17 luglio).

Still è salito sul palco dell'ESPY Award per ricevere il Jimmy V Award for Perseverance, della The V Foundation for Cancer Research. In un lungo e toccante discorso, ha parlato della frustrazione e del senso di impotenza che ha provato dopo la diagnosi.

“Sentivo come se stessi vivendo un incubo”, ha confessato il giocatore. “Scendevo nella cappella e scoppiavo a piangere. Chiedevo a Dio perché avesse dato a mia figlia questa prova”. La fede, ad ogni modo, ha prevalso, e Still continua a lottare accanto alla figlia fiducioso che possa guarire.

Sul suo profilo Istagram, il giocatore ha pubblicato tempo fa un video mentre accompagnava la sua bambina in ospedale per un'operazione chirurgica.

“Te lo chiedo di nuovo. Io sono pronto per oggi. Tu sei pronta a sbarazzarti di questo cancro?”, le chiede nel video. Più tardi un'altra foto ha annunciato che il tumore della bambina è stato completamente asportato.

Il giocatore, che pur avendo messo la sua carriera in secondo piano di recente è stato promosso dalla seconda alla prima squadra, ha dichiarato che per lui lo sport non è importante quanto affiancare la piccola Leah nella sua battaglia per la vita.

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Matthew Becklo è marito e padre, filosofo amatoriale e commentatore culturale presso Aleteia e Word on Fire.

[Traduzione e adattamento dall'inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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cancrosporttestimonianze di vita e di fede
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