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Le idee sbagliate che danneggiano il matrimonio

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Orfa Astorga - pubblicato il 25/07/15

Vediamo quali...

-Il matrimonio è una conquista di “una volta e per sempre”

È un errore, perché in ogni conquista così intesa esistono vincitori e vinti, e quindi la possibilità e l’incertezza che il vinto si levi contro il vincitore, per cui esiste un’insicurezza latente nel rapporto tra i coniugi.

Il conquistatore, credendosi incoronato in modo definitivo, perde rispetto per l’altro; smette di curarsi, non cerca di assistere, comprendere, sostenere, accompagnare, ecc. Pensa che dominando completamente il territorio coniugale non abbia più bisogno di questi atteggiamenti importanti, che si ritrovano in fatti straordinari ma anche nei piccoli e rilevanti dettagli della vita quotidiana.

Visto che gli interessa solo imporre la propria volontà all’altro, il vincitore si chiede con sospetto “Chi ha vinto la guerra?”, e risponde: “Se la guerra l’ho vinta io, l’altro deve obbedire”.

La conquista nel matrimonio non è una volta per sempre, come se si trattasse del monte Everest, ma uno sforzo rinnovato in una dinamica che non deve estinguersi nel giorno per giorno, per mantenere viva la fiamma dell’amore, perché che se non esiste questa intenzione la fiamma si spegne e resta la semplice convivenza di routine soggetta al logorio della mancanza di donazione.

Il falò del matrimonio richiede sia grossi tronchi che piccoli rami e fogliame, che producono ugualmente luce e calore. Oggi condividere un successo che è costato un grande sforzo, domani un semplice fiore o i dolci comprati all’uscita dell’ufficio. Oggi la gioia condivisa in un momento gratificante, domani il chiedersi perdono e il perdonare per un rinnovato inizio nella comprensione delle limitazioni reciproche.

In conquiste male intese, in realtà non esistono un vincitore e un vinto. Entrambi sono perdenti, perché perdono il bene più sublime della vita coniugale: l’amore tra gli sposi.

-Il matrimonio è solo un contratto

È una falsa presunzione considerare che visto che ho il contratto ora tutto mi è dovuto. Questo atteggiamento finisce per suscitare insicurezza e sfiducia nel matrimonio, perché i rapporti saranno stati basati su una sicurezza incerta, falsa e meschina.

Il matrimonio è sicuramente un contratto, e in molte coppie oltre a quello civile c’è quello canonico, ma si tratta di un contratto vivo perché è soggetto a cambiamenti per attualizzarlo con l’amore, per aumentarne il valore. In caso contrario, si sminuisce fino ad arrivare allo zero.

Ilcontratto stipula un amore che si costruisce nel divenire della vita coniugale, e per questo il suo compimento rappresenta uno sforzo consapevole. Significa che visto che questa clausola è in vigore in un modo delicato, fragile, richiede che si lotti ogni giorno perché si compia e nessuno ceda nella sua osservanza.

Riflessione: Il matrimonio deve essere stabilito tra persone uguali, diverse a livello di genere ma uguali nella propria condizione di persone, senza che sia possibile stabilire tra i coniugi nuove e artificiali gerarchie che ostacolano e uccidono l’amore coniugale.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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