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Si può essere madre e padre allo stesso tempo?

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Juan Ávila Estrada - pubblicato il 24/07/15

Non è auspicabile, anche se a volte non c'è rimedio: ogni assenza paterna ha un costo elevato

Si può essere padre di famiglia in quattro modi. I primi due sono per vocazione o per “incidente”. Il primo si verifica quando ogni essere umano si concede l’opportunità di concepire in tre maniere: nell’intelletto (si pensa di essere padre), nel cuore (si ama il fatto di essere padre), nel ventre (si è padre). Nel caso dell’“incidente”, invece, si sconvolge l’ordine: prima si genera nel ventre, poi si accetta a denti stretti la situazione e infine si prende la decisione di sostenere o portare avanti la gravidanza.

Esiste anche un terzo modo di diventare padre di famiglia: padre con l’assenza totale nell’esistenza del figlio, non in modo occasionale come nel caso della morte, ma per decisione propria di chi teme la responsabilità di portare avanti quella vita che ha sicuramente generato tra promesse di amore eterno che molti si fanno sotto le lenzuola.

C’è poi una forma meno convenzionale per la quale optano molte donne: essere madri di figli di padri che non conoscono e la cui unica funzione è donare in modo anonimo i propri spermatozoi perché qualche donna desiderosa di maternità senza impegni di moglie possa avere quello che ritiene un diritto più che un dono e un prodotto dell’amore vero nella donazione.

Quello che molti hanno dimenticato e che è invece dimostrato da studi rigorosi è che l’esercizio della paternità non si limita a quella “collaborazione” maschile nella quale l’uomo “semina” in un terreno che ritiene suo ma verso il quale in seguito non ha alcuna responsabilità emotiva se non quella di assicurarsi che la pianta cresca robusta con le cure economiche che le può fornire.

Partiamo dal fatto che i ruoli del padre e della madre non sono interscambiabili. Le conseguenze del fatto di vivere senza padre sono molteplici, e anche se entrambi sono ricettivi e affettuosi, il modo di rapportarsi ai figli è diverso, soprattutto nei primi anni di vita. L’assenza del padre influisce sulle capacità cognitive del bambino. È anche importante riconoscere che i padri sono coloro che trasmettono le regole fondamentali della società. È molto facile trovare tra i minori che delinquono la mancanza di un padre che abbia instillato in loro i principi del rispetto e della moralità delle azioni.

Il padre, inoltre, è importante per il consolidamento dell’identità sessuale, sia nei bambini che nelle bambine. I bambini imparano dal comportamento maschile dei padri nelle interazioni familiari. In assenza del padre o quando questi è carente, si può sviluppare la mascolinità del bambino seguendo altri modelli maschili: fratelli, zii, nonni, anche insegnanti.

Anche il fatto che una bambina cresca con un senso di autostima e di vera femminilità dipende in grande misura dalla presenza di un papà che abbia saputo trattarla con rispetto, abbia valorizzato la sua femminilità e abbia stimolato le sue capacità. Al contrario, l’assenza del papà in una bambina può portare come conseguenza una bassa autostima e la conseguente ricerca di un affetto maschile che spesso è profondamente nocivo nella sua vita perché non sa identificare il modo in cui un uomo la deve trattare.

È innegabile che la presenza del padre di famiglia sia una parte essenziale dell’adeguato sviluppo della vita dei figli. L’insicurezza che a volte si genera, le difficoltà nella rendita accademica, la bassa autostima dipendono in non poche occasioni dall’assenza del padre.

È per questo che uomini e donne devono capire che nessuno dei due può rimpiazzare l’altro nel ruolo educativo dei figli. La condizione obbligata di essere padre e madre allo stesso tempo non è auspicabile, e anche se si hanno le possibilità economiche o di carattere per portare avanti i figli rimarrà sempre il vuoto. Per questo invito tutti gli uomini, soprattutto quelli che fuggono di fronte a una gravidanza che li ha colti di sorpresa, ad assumere con coraggio la loro nuova condizione.

Oggi abbiamo bisogno di uomini che si sentano sacerdoti delle proprie famiglie per aiutare la santità dei loro figli; padri che si sentano scelti e unti da Dio per insegnare la verità; padri che siano lì per aiutare a prendere decisioni nei momenti più fondamentali della vita; padri che diano senso di trascendenza perché i loro figli imparino a vivere senza timore del futuro e del loro destino finale; padri che insegnino ad amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze; padri che abbraccino senza timore di mostrarsi deboli, perché la vera debolezza è l’impotenza di mostrare ciò che si è e ciò che si prova; padri che correggano senza umiliare; padri che amino nella sobrietà e non educhino a una mentalità trionfalista facendo credere che la vita utile è quella che ha sempre successo, ma che insegnino a rialzarsi dalle cadute.

Abbiamo infine bisogno di padri che siano sempre presenti. Ogni assenza paterna ha un costo elevato.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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